Politik | Sonderlandtag

“Mi deve licenziare il Consiglio”

L’assessore “sospeso” Widmann interviene in aula e contrattacca. Vettorato: “Nella Lega chiariremo”. Dello Sbarba (Verdi): “La maggioranza è finita, guardate altrove.”
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Foto: Salto.bz

Quando Thomas Widmann entra in aula, lui e il Landeshauptmann Arno Kompatscher si sfiorano ed evitano. Widmann va a sedersi serafico tra i banchi della Giunta, sotto l’affresco di Karl Plattner che rappresenta la “sua” Jenesien, San Genesio. È assessore senza deleghe, non intende dimettersi e lo dimostrano tutti i suoi gesti. Davanti a lui, un Consiglio provinciale visibilmente stanco: le opposizioni sottolineano l’assurdità della situazione, ma gli interventi sono fiacchi, disorientati rispetto alla prima crisi della SVP dopo anni. “Parlano coi media, ma non con il Landtag” lamenta Sven Knoll. Poi un paio di momenti di cabaret: Alessandro Urzì che tira fuori e srotola la foto di Jasmin Ladurner (“l’unica che avete dimesso”), un minuto di silenzio di Maria Elisabeth Rieder (Team K), un parallelismo sulla finzione e la perfezione della famiglia del Mulino Bianco da parte di Sandro Repetto (PD).

 

Achammer vs. Widmann

 

A risvegliare l’aula ci pensano prima Philipp Achammer, poi Widmann, prendendo la parola e intervenendo dai banchi della maggioranza. Il primo riconosce il “schlechtes Bild” dato dalla Südtiroler Volkspartei (SVP), ma ribadisce che dalle intercettazioni dell’inchiesta SAD non emergono comportamenti perseguibili penalmente. La Giunta provinciale “è handlungsfähig”, conferma l’Obmann della Stella Alpina. Gli risponde un Thomas Widmann scatenato: attacca i presunti conflitti d’interesse di Karl Zeller sulle partnership pubbliche private (PPP), afferma di essersi scusato più volte per determinate affermazioni e di non comprendere come conversazioni private possano uscire su “certi media”. “La cosa dovrebbe far riflettere”, spiega, e torna ad accomodarsi sui banchi di Giunta.

 

Vettorato vs. Bessone

 

Da quel momento il dibattito si accende. Si capisce che qualcosa non va nella Volkspartei. Doveva intervenire soltanto l’Obmann, a fine seduta avrebbe chiuso il Presidente della Provincia. Invece Widmann parla e insiste. “Mi deve licenziare il Landtag” ripete nella sua replica. Sul fronte italiano, parla per la prima volta l’assessore della Lega e vicepresidente della Provincia Giuliano Vettorato dopo le accuse contenute nel libro Freunde im Edelweiss: “Si dice che la Lega non stia affrontando la questione, e invece sì”, dopodiché tace. Uno statement lungo meno di un tweet. Più ampio il ragionamento del collega assessore (e rivale) Massimo Bessone: “Cosa fa la Lega? Beh, di pratico cosa avete fatto voi dell’opposizione? Non vi schierate con la scusa che non ci sono buoni e cattivi. Sono chiacchiere di fronte a intercettazioni, libri, fatti”. Bessone cita il piano per una sorta di agguato alla famiglia Alfreiderdescritto nel libro di Franceschini-Oberhofer: “Mi ci sono rivisto, anch'io ho ricevuto intimidazioni e ho avuto paura per me e per mio figlio. E poi non avrei diritto di chiedere chiarezza nella Giunta?”.

 

 

Una nuova maggioranza…

 

Il punto in assoluto più chiaro sulla situazione lo fa Riccardo Dello Sbarba (Verdi). Prende la parola per ultimo, e sono parole misurate ma pesanti come macigni. “Con lo scandalo SEL (sull'assegnazione delle centrali idroelettriche, ndr) fu tutto messo sotto il tappeto, lo sporco e le responsabilità politiche al di là di quelle giudiziarie. Il sistema allora resse, e questo sistema ce lo ritroviamo oggi: se allora aveste fatto pulizia” dice rivolgendosi alla maggioranza, “oggi non ci saremmo trovati in questa situazione”. Ma “questo sistema non funziona più”, sentenzia, “eppure voi provate a riprodurlo, senza chiarire quali siano gli elementi politici che vi dividono. Vivacchiate, boicottandovi reciprocamente, con una lotta continua tra più partiti dentro un partito. Non potete andare avanti così, è un patto di ricatto reciproco”. Qui l’alternativa: “Una guerra continua, oppure un dibattito aperto sulle prospettive. Un Sudtirolo del potere, che pensa solo al comando, oppure aperto, moderno, sostenibile. Articolate questo dibattito e guardatevi fuori, e pensate a un’altra maggioranza, cercate altre maggioranze perché questa non funziona più e non esiste più”, conclude Dello Sbarba ad alta voce.

 

…o una nuova fiducia

 

Es tut mir leid”, “mi dispiace”, replica il presidente Arno Kompatscher, ammettendo che la fiducia, sì, è venuta a mancare. “Dobbiamo vedere come andare avanti, perché la Giunta è ancora in grado di lavorare”, sottolinea, “la mia amministrazione è pulita, le decisioni prese (anche sui PPP) sono corrette e non ci sono scandali riconducibili alla Landesverwaltung. Ma è vero, dobbiamo imparare, non basta voltare pagina”. Su Thomas Widmann “la maggioranza si riunirà e prenderà una decisione”. È evidente che Kompatscher e Achammer speravano di arrivare a sue dimissioni “spontanee”, senza un “licenziamento” del Consiglio provinciale, ma - nella loro apparente luna di miele - i due fanno intendere che esploreranno altre soluzioni. Soluzioni che prevedono un rimpasto di Giunta e una nuova “fiducia” del Landtag. Quella stessa fiducia reciproca venuta a mancare.

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Objektiver Beo… Mo., 04.04.2022 - 20:32

Non mi è del tutto chiaro perché Salto scrive di un "presunto" conflitto di interessi tra Zeller e i progetti PPP.
Se questo non costituisce un conflitto di interessi, cosa può essere considerato tale?

Mo., 04.04.2022 - 20:32 Permalink
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Martin Federspieler Di., 05.04.2022 - 02:04

Zwischen RA Zeller und den PPP's sehe ich die Interessen nicht in Konflikt. Auch nicht in seiner Funktion als SVP Vizeobmann. Denn als solcher hat er keinen direkten Einfluss auf die zuständigen Organe wie Landes- oder Stadtregierung und Gemeinderäte, welche über Erfolg oder Misserfolg entscheiden. Wenn schon sehe ich einen generellen Interessenskonflikt bei Rechtsawälten in Parlamenten, da sie an Gesetzen direkt mitschreiben und mitbestimmen, von deren Anwendung und Auslegung ihr beruflicher Erfolg abhängt (und nebenbei das Schicksal auch der Klienten der Gegenpartei). Und grad weil so viele Anwälte bei den Gesetzen mitschreiben, kennt natürlich das Gesetz diesen Interessenskonflikt nicht und wir können weiterhin fleißig Anwälte in die Parlamente wählen.
Was mich aber viel mehr beeindruckt ist die Macht der Medien, wenn es immer mehr um Manipulation als um Information geht (siehe Putin, siehe Orban, siehe auf provinzieller Ebene was bei uns abgeht).
Mit der Medienmacht im Rücken halten sich Leute an Positionen, die dafür völlig ungeeignet sind. Die Rechnung dafür zahlen wir alle, und was noch schlimmer ist, auch unsere Kinder...

Di., 05.04.2022 - 02:04 Permalink