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Foto: Andrea Rizza Goldstein
Gesellschaft | Guerra

La storia di Zijo

Il caso di una famiglia massacrata durante la guerra in Bosnia-Erzegovina e dell’unico sopravvissuto.
Quando nell’aprile del 1992 scoppiò la guerra in Bosnia-Erzegovina Zijo Ribić, di nazionalità Rom e musulmano, aveva sette anni. Dopo le prime ondate di pulizie etniche attuate dai serbo-bosniaci principalmente ai danni della popolazione musulmana e finalizzate a prendere il controllo delle maggiori città di tutta la Bosnia nord-orientale, arrivò il turno delle comunità minori.
Nella notte del 12 luglio 1992 un gruppo paramilitare composto da 7 cetnici serbi entrò nel paese e raggiunse la loro casa. Tutti i membri della famiglia vennero costretti a uscire. La sorella maggiore, di 17 anni, venne stuprata più volte. Infine, il padre di Zijo, la madre incinta di 8 mesi, il fratellino più piccolo e 6 sorelle vennero trucidati davanti ai suoi occhi. Zijo stesso subì un colpo di coltello alla nuca che però non lo uccise perché non sufficientemente profondo, si finse morto e lo gettarono in una fossa comune a cielo aperto assieme ai cadaveri dei suoi famigliari.
Zijo stesso subì un colpo di coltello alla nuca che però non lo uccise perché non sufficientemente profondo, si finse morto e lo gettarono in una fossa comune a cielo aperto assieme ai cadaveri dei suoi famigliari.
Zijo riuscì a scappare e a salvarsi. Crebbe in un orfanotrofio, frequentò con successo la scuola alberghiera, diventò cuoco e si ricostruì una vita. Finché nel 2009 lo chiamarono dal Tribunale di Guerra di Belgrado. Gli venne chiesto di presentarsi come testimone perché i 7 carnefici di Skocic, con l’aiuto della sociologa, avvocatessa nonché direttrice dello Human Law Center di Belgrado Natasa Kandic che si era impegnata per anni nel tentativo di ricostruire scrupolosamente fatti e circostanze dell’accaduto, erano stati identificati. Zijo, nonostante fosse terrorizzato all’idea di incontrare in aula chi gli aveva massacrato la famiglia, decise di testimoniare. E nel 2013, in primo grado, i membri del commando vennero condannati a complessivi 70 anni di reclusione.
Il processo di appello, tuttavia, si concluse nel 2015 con l’assoluzione di tutti gli imputati. La motivazione della sentenza precisò che la partecipazione dei 7 paramilitari al massacro di Skocic è incontrovertibile ma poiché il codice penale serbo non prevede il reato di associazione per delinquere (joint criminal enterprise) e in fase dibattimentale non era stato possibile ricostruire con precisione chi dei 7 partecipanti all’azione avesse compiuto quale atto e a danno di chi, la condanna di primo grado non poté essere confermata. Un ultimo ricorso si è concluso il 26 giugno di quest’anno con la condanna di 3 degli imputati per stupro, ma con la conferma dell’assoluzione di tutti per i massacri commessi.
 
Proprio oggi, sabato 4 agosto, Zijoi si sposa con la bellissima Ramiza. L’augurio è che possa incontrare la felicità che dei mostri cercarono di togliergli finendo miseramente sconfitti.
Fin qui, in estrema sintesi, i fatti. Ciò che segue esula dall’ambito dei fatti storici e delle vicende processuali e ci conduce direttamente alla sfera della metafisica. Perché con tutto quello che ha subito, dal massacro della sua famiglia all’infanzia spezzata al trauma onnipresente alla devastante sentenza di assoluzione degli assassini, Zijo ha la grandezza morale di affermare che non solo non odia chi ha commesso quelle atrocità. Zijo li ha perdonati. Vuole giustizia, com’è ovvio che sia, ma ha sempre dichiarato di non provare il benché minimo desiderio di vendetta e durante una pausa del dibattimento processuale lo ha detto perfino ai suoi aguzzini, guardandoli negli occhi.
Zijo è la dimostrazione vivente che ciò che ci appare umanamente inimmaginabile non solo è possibile, ma è reale come sono reali le fattezze di quest’uomo umile, affabile e perfino spiritoso.
Le sue parole scardinano fin nelle fondamenta tutti i nostri parametri psicologici ed esistenziali, ognuno di noi ha la consapevolezza che i nostri solenni principi morali finirebbero polverizzati nel caso ci accadesse qualcosa di anche solo lontanamente paragonabile. Zijo è la dimostrazione vivente che ciò che ci appare umanamente inimmaginabile non solo è possibile, ma è reale come sono reali le fattezze di quest’uomo umile, affabile e perfino spiritoso. Chi ascolta la sua storia è costretto a riconoscere che perfino dall’abisso più profondo emergono, di tanto in tanto, dei giganti capaci di illuminare anche le tenebre più nere.
Pochi mesi fa Zijo ha avuto una splendida bambina. E proprio oggi, sabato 4 agosto, si sposa con la bellissima Ramiza. L’augurio è che possa incontrare la felicità che dei mostri cercarono di togliergli finendo miseramente sconfitti.
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Profil für Benutzer Massimo Mollica
Massimo Mollica Mo., 06.08.2018 - 08:43

Comprendo la grandezza del gesto o meglio del sentimento di questa persona. Resta il fatto che se ipoteticamente ci fosse una nuova guerra quelle 7 persone rifarebbero le medesime cose, perché solo chi non ha una coscienza può fare certe atrocità! Quindi potenzialmente ci sarà un'altra famiglia innocente morta trucidata. Ma il mondo andrà avanti lo stesso. Tanto a rimetterci saranno sempre e solo i buoni.
Chiedo scusa ma questa storia, tranne chiaramente il finale personale del protagonista, a cui auguro tutto il meglio di questo mondo, non mi piace.

Mo., 06.08.2018 - 08:43 Permalink