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“Persone, libri, visioni”

Piena è una libreria italiana indipendente, ma ha una cosa che la distingue dalle altre: è a Lisbona.
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Foto: Piena

Il Sudtirolo è una terra divisa tra le lingue, e Bolzano lo è in modo particolare. Nella città più italiana della provincia meno italiana d’Italia, vendere libri in italiano può essere come farlo in un paese straniero, con una grande difficoltà nel veicolare una cultura verso l’altra. L’impressione è che il bacino di utenza si dimezzi, invece che moltiplicarsi innescando la curiosità in chi quella lingua magari non la parla (ancora) bene, ma almeno la legge.

E così, persino aprire una libreria italiana in una città “davvero” straniera offre occasioni di dialogo tra culture che nella “bilingue” Bolzano ancora manca. È il caso della libreria Piena di Lisbona, città animata da più di vent’anni dall’affetto e la curiosità verso la lingua e cultura italiana. Salto.bz ne ha parlato con Sara Cappai, editor socia fondatrice.

 

Come nasce Piena

 

Sara Cappai ed Elisa Sartor si incontrano virtualmente nel 2020, su Instagram. Sartor vive a Lisbona da diversi anni ed è parte del progetto di grafica “Mani in pasta”, mentre Cappai è editor di professione e si è trasferita da poco nella capitale portoghese. Entrano in contatto per dare vita a un gruppo di lettura, ma presto passano all’idea di aprire una libreria e nel giugno 2022 inaugura Piena, nel quartiere Arroios.

 

 

Italiano, questo sconosciuto – o no?

 

Nel 2021 la comunità italiana è risultata la quarta più grande comunità straniera in Portogallo (dopo quella brasiliana, inglese e capoverdiana), distribuita tra la regione dell’Algarve e le città più grandi. “Ma al di là della crescita esponenziale degli ultimi anni, tra Italia e Portogallo c’è un legame di lunga data”, ricorda Cappai, “ne è un esempio la Festa del cinema italiano che nel 2023 è arrivata alla sedicesima edizione”.

 

 

Un legame letterario e sentimentale che passa inevitabilmente da Antonio Tabucchi, scrittore scomparso nel 2012 e direttore dell’Istituto Italiano di Cultura dal 1985 al 1987. Studioso di Fernando Pessoa, Tabucchi ha ambientato larga parte della sua produzione a Lisbona, dove ha vissuto a lungo e dove è sepolto tra gli scrittori portoghesi.

Più che gli italiani, quindi, è la cultura italiana ad essere presente nella capitale portoghese, e molti clienti di Piena sono persone portoghesi o brasiliane che conoscono l’italiano per studio, passione o origini. Per questo per Sara Cappai “Piena è una libreria italiana, ma non una libreria per italiani: non si tratta solo di vendere libri, ma di avere una proposta e fare comunità”.

 

Un anno pieno

 

Il sogno di Sara Cappai ed Elisa Sartor è quello di avere un festival del libro italiano a Lisbona, ma già nel suo primo anno Piena ha ospitato autori e autrici insieme all’istituto italiano di Cultura. Tra questi, Mario Desiati – vincitore del premio strega 2022 con Spatriati (Einaudi) – ed Espérance Hakuzwimana, autrice di Tutta intera (Einaudi). “Le presentazioni sono state molto partecipate e il pubblico è stato molto caloroso. È stato bello sia per gli autori che per il pubblico”, racconta Cappai.

 

Spatriate: A dicembre 2022 Mario Desiati ha presentato a Lisbona "Spatriati", vincitore del premio strega

 

La scelta che Piena porta avanti dalla sua apertura è quella di mantenere i prezzi italiani dei libri, senza applicare le spese di spedizione. Nel futuro prossimo c’è il progetto di un e-commerce per poter ordinare i libri da altre parti del Portogallo. Nel presente, invece, c’è la Festa del cinema italiano e le iniziative della libreria che vanno avanti. Una di queste è il gruppo di lettura “Regione & Sentimento”, che sta leggendo un libro per ogni regione italiana: questo mese tocca al Trentino - Alto Adige, con Lingua Madre di Maddalena Fingerle.