Alluvione emilia romagna
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Gesellschaft | IL CAPPUCCINO

Romagna Nostra

Come ci insegnano i tanti giovani impegnati nei luoghi dell’alluvione, tutti noi possiamo mobilitarci per alleviare quelle terre martoriate che sono anche nostre.

Li abbiamo visti, i ragazzi dell’alluvione in Emilia Romagna, mai un sorriso fuori posto eppure tanta serena e terapeutica solidarietà. Abbiamo ritrovato in questi angeli del fango non solo i ragazzi degli anni Sessanta accorrere a salvare, a Firenze allagata, le persone ma anche i libri, i candelabri, le pergamene e le bottiglie di vino. Ma il pensiero è andato anche agli angeli del wendersiano “Il cielo sopra Berlino” e a una bella e sincopata canzone-manifesto di Dalla e Morandi dalla orchestrazione mirabile.
Questi ragazzi, quando ancora l’allerta meteo non concedeva respiro, cantavano “Romagna mia” in mezzo alle macerie. I morti, quei cari morti del popolo emiliano e romagnolo, erano stati già individuati da una Protezione civile alla quale hanno dato una mano non da poco i professionisti del soccorso partiti da Bolzano e da Trento. 

Romagna mia? Certo. Ma anche: Romagna nostra


Poi è arrivato da quelle parti martoriate il presidente Sergio Mattarella. E decine e decine di sindaci, incontrandolo ma solo dopo che il capo dello Stato aveva stretto centinaia di mani, hanno intonato anche loro “Romagna mia”. Ormai in assonanza non solo musicale ma anche storica con “Bella, ciao”. Si canta quando si è felici. Non solo. E mica tanto, come abbiamo imparato ascoltando di prima mano canzoni popolari e grandi pagine di musica classica nel “metro” di Kiev.
Romagna mia? Certo. Ma anche: Romagna nostra. La dinamica e felicemente “ribalda” comunità di Salto.bz si sarà certamente già mobilitata accanto alle persone, ma anche agli animali e a ettari di raccolto perduto di due regioni italiane. Due perché ci sono anche le Marche, non dimentichiamolo.

Tutte cose di cui la comunità di Salto.bz può prendersi cura insieme con tanti altri e non solo italiane, tedesche e italiani, tedeschi


Ebbene, le lettrici e i lettori, coloro che commentano ciò che altri scrivono (e che sempre più hanno il coraggio civile e civico di firmarsi con il proprio vero nome, per fortuna), le stesse persone che qui scrivono possono declinare questo “Romagna nostra” in molti modi. Uno di questi è ricercare sulla Rete (ma anche attraverso telefonate, messaggi, ricordi vicini e lontani di viaggio o di studi universitari) i teatri, le biblioteche, le gloriose case del popolo che sono ora sommersi dal fango. Nel frattempo diventato duro come la pietra. 
Da quelle parti hanno bisogno di ricostruire sale teatrali e da concerto, musei, gallerie d’arte, centinaia e centinaia di scaffali, moltissimi libri andati perduti. Tutte cose di cui la comunità di Salto.bz può prendersi cura insieme con tanti altri e non solo italiane, tedesche e italiani, tedeschi.
Non sarà facile perché ognuno ha anche altri pensieri, eccetera. Ma non immaginate nemmeno quanto suoni bene “Romagna nostra”.