Gesellschaft | Intervista

Fake News: ecco il convegno

Il 2 e 3 maggio ad unibz si tengono due giornate di riflessione sulle odierne tecniche di sopravvivenza per l’informazione di qualità.
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Fake News
Foto: web

La post-verità, che si nutre di bufale spacciate per controinformazione, sarà l’argomento centrale del convegno Fake News che si terrà nel campus di Bolzano il 2 e 3 maggio. L’obiettivo? Contrastare le narrazioni tossiche che dal web si diffondono nel corpo della società, propagandando odio e violenza.

L’evento è organizzato da Gianluca Seta, Pietro Corraini e  Matteo Moretti, docenti della Facoltà di Design e Arti.

Nel corso del convegno giornalisti, studenti e designer saranno coinvolti nell’analisi del percorso che porta una notizia falsa ad acquisire credibilità grazie alla sua continua condivisione sui social media. Parallelamente, gli esperti mostreranno anche il lavoro di approfondimento necessario per sgonfiare le fake news e fornire un’informazione corretta.

Proprio a Matteo Moretti, uno dei tre organizzatori dell’iniziativa, abbiamo chiesto di spiegarti come si svolgeranno le due giornate di conforto.

 

Com’è nata l’idea di organizzare questo convegno?

Si sono verificate alcune coincidenze. Io mio occupo di visual journalism e l’anno scorso avevo proposto una Summer School rivolta a designer e giornalisti. L’idea era anche quella di promuovere un terreno comune che consentisse a queste due realtà di lavorare sempre più assieme. In quel contesto ho quindi incontrato Pietro Corraini, che mi ha riferito di avere l’intenzione di lavorare nel semestre successivo sul linguaggio dei clickbait e delle fake news. Mi è sembrato molto interessante ed ho pensato che avremmo potute invitare delle persone che stanno un po’ esplorando questa cosa dal punto di vista giornalistico. In questo modo è nata l’idea di creare l’evento del 2 e 3 maggio, sulla falsa riga della scuola dell’anno scorso anche se in questo caso si tratta di un progetto didattico e non di una conferenza. In ogni caso aperto a tutti gli interessati.

 

Chi avete invitato?

Pietro Minto di Prismo Magazine, un esperto che si occupa nello specifico di giornalismo digitale. Il secondo ospite è Andrea Coccia di Slow News, pure lui titolare di un progetto interessante che si richiama nel mondo dell’informazione al concetto del slow food. Informazione lenta dunque, contro le breaking news, privilegiando l’approfondimento ed un consumo delle notizie che sia più sostenibile.

Mella mattina del 2 maggio ci saranno dei talk, che coinvolgeranno anche Flavio Pintarelli autore su Internazionale di articolo piuttosto critico sul Sudtirolo e in particolare nei confronti della narrazione idilliaca tutta speck e tramonti della provincia di Bolzano. Quando in realtà - come ben sappiamo - ci sono altri aspetti critici che non vengono mai a galla. Oggi la gente segue più le narrative che le informazioni in sé e quindi ci confronteremo proprio sulla sua contro-narrativa, chiedendoci anche come i designer potrebbero contribuire,  rendendo queste narrative più accessibili, ad esempio attraverso animazioni ed infografiche.

Nel pomeriggio avremo quindi dei workshop rivolti agli studenti ma aperti a chiunque e la sera una tavola rotonda in cui abbiamo coinvolto anche giornalisti locali.

 

Di chi si tratta?

Nella prima sera ci saranno Stefan Wallisch dell’ANSA, Andrea Coccia e Massimiliano Boschi. Lì si parlerà del ruolo delle agenzie di stampa nell’epoca attuale in cui il giornalista raramente verifica le sue fonti. Massimiliano Boschi parlerà invece del giornalista come storico dell’istante.

 

Nel secondo giorno chi ospiterete?

Pietro Minto di Prismo Magazine e Flavio Pintarelli che appunto ci racconteranno di come le contro-narrative possano contribuire magari non a sfatare una fake news ma per lo meno produrre una narrativa differente che consenta a quel punto al lettore di soppesare le due versioni dei fatti e trovare una sua posizione.