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Disagio Pd ed il Partito dei Trentini

Bocciato Sergio Barbacovi il Pd trentino verrà commissariato. Correnti alterne nell'Upt e il Patt lancia venerdì il Partito dei Trentini.

Tutti contro tutti dentro i tre partiti di maggioranza trentini. Venerdì 10 luglio ci sarà l'elezione di secondo livello per le Comunità di valle e, non essendo la competizione aperta ai cittadini ma soltanto a dei “grandi elettori” nominati nei consigli comunali, non ci sono candidati del “centrosinistra autonomista” ma è una sfida nel quale ognuno si presenta diviso.

Altro grattacapo, questa volta esterno, è rappresentato dall'allungamento della A31 Valdastico verso nord. La Pirubi è un progetto di quasi mezzo secolo fa, ultimamente avversato sia dalle istituzioni trentine che dai cittadini. Contrarietà per il tunnel autostradale con sbocco a Besenello, a sud di Trento. Mentre oggi la Giunta Rossi pare più possibilista nel trattare la questione a Roma con il Veneto. Il nuovo tracciato prevederebbe la A31 che si congiunge alla A22 all'altezza dello svincolo autostradale di Trento sud ed una bretella di collegamento tra la Statale della Valsugana e Pian dei Pradi, località sull'Altopiano della Vigolana. Per ora nessuna informazione in più, ma già sia il gruppo consigliare provinciale Pd che alcuni tesserati del Patt hanno espresso la loro contrarietà.

Nel caldo di piazza Dante girano le storie più disparate: liaisons fra consiglieri, possibili rimpasti in giunta, voci apocalittiche da “fine dell'impero”.

Lunedì proprio nell'edificio della Regione, nella Sala Rosa, si è consumato l'ennesimo dramma del Pd del Trentino. Sergio Barbacovi, ex sindaco di Taio, era stato proposto da Elisa Filippi, la “renziana” che ha la maggioranza relativa in assemblea, come segretario fino al congresso. Barbacovi aveva bisogno di 43 preferenze dei 64 delegati, ne ha ricevute 37. Quindi arriverà il commissario Pd a Trento. L'aspetto più significativo è che non c'è stata discussione in assemblea o proposta alternativa a Barbacovi. L'ex amministratore noneso è stato silurato sic e simpliciter nell'urna. Si è votato a scrutinio segreto.

In casa Upt l'interrogativo è “cosa faremo da grandi?”. Nelle ultime settimane il partito ha perso il solandro Alessio Migazzi ed il fiemmazzo Andrea Ventura. La segreteria di Donatella Conzatti pare appesa ad un filo e le varie anime del partito non hanno ancora trovato la quadra. La dimensione giusta non pare essere quella del Cantiere civico democratico, ma si dovrà fare uno sforzo maggiore di “ingegneria partitica” tenendo conto dell'Italicum e della prospettiva del Partito della Nazione. Una riedizione della Margherita meno locale e più nazionale. Ma all'interno dell'Upt c'è chi tende verso il Patt come l'assessore Tiziano Mellarini (che non potrebbe ricandidarsi nell'Upt) ed il deputato Lorenzo Dellai con il senatore Vittorio Fravezzi che vorrebbero un Pd federato, che renderebbe anche più semplice la loro ricandidatura.

Infine il Patt. Che in un cassetto ha sempre avuto il sogno del partito di raccolta, la Welschtiroler Volkspartei, il Partito dei trentini. Il “save the date” è venerdì 3 luglio alle 20.30 al teatro Sanbapolis per il #trentinocoraggioso, con interventi di Franco Panizza, Lorenzo Baratter e Ugo Rossi.

Qualcosa di nuovo sulla Valdastico si saprà entro Ferragosto, nel frattempo tante parole.