Chronik | Protezione civile

Un conto di 250 milioni

Bollettino aggiornato della Provincia di Bolzano per i danni del maltempo di ottobre. Unterweger: “Lavori in due anni”. Da rimuovere 1,5 milioni di metri cubi di legname.
Unwetterschäden
Foto: FF Kardaun-Karneid

Il conto sale a 250 milioni di euro. Il bollettino aggiornato della protezione civile altoatesina parla di un costo in crescita per i danni del maltempo di fine ottobre, che supera di gran lunga gli 80 milioni stimati inizialmente. “La lista considera sia i danni diretti che gli interventi d’urgenza” spiega Klaus Unterweger, direttore del dipartimento agricoltura, foreste, protezione civile e Comuni della Provincia di Bolzano. In attesa di sapere quanti soldi verranno da Roma, l’amministrazione prova anche con Bruxelles. “Ma la procedura è più complessa” ammette il dirigente.

 

Costi in crescita

Sul totale dei 250 milioni, una cifra simile a quella trentina (250-300 i milioni stimati dal governatore Fugatti), 160 sono per i danni diretti, ai beni pubblici sul territorio compromessi dall’azione distruttiva di acqua, detriti e vento che è costata la vita a un vigile del fuoco volontario. “In questo caso - afferma Unterweger - parliamo delle conseguenze su infrastrutture comunali, opere di difesa idraulica, patrimonio paesaggistico, strade, sentieristica forestale”. È ancora vivo lo spettacolo delle migliaia di alberi abbattuti dall’azione combinata di pioggia e forte vento.

La lista considera sia i danni diretti, circa 60 milioni, che gli interventi d’urgenza, per 90 milioni. Per i rimborsi si guarda anche a Bruxelles, ma la procedura è più complessa (Klaus Unterweger, dirigente della protezione civile)

 

 

Il secondo insieme comprende gli interventi d’urgenza, per circa 90 milioni, messi in atto “per ripristinare immediatamente la funzionalità delle infrastrutture”, prosegue il dirigente. “Intendiamo interventi in parte già conclusi, messi in atto nell’immediatezza degli eventi, oppure cantierabili, per rimediare a frane o altri fenomeni distruttivi e ripristinare acquedotti, fognature, reti dell’energia, telecomunicazioni e le infrastrutture comunali in genere”.

Gli interventi richiederanno almeno due anni. Occorre rimuovere dalle zone montane un milione e 500.000 metri cubi di legame schiantato: è il doppio del taglio regolare in un intero anno

Per i lavori serviranno due anni

La lista, chiarisce la Provincia, è in continuo aggiornamento e riflette le comunicazioni che via via arrivano dai Comuni. Altro fattore saliente è la tempistica dei lavori. Sempre secondo Unterweger, richiederanno almeno due anni da qui in avanti. Occorre infatti rimuovere dalle zone montane un milione e 500.000 metri cubi di legame schiantato. “È il doppio del taglio regolare in un intero anno”, conclude.