Gesellschaft | Migranti

Bando alle strumentalizzazioni

Lo afferma il prefetto Cusumano in merito agli ultimi episodi delittuosi avvenuti a Bolzano e che hanno coinvolto alcuni migranti. Verranno intensificati i controlli.
Rifugiati
Foto: lettera43

Non c’è correlazione fra i problemi di sicurezza a Bolzano e la presenza di richiedenti asilo che fanno parte della cosiddetta quota statale assegnata all’Alto Adige. È quanto emerge dall’incontro di oggi (4 agosto) fra il questore Giuseppe Racca e gli assessori provinciali e comunali, Martha Stocker e Sandro Repetto. Concetto ribadito nel corso della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica - a cui hanno partecipato fra gli altri il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bolzano, Giancarlo Bramante, il commissario del governo, Vito Cusumano, il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi e diversi rappresentanti delle forze dell’ordine - che è stata convocata in seguito ad alcuni fatti di cronaca accaduti degli ultimi giorni che riguardano in particolare la rissa scoppiata tra Piazza Magnago, via Garibaldi e Piazza Verdi con un giovane marocchino che ha accoltellato, a quanto pare per una questione di soldi (appena 5 euro), un ragazzo del Gambia. A seguito della colluttazione i due sono finiti in ospedale da cui sono stati dimessi con una prognosi di 8 giorni per l’aggressore, poi arrestato, e una prognosi di oltre 20 per l’aggredito.

Il problema della sicurezza nel capoluogo, dicono le autorità, è rappresentato da persone senza fissa dimora, senza permesso di soggiorno, che provengono da altre regioni e altri Paesi e che sono giunte autonomamente a Bolzano, oppure da persone espulse per motivi disciplinari dalle strutture che li ospitano. “Evitiamo perciò ogni eventuale strumentalizzazione sui recenti episodi delittuosi, che non sono riconducibili al sistema di accoglienza”, ha affermato il prefetto Cusumano. La decisione è ora quella di intensificare le misure di controllo straordinario del territorio. Oltre ad aver pianificato specifiche attività interforze per contrastare la criminalità - con particolare riferimento al settore dello spaccio di sostanze stupefacenti, anche attraverso l’impiego di unità cinofile - è stata sottolineata la necessità che le azioni di prevenzione siano affiancate da ulteriori iniziative sul piano delle politiche sociali e, a tal proposito, l’obiettivo è definire a breve termine i contenuti di un patto per la sicurezza urbana. Inoltre verrà avviato un ciclo di incontri fra i rappresentanti delle amministrazioni locali e delle forze dell’ordine presso i singoli comitati di quartiere, al fine di poter ricevere ogni utile contributo propositivo per aumentare il livello di sicurezza percepita, fanno sapere dal Commissariato del governo. 

Un tragico evento

Un altro fatto accaduto nel capoluogo altoatesino scuote l'opinione pubblica: un bimbo di appena due settimane è morto a causa di una emorragia cerebrale a livello della nuca. Il piccolo, nato a Bolzano, si trovava all’ex Hotel Alpi, insieme alla mamma, una profuga nigeriana. La Procura ha aperto un'inchiesta per appurare come e perché il bambino sia caduto e se ci siano state eventuali responsabilità da parte di terzi. Al momento, non risulta nessun iscritto sul registro degli indagati. È stata quindi esclusa l'ipotesi di un rigurgito e del conseguente soffocamento, come avevano rivelato le prime informazioni.

Agire con criterio

Sul piano dell’accoglienza interviene Chiara Rabini dei Verdi, referente comunale per i profughi, che in un post su Facebook sottolinea la necessità di prevedere l’apertura diurna, oltre che notturna, dello stabile che il Comune sta cercando per acquistare per ospitare i senzatetto locali e migranti, durante il periodo invernale, ma che l’amministrazione vorrebbe tenere accessibile tutto l’anno. Rabini rinnova inoltre l’appello ad aderire allo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati):