Umwelt | Citizen Science

L’accecante inquinamento di Bolzano

Le luci artificiali hanno un impatto negativo sull’essere umano e l’ambiente, ma nonostante questo i dati affidabili scarseggiano. Per porre rimedio si cercano volontari.
Bolzano inquinamento luminoso
Foto: Nick Preda/ Flickr

La scarsa attenzione per la progettazione illuminotecnica e l'ampio utilizzo di luci artificiali urbane e suburbane sono la causa dell’inquinamento luminoso, una tra le più diffuse forme di alterazione ambientale. Se le cause possono apparire però scontate altrettanto non lo sono gli effetti negativi sulla natura e sugli stessi esseri umani.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha classificato l’inquinamento luminoso tra i fattori “probabilmente cancerogeni”, rilevando che chi è esposto in maniera prolungata a luce artificiale, come coloro che lavorano di notte o gli operatori delle compagnie aeree, manifesta una più alta insorgenza di tumori, tanto da inserire l’inquinamento luminoso.
l'Italia ogni anno impiega all’incirca un miliardo e 800 milioni di euro di elettricità, investendo ben due terzi solo in illuminazione pubblica, e rappresentando in questo campo lo stato più spendaccione a livello europeo. Il consumo pro capite è invece stimato a 100mila kWh annui, il doppio rispetto alla Germania.


Il problema dell’inquinamento luminoso si ripercuote anche su quei siti apparentemente incontaminati dalla presenza dell’uomo: la luce infatti, propagandosi per centinaia di chilometri possono danneggiare i paesaggi notturni di aree protette da regolamento, quali per esempio i parchi naturali.
Le immagini satellitari parlano chiaro: l’inquinamento luminoso è in continuo aumento, anche nella stessa Bolzano, ma nonostante questo sono pochissimi i dati affidabili relativi alle fonti di luce sul terreno.
Il progetto europeo di citizen science "Nachtlicht-Bühne", lanciato a livello europeo, mira a porre rimedio a questa importante lacuna. Per farlo è necessario il più ampio coinvolgimento della cittadinanza, che attraverso le campagne di misurazione previste tra settembre e ottobre 2021, sarà attiva nella raccolta dati, che verranno poi valutati e confrontati con immagini satellitari da parte del  team del centro di georicerca GeoForschungsZentrum di Potsdam, in Germania. Ad aderire all’iniziativa anche il Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige, che vi parteciperà assieme al Planetarium Alto Adige ed all’associazione Amateurastronomen Max Valier.
L'obiettivo del progetto sarà quello di individuare le fonti maggiormente responsabili dell’inquinamento luminoso. Per fare questo, dovranno essere misurate le luci delle strade e delle piazze pubbliche, così come l'illuminazione delle case, le insegne al neon, i lampioni, i semafori e le vetrine dei negozi. La raccolta dati sarà il primo necessario step utile poi ad implementare soluzioni efficaci per combattere e per organizzare un’illuminazione più sostenibile dei territori.