Chronik | Divieti a Bolzano

“Non siamo poliziotti”

Baristi contro l’ordinanza anti-movida. L’Unione: “Le forze dell’ordine addebitano a noi i controlli”. Ronchetti: “Non è così. Collaboriamo, la normalità torni presto”.
Bozen Phase 2
Foto: Othmar Seehauser

I gestori dei locali non possono giocare a fare i poliziotti”. Gli esercenti bolzanini rappresentati dall’Unione commercio intervengono così sul discusso tema della lotta agli assembramenti allo scopo di contenere i possibili contagi da coronavirus. La proroga fino al 14 giugno dell’ordinanza relativa al consumo di alcol in prossimità di bar, pub e ristoranti nei fine settimana non è piaciuta alla categoria, che chiama in causa le forze dell’ordine, per quello che ritiene l’interpretazione data al regolamento durante lo scorso weekend. “Le nostre aziende - precisa Diego Bernardi, rappresentante della sezione gastronomia - hanno una funzione informativa verso i clienti, non di vero e proprio controllo”. Risponde a stretto giro Sergio Ronchetti, comandante della polizia locale del capoluogo, che nega lo scenario descritto. “Non è così, la responsabilità è sempre in capo ai singoli cittadini avventori e questo fanno valere gli agenti. Ai baristi dico: continuiamo a collaborare e speriamo in un ritorno quanto prima alla normalità”. 

 

La protesta dei baristi

 

La posizione dell’associazione di categoria sul regolamento del Comune è netta. “In questa forma le regole non funzionano” afferma Bernardi. A dividere è l’ordinanza varata la scorsa settimana, dopo gli eccessi attribuiti ai primi aperitivi in piazza Erbe nella fase successiva al lockdown. Dal venerdì alla domenica, dalle 20 alle 2 di notte, vale il divieto di consumare alimenti e bevande in prossimità dei locali, al di fuori di tavolini e plateatici. Chi non rispetta le regole rischia multe da 400 euro.

La proroga decisa da Renzo Caramaschi non ha fatto che surriscaldare gli animi. Già in difficoltà a livello economico, e alle prese con le regole della riapertura, gli esercenti si sentono investiti dalle istituzioni di un compito che non pensano sia loro, quello del controllo. E si fa sentire anche la paura delle multe.

Noi gestori di locali siamo impegnati a informare le persone. Ma non possiamo farci carico delle funzioni delle forze dell’ordine (Diego Bernardi)

 “Nel limite del possibile - riprende Bernardi -, noi gestori di locali siamo costantemente impegnati a sensibilizzare le persone verso i corretti comportamenti da tenere. Ma non possiamo farci carico delle funzioni delle forze dell’ordine, che sono competenti per la sicurezza, la tranquillità e il rispetto delle norme igieniche al di fuori del locale. Siamo tuttavia sempre disponibili ad aiutare”.

 

 

La polizia locale viene incontro ai gestori

 

Ronchetti, pur negando rimpalli di funzioni da parte degli agenti verso i baristi, riconosce lo sforzo della categoria. “Smentisco che si siano state attribuzioni di responsabilità nei confronti dei gestori, le forze dell’ordine infatti sanno che queste ultime sono in capo ai singoli cittadini e frequentatori. Detto questo, sappiamo che i titolari dei locali sono in difficoltà. Confidiamo nella collaborazione e nel fatto che i problemi legati al contagio presto si risolvano. Il sindaco è stato costretto, e sottolineo questo termine, ad emanare l’ordinanza”.

Nessun attribuzione ai baristi, la responsabilità è dei singoli cittadini. Vogliamo collaborare con i locali e speriamo la normalità torni presto (Sergio Ronchetti)

Il comandante rivendica l’operato di vigili urbani, assieme a carabinieri, poliziotti e finanzieri, nelle strade. Il numero basso di sanzioni (“Solo due avventori sanzionati più per atteggiamenti irrituali nei confronti delle forze dell’ordine che per altro”, ha detto il sindaco), starebbero ad indicare il livello contenuto di conflittualità. “Abbiamo fatto soprattutto opera di presenza. Avere pochissime multe, se non zero, è il miglior risultato. E speriamo - conclude - di tornare molto presto alla normalità”.