Chronik | Coronavirus

“Non è tutto sotto controllo”

Lo sfogo di un OSS di Villa Melitta: “Si stanno ammalando degenti e operatori sanitari, fate qualcosa”. La CNA: “Regole sanitarie ad hoc o si rischia strage di anziani”.
Villa Melitta
Foto: upi

Il problema del pericolo di contagio è stato altamente sottovalutato”. Sono le parole di un operatore socio-sanitario di Villa Melitta, una delle cliniche private altoatesine che, per alleggerire gli ospedali pubblici nel pieno dell’emergenza coronavirus, si è offerta di prendere in carico alcuni pazienti Covid-19, 24 fino a questo momento (13 sono ospitati invece nella clinica Bonvicini a Bolzano e 4 alla S. Anna di Merano) che sono stati sistemati in un’ala isolata della struttura. “Dicono che è tutto sotto controllo ma non è così, i degenti, che non erano affetti dal virus, si stanno ammalando e di conseguenza anche il personale, nonostante le misure di sicurezza intraprese dalla clinica e il materiale protettivo. Lo avevamo detto, del resto, le condizioni di una struttura vecchia come Villa Melitta sono quelle che sono, e inoltre bisognava dotare già settimane fa gli OSS dei dispositivi di protezione. Viviamo nell’angoscia costante di ammalarci e di infettare i nostri famigliari”, dichiara l’operatore sanitario che aggiunge: “Si faranno i tamponi ma solo a chi è entrato in contatto con gli ospiti poi risultati positivi al Covid-19, così da contenere la psicosi”. 

 

Regole invocate

 

E la preoccupazione cresce anche per le case di riposo. Si invocano interventi immediati dal momento che aumentano su tutto il territorio nazionale e regionale i casi di quarantena e di isolamento in comuni dove sono presenti case di cura e residenze per anziani nelle quali il virus si diffonde fra ospiti, operatori sanitari e addetti: “Serve un protocollo nazionale urgente valido anche per Alto Adige e Trentino, altrimenti le residenze per anziani e le case di cura rischiano di rappresentare l’anello debole della prevenzione al propagarsi del contagio che stiamo così faticosamente contrastando - afferma Arrigo Simoni, presidente regionale di CNA Pensionati -. Il coronavirus, malattia della solitudine e della morte solitaria, spadroneggia nei luoghi della terza età, che rischiano di diventare moltiplicatori di contagio e veri e propri lazzaretti”. 

La nuova strage degli innocenti”, l’ha definita il Forum del Terzo settore della Lombardia. “Questa volta, però, gli innocenti non sono bambini, ma persone anziane, fragili e spesso portatori di disabilità. Persone che, dopo una vita di lavoro, di impegno per gli altri, di sacrifici, pagano anche negligenze e leggerezze altrui”, sottolinea il presidente di CNA Pensionati Trentino Alto Adige.

E ancora: “Avanzare in ordine sparso da regione a regione non è una buona idea. È bene che questi luoghi, da molti esperti definiti potenziali bombe biologiche, siano presidiati da medici e operatori sanitari preparati a contrastare il coronavirus. È necessario siano anche dotati di apparecchiature per monitorare lo stato di salute degli ospiti, penso ad esempio ai saturimetri e agli ecografi portatili per controllare i polmoni. E poi è indispensabile che tutto il personale sia dotato di presidi di protezione efficaci e resti isolato dai familiari o da altri contatti sociali proprio per evitare il diffondersi all’esterno dell’epidemia”, conclude Simoni.