Umwelt | l'iniziativa

Il Monte Baldo si candida all’Unesco

Il Trentino e il Veneto si preparano ad avviare la procedura per l’ingresso tra le fila delle bellezze considerate patrimonio dell’umanità del massiccio custode del Garda
Monte Baldo
Foto: John Gregory

Le carte in tavola ci sono tutte: convegni, approfondite ricerche e una già ampia letteratura. Il tutto per attestare una cosa sola: il Monte Baldo, custode del lago di Garda posto a confine tra Veneto e Trentino rappresenta un patrimonio eccezionale ed unico nel suo genere tale da poter ottenere l’ambito riconoscimento UNESCO. A discuterne oggi per la prima volta (almeno ufficialmente) alle porte della funivia di Malcesine, in provincia di Verona, sono stati gli amministratori di tutti i comuni presenti sull’area del Baldo all’interno di un seminario in cui si sono alternati anche gli interventi del vice presidente della Provincia e assessore all’ambiente Mario Tonina e dell’assessore alla cultura della Regione Veneto Cristiano Corazzari.

La volontà è quella di intraprendere i primi passi ufficiali del percorso della candidatura Patrimonio Unesco, già a settembre. A tal proposito è stato deciso di far partire in tempi brevi un tavolo aperto a tutti i soggetti interessati, al fine di approfondire la questione e i dubbi di natura tecnica.

Dal punto di vista amministrativo, il Monte Baldo è suddiviso tra la Regione del Veneto (58%) e la Provincia autonoma di Trento (42%) e comprende quindici comuni: dieci veneti (Brentino Belluno, Brenzone sul Garda, Caprino Veronese, Costermano sul Garda, Ferrara di Monte Baldo, Garda, Malcesine, Rivoli Veronese, San Zeno di Montagna, Torri del Benaco) e cinque trentini (Ala, Avio, Brentonico, Mori, Nago-Torbole). Alla riunione erano oltre agli amministratori di tutti 15 i comuni ha presenziato come osservatore anche il Comune di Riva del Garda con la sindaca Cristina Santi.