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Turandot

Un confronto tra Asia ed Europa: giunge in prima europea dal 10 al 13 gennaio nella stagione dello "Stabile" la Turandot diretta da Marco Plini.
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Foto: Foto: Teatro Stabile

Turandot è un confronto teatrale tra Asia e Europa: una coproduzione internazionale tra China National Peking Opera Company, Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatro Metastasio di Prato che dopo il debutto in prima assoluta a Pechino il 21 dicembre 2018, sarà in residenza a Bolzano dal 4 gennaio 2019 per essere presentata in prima europea dal 10 al 13 gennaio 2019 al Teatro Comunale nell’ambito della stagione dello Stabile. Favola per antonomasia dell’esotismo orientale, ricca di colpi di scena, agnizioni e promesse ferali, Turandot è divenuta nel tempo (da Gozzi a Puccini) l’emblema del nostro immaginario verso la grande Cina.

Per la prima volta, il regista italiano Marco Plini, artista che spazia sapientemente tra repertorio contemporaneo a classico, si confronta con la tradizione dell’Opera di Pechino per l’occasione diretta da Xu Mengke, proprio a partire dalla novella del principe Calaf e della principessa Turandot, nell’adattamento di due drammaturghi cinesi Wu Jiang e Wu Yuejia.

L’Opera di Pechino è teatro, danza, musica, ma soprattutto arte dell’attore, un attore che dedica la sua vita al perfezionamento del gesto artistico. È tra le forme di rappresentazione teatrale orientale più conosciute al mondo per la ricchezza dei costumi, l'essenzialità dell'apporto scenografico e la particolare e difficile esecuzione dei performer. Lo spettacolo è un sottile gioco di specchi tra due mondi, lontani in apparenza, ma reciprocamente attratti e affascinati l’uno dall’altro. Da un lato, dunque, la raffinata arte attoriale dell’Opera di Pechino che porta in scena Xu Mengke, Zhang Jiachun, Liu Dake, Wu Tong, Ma Lei, Wang Chao, Nan Zikang e Wei Pengyu, interpreti capaci di incarnare una sublime mescolanza di recitazione, danza e canto; dall’altro lo sguardo prospettico d’invenzione tutta italiana, abilità divenuta patrimonio del teatro europeo.

Ad eseguire la partitura musicale di Luigi Ceccarelli, Alessandro Cipriani e Qiu Xiaobo, un ensemble composto da musicisti che suonano strumenti tipici della tradizione cinese e italiana: Vincenzo Core, Zhang Fuqi, Li Lijin, Meng Lingshen, Niu Lulu, Laura Mancini, Giacomo Piermatti, Cao Rongping, Chen Shumin e Wang Xi.