Gesellschaft | E-Test Days

È tempo di bilanci

Tutto deve finire, ed anche gli e-test days si chiudono, giusto un paio di giorni dopo l'Overshoot Day.
Hinweis: Dieser Artikel ist ein Beitrag der Community und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.
img-20180803-wa0007.jpg
Foto: ©salto.bz

Già, ma che bilanci? Finiti i giorni della Nissan Leaf da 36.000 € qui a salto.bz non sappiamo esattamente fare una recensione che sappia aggiungere ai rigori della scienza i sapori dello story telling.

Per cui si è optato per uno di quegli articoli pulp "di tutt'un po'", pensieri sparsi, in disordine, dove sembra alla fine che tra le righe ci sia molto più di quel che in effetti è scritto. Alla Yoda, per intendersi.

 

Il riferimento al simpatico maestro Jedi non è casuale, perchè ci vuole saggezza per capire cosa si può capire senza scadere nel pensare di aver capito senza aver in effetti capito.

Per cominciare: la e-car è silenziosa, ha tanti di quei sensori e microcamere e lucine spiette e forelle che anche quando è assolutamente ordinaria sembra innovativa. Confermiamo il giudizio dei primordi, scatta come un levriero e si guida facile.

Il costo del veicolo che abbiamo avuto in dotazione non è improponibile, se si considera il risparmio sull'alimentazione ed i vantaggi che capita di leggere qui e là, ma soprattutto qui. Non è ancora per tutte le tasche, ma nemmeno per una stretta elite di radical chic miliardari attenti all'ambiente. Bisogna essere un po' Davy Crockett per lanciarsi nell'avventura dell'auto elettrica, perchè molte variabili non sono ancora chiarissime. La rete di rifornimento è chiaramente in una fase beta, almeno apparentemente. Dovesse aumentare il numero di utenti, credo che ci sarebbero dei problemi non da poco. Per quanto il proliferare di colonnine sia impressionante, e di conseguenza basti un po' di preparazione e pianificazione per non restare a piedi.

 

Mettendo al primo posto gli evidentissimi limiti tecnici e umani del salto-team, va detto che quest'orda di inetti ha avuto quotidianamente dei problemi a capire i processi e le logiche della carica. La sensazione è che si debba studiare un po' i fattori coinvolti ed empiricamente cercare di comprendere come sia possibile che in certi casi l'auto non abbia caricato, o lo abbia fatto in maniera parziale. Mentre il salto-team ha avuto in merito reazioni in bilico tra l'isteria ed il ricorso a qualche stregone, conviene andare a fondo, penso che basti poco per capire i falli del destino e vivere una vita felice con batteria al 100%.

 

D'altra parte la sensazione, derivante da questa cultura animista di cui siamo pervasi in ufficio, è che la rete, così come è stato per la fase di attuale ampliamento, si migliorerà man mano nell'offerta e nell'efficienza dei punti distribuzione. Rimanere a piedi, insomma, sembra difficile. Certo, bisogna stare attenti.

Abbiamo visitato con la nostra auto hi tech numerosi amici, partner e realtà che collaborano con salto.bz. Tutti hanno mostrato entusiasmo per la nostra e-car più che per le nostre visite, il che fa pensare che una e-car oggi comunque rappresenti un buon biglietto da visita.

 

Perplessità? Alcune. Ad esempio, la batteria è garantita 5 anni, ma dubito che il degrado sia improvviso. Come per il mio telefono vivrei nel terrore di un collasso della capacità di carica, cosa che renderebbe complesso calcolare i tragitti. Siamo alla scienza delle argomentazioni opposte a Galileo sulla sfericità del pianeta, però abbisognerei nel mio piccolo di risposte su questo tema. E poi sarei curioso di sapere il costo di una nuova batteria, che per quanto ammortizzato dall'enorme risparmio sui combustibili e sul bollo, prima o poi si porrà. E poi: le lunghe percorrenze. Non credo che la e-car in questo momento potrebbe sostituire il diesel per i miei viaggi da 300 km. A meno di non voler aggiungere 1 ora al tempo di viaggio, cosa che francamente anche no. Dunque mi vien da pensare, in tutta honestà, che la e-car sia per molti, ma non per tutti. In molti attendono le batterie del futuro con capacità centuplicate per andare "da Oslo a Messina / senza mai fare benzina", come cantava Orietta Berti nel '41. Ma a me resta quella gnucchità da ciuco ottuso che finchè non vede lui non crede. Ecco perchè l'Italia va a rotoli.

 

Lascio in coda tutto il pippone su quanto sia green l'energia elettrica oggi e quanto siano effettivamente green le auto elettriche. Così come benzina e diesel si diversificano nel tipo di inquinamento ed emissioni, l'idea che esista un'energia green a impatto zero è del tutto utopistica. Il concetto lillipuziano detto e ridetto è che l'unico modo per non inquinare è alla fine consumare meno. Le batterie non sono a impatto zero, l'energia elettrica proviene ancora in massima parte in Italia da fonti termoelettriche, e una mobilità elettrica produrrebbe un aumento sensibile del consumo, così come fu a suo tempo per i condizionatori estivi che a momenti ti collassavano il sistema.

Ultima perplessità: è possibile che la mobilità del futuro vada ripensata, andando oltre il concetto di veicolo privato, comunque esso sia alimentato, e che il futuro di cui si parla qui sia un primo tassello di ben altro e ben oltre. Io personalmente, me lo auguro.

Ad ogni modo, abbiamo intravisto qualcosa di nuovo, ci ha posto delle domande, ma è da qui che nasce la consapevolezza, o no?