Politik | Clima

Decreto-confusione

Decreto-siccità, critico il senatore Luigi Spagnolli: "Nella lotta alla crisi climatica il Governo è convinto di fare meglio delle Agenzie regionali per l'Ambiente".
Spagnolli, Luigi
Foto: Othmar Seehauser

 “Nelle ore in cui il cambiamento climatico mette in ginocchio l’Emilia-Romagna, i Ministri Salvini e Pichetto Fratin non trovano di meglio che ribadire la loro contrarietà alle proposte europee per ridurre le emissioni inquinanti e vendere come risolutivo un decreto-siccità che invece servirà a ben poco”. Così scrive in una nota il senatore altoatesino Luigi Spagnolli, vicepresidente vicario del Gruppo per le Autonomie. “Il decreto-siccità in discussione al Senato - prosegue - si fonda sul principio dell’invarianza finanziaria. Cioè a dire: l’Italia affronta la crisi climatica senza spendere un euro in più ma istituendo l’ennesima Cabina di Regia, con il compito di esaminare come le Regioni spendono il denaro da esse destinato ad affrontare la crisi climatica e di prendersi le somme che, a suo giudizio, sono spese male, per decidere a livello centrale come spenderle meglio”.

 

Poca fiducia in Salvini

 

Secondo il senatore di Bolzano, una neocostituita "Cabina di Regia" governativa non sarebbe in grado di definire gli interventi necessari alla lotta alla siccità e alla crisi climatica meglio delle Agenzie Regionali dell'Ambiente "che si avvalgono di tecnici impegnati da decenni su questo fronte". "Abbiamo seri dubbi sul fatto che gli uffici guidati da Salvini sapranno fare meglio delle Regioni: solo qualche settimana fa, la Corte dei Conti ha aspramente criticato il suo Ministero per i ritardi nell’utilizzo dei fondi del PNRR destinati alle infrastrutture idriche, evidenziando come su 124 cantieri messi in lista, e finanziati con 2 miliardi di euro, solo 33 potrebbero essere conclusi". Il decreto-siccità risulta così, per Spagnolli, "un provvedimento che rischia soltanto di ingenerare confusione, sovrapposizioni e qualche conflitto d’attribuzione con le Regioni. Occorrono risorse, che nel provvedimento mancano. E occorre soprattutto lavorare per una seria transizione dei nostri modelli produttivi”, conclude il senatore delle Autonomie.