Kultur | Salto Afternoon

Colore ed emozioni

A Magrè "Lieder der Vergänglichkeit" di Mathilde Wantenaar in prima esecuzione.
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Foto: Andreas Senoner

A Casòn Hirschprunn di Magrè, nell'ambito del progetto VIN-o-TON della Cantina Alois Lageder, sabato 1 ottobre è stata presentata la prima assoluta  di "Lieder der Vergänglichkeit", musica per flauto, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte, percussioni e soprano a firma di Mathilde Wantenaar. Presente in sala, la giovane compositrice olandese, classe 1993, ha introdotto con le sue parole la  musica composta nel periodo in cui è stata ospite della Tenuta Alois Lageder. Da alcuni anni infatti questo idilliaco luogo è fonte di ispirazione per giovani compositori e compositrici di talento, cui viene offerta ospitalità e commissionata una nuova opera che viene eseguita in prima assoluta al Casòn Hirschprunn. 
Mathilde Wantenaar ha raccontato di essere stata ammaliata dalla bellezza della natura in cui è immersa la Tenuta,  e affascinata dal processo di lavorazione del vino che viene prodotto quanto possibile in armonia con la natura, che il tempo lì trascorso è stato occasione per riflettere sulla ciclicità della natura e la sua transitorietà, “Vergänglichkeit” nella lingua tedesca.  
I testi scelti da Mathilde Wantenaar per essere affidati alla parte vocale della composizione sono a firma di Martin Opitz, Joseph von Eichendorff, Oswald von Wolkenstein, Rainer Marie Rilke e Johann Wolfgang von Goethe, autori rappresentativi di un arco temporale che abbraccia Medioevo e Novecento, che alludono al ritmo delle stagioni. Così la musica, la cui sonorità è ispirata alla tradizione liederistica mitteleuropea, si articola in una forma ciclica che si apre e conclude con suoni del pianoforte ad imitazione delle campane.  Mathilde Wantenaar, compositrice capace di spaziare tra stili e linguaggi differenti, ci ha raccontato che si sente “libera di utilizzare anche la musica del passato, come una possibilità”, che lei è lontana da ogni “ideologia stilistica”, è interessata piuttosto “al colore e alle emozioni” che la musica può offrire. Applausi calorosi e prolungati hanno accolto la prima esecuzione di questa raffinata partitura.
 
 
Nel corso della matinèe sono state eseguite anche “My illness is the medicine I need”di Thomas Larcher, “Prelude II aus Sèrigraphies” e “Barcarolle aus Sèrigraphies” di Johannes Schöllhorn, e “Serres Impies” di Rob Zuidam. Di queste musiche vogliamo segnalare il primo brano a firma di Johannes Schöllhor, compositore germanico classe 1962. E’ una di pagina di trasparente polifonia, incantevole, che ci ha ricordato, nella sua originalità, alcuni dei lavori più poetici di John Cage per pianoforte non preparato.
Degli ottimi interpreti citiamo i nomi. La voce era quella del soprano Katrien Baerts, il flauto traverso era nelle mani di Toon Fret, il clarinetto in quelle di Julien Hervè, con i loro archetti Wilbert Aerts e Martijn Vink hanno suonato rispettivamente violino e violoncello, il pianoforte era affidato a  Thomas Dieltjens, le percussioni a Miguel Sanchez Cobo, strumentisti riuniti nel nome di Het Collectif.
Thomas Larcher, anche ideatore della rassegna, ha condiviso con il pubblico le sue parole di gratitudine verso Alois e Veronika Lageder, che hanno deciso di accomiatarsi da questa loro iniziativa per lasciare spazio alle nuove generazioni. Saranno i loro figli a determinare se e come VIN-o-TON, la cui prima edizione risale al 2008,  proseguirà.
 
 
"Lieder der Vergänglichkeit", ossia i Canti della transitorietà di Mathilde Wantenaar, li ricordiamo anche come un omaggio a questo momento particolare.
Il nostro auspicio è che un evento così raro e prezioso, sia per i giovani compositori e le giovani compositrici che per la scena culturale della regione, si realizzi anche in futuro.