Chronik | Il caso

Il mercatino tarocco?

Ombre sulla società torinese Mercatini di Bolzano srl. L’Azienda di soggiorno altoatesina avvia indagine. Pietra dello scandalo il logo con il Monumento alla Vittoria.
Mercatini di Bolzano srl
Foto: Screenshot

Società create allo scopo e le solite facce a gestire gli affari. Lo scandalo che sta toccando la città di Torino risale la china fino in Alto Adige. La vicenda ruota intorno a Mercatini di Bolzano srl, questo il nome della società torinese - l’unica a partecipare al bando per “Natale coi fiocchi 2017” - che si è aggiudicata, con un’offerta da 512 mila euro, le superfici su cui andranno posizionate le tradizionali casette di legno al prossimo evento natalizio nel centro storico del capoluogo piemontese. La società capitalizzata con 10mila euro ha una sede a Bolzano, in via Marie Curie 17, ma gli impiegati, tuttavia, sembrano essere irreperibili, come certifica il medium locale Rttr.

I primi sospetti sull'organizzazione sono stati sollevati dal senatore torinese del Pd Stefano Esposito che decide di scrivere alla sindaca 5 stelle Chiara Appendino facendo notare alcune “strane coincidenze”. Al bando lanciato dal Comune “partecipa un solo operatore, Mercatini Bolzano srl, che ovviamente si aggiudica la gara. Chi sono?”, domanda l’esponente dem. Mercatini Bolzano afferma di essere una società che pianifica da anni manifestazioni natalizie e non solo: “Come è possibile se si sono costituiti il 26 settembre del 2017 e hanno iniziato l’attività il 6 ottobre del 2017?”, chiede ancora Esposito.

Dietro le quinte ci sarebbe sempre la stessa organizzazione, “Buongiorno Italia”, che ha organizzato, non senza intoppi fra l'altro, l’edizione 2016 dei mercatini di Natale e con la quale il comune di Torino ha ancora un contenzioso aperto. A quanto pare il direttore generale della ditta, l’imprenditore di Rosta Francesco Ferrara, attraverso società sempre nuove sembra riuscire ad aggiudicarsi spesso la gestione di vari eventi. 

 

Mentre dal suo sito Mercatini di Bolzano s.r.l annuncia battaglia legale contro il senatore Esposito e gli organi di stampa anche in Alto Adige non si sta con le mani in mano. L’Azienda di soggiorno altoatesina, con cui la società torinese sembra non aver mai preso contatti, ha avviato un’indagine per vederci chiaro e verificare se il nome “Mercatini di Bolzano” sia stato utilizzato regolarmente e che non ci siano rischi di danno d’immagine. Non ultimo, al centro della polemica c’è il fatto che la società della città sabauda abbia scelto come marchio una profilatura del Monumento alla Vittoria, opera architettonica che il regime fascista creò a proprio simbolo e che, nonostante il depotenziamento, fatica a spogliarsi delle sue narrazioni identitarie e delle ingombranti vestigia storiche.