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È sbarcato il T: sfida a 4 nelle edicole

Da oggi in Trentino ci sono quattro quotidiani, di cui due firmati Athesia. Per il nuovo giornale diretto da Simone Casalini la gara è con l'Adige.
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Foto: Paolo Ghezzi

E così, con lo sbarco dei portalocandine gialli de “il T”, testata gialla su fondo nero, è cominciato il campionato a quattro dei quotidiani trentini. Ai due giornali di Athesia, l’Adige (portalocandina verde) e il rinato nuovo Trentino, in formato smilzo (azzurro), e all’arancione del Corriere del Trentino, si aggiunge il primo quotidiano che si definisce “autonomo”, non indipendente, e per giunta del Trentino Alto Adige/Südtirol. Autonomo ma chiaro nella sua matrice: sotto l’editoriale del direttore Simone Casalini c’è anche la firma inaugurale del presidente di Confindustria e gran patron della cordata degli imprenditori trentini che osano sfidare l’impero oligopolistico di Ebner. Fausto Manzana dice che l’idea, costosa e coraggiosa, è di favorire la crescita di un Trentino “che sappia confrontarsi, studiare, riflettere e approfondire”. Come non essere d’accordo? Facile a dirsi, non a fare.

Impegnativa, e solenne, anche la conclusione dell’esordio di Casalini, testa pensante e penna sapiente che, dopo aver promesso uno scavo nelle “biografie sommerse” del Trentino, promette: “Una sola cosa rivendichiamo del percorso che sarà: il ruolo intellettuale del giornale. Perché senza la dimensione del pensiero non siamo utili a nessuno. Nemmeno a noi stessi”. Sacrosanto: un giornale, oggi, se non è pensato, a che cosa mai può servire se non a buttare via carta (e tempo perso sul web)?

Che la sfida vera sarà tra il glorioso Adige e l’arrembante T, l’ha capito l’edicolante di largo Nazario Sauro, che vicino all’ingresso ha collocato Adige e T, più distanti, sull’altro lato, Corriere del Trentino e nuovo Trentino. Come se ci fosse un campionato di serie A e uno di serie B. In realtà, checché ne pensino gli edicolanti, il Corriere del Trentino ha una dignità da serie A conquistata sul campo e il nuovo Trentino sta cercando di accreditarsi come un concorrente a pieno titolo, seppur magro e low cost.

12 pagine il Corriere (ma dentro il Corrierone), 12 il nuovo Trentino (prezzo 1 euro ma ancora in promozione a 50 centesimi). 40 pagine il T, e botta di vita a 48 per l’Adige, oggi (entrambi a 1 euro e mezzo). 3 novembre 2022: il giornale leader spara a 6 colonne il tragico omicidio del giovane cacciatore della Val di Sole, come il Corriere. Il nuovo Trentino privilegia invece le infrastrutture: “Vicenza sceglie la Valdastico”, mentre il T punta sulla situazione critica della holding energetica pubblica trentina: “Dolomiti Energia 880 milioni di indebitamento” con un approfondimento a doppia firma Damaggio-Di Giannantonio.

 

Buona la prima, per il T? Be’, diciamo: bravi, 7+, ci aspettiamo, com’è logico, ancora di meglio. La grafica pensata da Aurelio Candido, maestro di nuovi giornali, è “leggera” ed elegante (peccato solo per le pubblicità intere nelle pagine di destra, che spezzano il flusso di lettura). Bella l’idea del paginone fotografico al centro, intitolato “Rifrazioni”, e bella la foto notturna del Lungadige firmata Luca Chistè, anche se forse da un quotidiano innovativo ci si sarebbe aspettati qualcosa di più spiazzante di una veduta della città capoluogo. Il T punta sugli approfondimenti, piuttosto che sulla quantità di notizie, e si vede a partire dal paginone “Campi liberi”, a pag.2-3, dove Gianfranco Piccoli esordisce con un’intervista alla più giovane guida alpina, Benedetta Lucarelli (sui giovani, la giovane redazione giustamente punta, “Le parole del domani” è il titolo dell’editoriale di Casalini, uno che la visione, sul futuro, ce l’ha). La pagina “Terra Madre” segnala l’attenzione all’ambiente, la retrospettiva sul 3 novembre e Trento irredenta (affidata ad Alberto Folgheraiter) l’occhio sul passato. Buona l’idea del dialogo tra lettori e redazione già a pag.4, prima dell’agile sezione Italia/esteri, strutturata la sequenza basso Trentino e valli, due pagine di sport, anch’esse di taglio monografico.

Forse la scelta della prima “prima” è quella che lascia più perplessi: per un quotidiano giovane che punta su un nuovo respiro grafico, che la prima foto grande sia di un primo piano dello stagionato Calderoli, faccione ispido di peli bianchi, sia pure per veicolare un’interessante intervista al ministro delle autonomie, ha un che di vecchio in partenza. Vuol dire che faranno di meglio nel prosieguo della perigliosa navigazione, obiettivo ambizioso cinquemila copie.

Di sicuro la nuova concorrenza farà bene anche all’Adige che non potrà sedersi stracco sul suo storico primato e che oggi (oltre a regalare Bazar) dedica ben 4 pagine ai 60 anni della Fondazione Kessler, gloria locale. E due alla fuga dei pazienti oncologici. E tre alle lettere. Come dire: provaci, T, a scalzarci. Il radicamento e la quantità di informazioni del giornale fondato nel 1951 e ora diretto da Pierluigi Depentori saranno il muro più alto, per il T (che non esce il lunedì), da scavalcare.

E allora, ben venga il campionato a 4 dei quotidiani trentini, ben venga un’alternativa ad Athesia, ben venga una concorrenza vivace. Da qui alle elezioni provinciali, tra un anno, misureremo la reale indipendenza, autonomia, libertà delle quattro testate rispetto a un potere provinciale che, a Trento come a Bolzano, è una presenza pervasiva e ingombrante. E in Trentino, anche un po’ narcotizzante. Quattro voci diverse dovrebbero aiutare i cittadini a non dormire, e i politici a vigilare. Niente è già scritto. Il T è tutto da scrivere, il futuro del Trentino anche (noi non si vorrebbe morire fugattiani, dopo aver scansato il pericolo di perir democristiani).

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Salto User
Günther Alois … Fr., 04.11.2022 - 14:19

Auch in Südtirol wäre es höchste Zeit,die einseitige Berichterstattung der AthesiamedienSVP zu brechen in Form einer potenten NEUTRALEN Tageszeitung !!!!!

Fr., 04.11.2022 - 14:19 Permalink