Gesellschaft | CENTRO GIOVANILE

“L’artigianato valorizza la diversità”

Al Centro Giovanile di Via Asilo a Salorno, giovani e donne con background migratorio incontrano gli artigiani del posto: “Uniamo generazioni e culture diverse”.
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Foto: (c) Privat

Tra i progetti portati avanti fin da subito da Sibille Bazzanella al Centro Giovanile di Salorno c’è “Slow made”, l’iniziativa che ha la finalità di fare luce su tutte le professioni che stanno scomparendo dal mondo del lavoro locale. Ad essere coinvolti sono stati alcuni artigiani di Salorno in pensione o coloro che, per mancanza di mercato, si sono visti costretti a chiudere bottega. Il progetto, che vede il coinvolgimento anche del Comune e di un gruppo di donne con background migratorio, è strutturato su tre diversi laboratori, accessibili gratuitamente (tramite iscrizione) da chiunque, ma rivolti in particolare ai giovani tra i 12 e i 25 anni.

 

Calzolai, sartoria e legno

 

“Abbiamo invitato i calzolai di Salorno che hanno mostrato e insegnato un po’ del proprio lavoro ai nostri partecipanti”, spiega Bazzanella. “Questa, che è una vera e propria arte, ci ha permesso di trasformare i copertoni e le camere d’aria delle ruote delle biciclette in cinture”. Negli anni, grazie all’entusiasmo dei molti coinvolti, il Comune di Salorno ha dato in concessione un negozio sfitto al Centro Giovanile, recentemente però riaffittato e diventato nuovamente la sede di un esercizio commerciale. “Un’altra attività di artigianato che proponiamo è quella in collaborazione con un gruppo di donne con background migratorio che, grazie al contributo di Marta Franceschini, si occupano della sartoria, facendo lenzuola e cucendo insieme ai giovani”, continua Sibille Bazzanella.

Progetti come i nostri impediscono che vengano a formarsi realtà parallele che non entrano mai in contatto

La terza e ultima branca di Slow made è incentrata sulla costruzione di arredamenti in legno. “Di recente, i giovani hanno costruito un mobile in pallet, che è stato poi posizionato davanti alla biblioteca di Salorno. L’ottica di Slow made è proprio questa: collegare il Centro Giovanile con il resto della comunità. Vogliamo unire diverse generazioni e diverse culture, realizzando anche prodotti finiti visibili a chiunque. Invece di dividere – conclude Bazzanella – andiamo a creare dei circuiti accessibili a tutti e che tendono ad unire le persone. Oltretutto, qui a Salorno, è presente una buona percentuale di persone con background migratorio quindi non è scontato, ma progetti come i nostri impediscono che vengano a formarsi realtà parallele che non entrano mai in contatto. Valorizziamo la diversità”.