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Il governo si appresterebbe a stampare 6 milioni di tessere per il reddito di cittadinanza: ed utilizzare le infrastrutture esistenti?
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Foto: Regione Lombardia

Senza entrare nel merito del reddito di cittadinanza, quello che lascia molto perplessi sono le modalità di implementazione, con il recente “giallo” della (non) stampa di nuove tessere elettroniche. Viene da chiedersi perché non si pensi ad utilizzare le infrastrutture esistenti, come la Carta Nazionale dei Servizi (CNS, la tessera sanitaria con chip) in possesso di tutti noi o la nuova Carta d’Identità Elettronica (CIE), che dovrebbe debuttare in tutti i comuni entro il 2018. Quando si apprende infatti che il governo starebbe pensando di stampare altre 5 o 6 milioni di tessere, sorge per l’ennesima volta la questione della moltiplicazione delle infrastrutture e della mancanza di una visione “smart” per la PA intera.

Che si possa fare diversamente lo dimostra la provincia autonoma di Bolzano, dove il buono pasto dei dipendenti provinciali è collegato alla Carta Servizi (tessera sanitaria con chip) dove attraverso il POS del ristoratore viene letto il codice fiscale del beneficiario, confrontato con una banca dati e detratto il valore del buono dall’importo del pranzo. Questa lodevole iniziativa va nella direzione giusta: avere (possibilmente solo) un item fisico (una tessera) e costruire banche dati che poggiano sul codice univoco del titolare o della tessera. Pensando solo all’Alto Adige potremmo unire sulla Carta Servizi o sulla nuova Carta d’Identità Elettronica tessere quali l’Alto Adige Pass, la Family Card, le tessere per l’apertura dei cassonetti rifiuti, le tessere bibliotecarie, i tesserini di accesso al lido, all’università, agli impianti sciistici, ecc. risparmiando non solo i costi di emissione delle tessere stesse, ma riducendo anche le differenti anagrafiche con relativi costi di manutenzione e sicurezza connessi alla verifica dell’identità.

A livello nazionale, ed in futuro anche a livello europeo con la creazione del mercato unico digitale, si aprono scenari ancora più interessanti, per i quali basterebbe una tessera per viaggiare per esempio con tutti i mezzi pubblici anche di diverse aziende di trasporto dal Brennero a Palermo, semplicemente attivando la propria Carta d’Identità Elettronica per certe città o regioni e pagando con un portafoglio virtuale. Recentemente infatti, con il lancio della nuova Carta d’Identità Elettronica, sono stati rilasciati prime possibili applicazioni, anche aperte a privati, come la gestione dei tornelli nelle palestre per citarne una.

Insomma, le possibilità ci sono, ma sta alla PA fare da propulsore innovativo, ripensando l’utilizzo dei servizi pubblici in chiave facilitata e vicina al cittadino senza dover stampare per ogni progetto una nuova tessera, ma usando finalmente in tutti i settori di attività le medesime piattaforme.