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Emergenza con “effetti devastanti”

Gli autotrasportatori ANITA lanciano l’allarme: “L’Italia è il paese più danneggiato dall’interruzione del corridoio ferroviario Reno-Alpi”. Istituito un tavolo di crisi.
treno merci
Foto: 4ever.eu

Si riunirà il prossimo mercoledì, 6 settembre, il tavolo di crisi per fronteggiare l’emergenza causata dal cedimento della ferrovia nei pressi di Rastatt (Germania) che ha interrotto il corridoio Reno-Alpi e che “sta mettendo a dura prova il sistema del trasporto combinato terrestre”, come si legge in un comunicato di ANITA. È stata proprio ANITA, l’Associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di autotrasporto merci e logistica che operano in Italia e in Europa, a chiedere l’istituzione del tavolo di crisi, perché già si registrano le prime conseguenze dell’interruzione della linea ferroviaria in Germania: I maggiori operatori associati infatti “hanno comunicato che in questa settimana il traffico intermodale ferroviario si è ridotto di circa il 70%, fa sapere ANITA. Il presidente Thomas Baumgartner lancia l’allarme: “Una riduzione così forte, per di più su un asse strategico per l’economia dell’Italia, avrà effetti devastanti per il nostro Paese, che risulta essere il più danneggiato da questa interruzione”.
Ad aggravare la situazione, continua la nota, si aggiungerebbero i controlli anti-migranti che le autorità tedesche e austriache hanno annunciato di effettuare la prossima settimana sui treni merci provenienti dall’Italia: “Ispezioni che provocheranno ulteriori ritardi nei tempi di resa delle merci, su una linea già sovraccarica anche a causa della ‘crisi-Rastatt’”.

“Da tale scenario emerge la forte esigenza degli operatori intermodali di un coordinamento a livello europeo nella gestione delle crisi, pertanto l’auspicio di ANITA è che il tavolo, che vede la partecipazione dei principali attori della catena logistica, trovi soluzioni concrete”, conclude Baumgartner.