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Urbanistica e democrazia

La nuova legge urbanistica provinciale: per un’applicazione sostenibile. La legge in vigore dal primo luglio rappresenta un’occasione?
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Urbanistica, paesaggio, edilizia
Foto: Suedtirolfoto/Helmuth Rier

La nuova legge urbanistica provinciale in vigore dal primo luglio rappresenta un’occasione importante per un approccio sostenibile alla pianificazione delle trasformazioni del territorio con la partecipazione dei cittadini. In particolare la delimitazione delle zone di risanamento edilizio che i Comuni dovranno individuare va in direzione del risparmio di suolo edificabile (L’Alto Adige ha un alto consumo di suolo, specialmente nelle zone urbane, vedi dati ISPRA 2020) e di un recupero del patrimonio edilizio esistente sia in senso architettonico che energetico. I Comuni dovranno attivarsi da subito applicando i concetti di base (anche normativi) indicati nella nuova legge urbanistica provinciale in vigore dal 1 luglio, ma ancora in parte in fase di transizione.

I punti chiave della nuova legge urbanistica sono: la salvaguardia di uno sviluppo sostenibile, la tutela del paesaggio e la riduzione della dispersione edilizia e del consumo di suolo, una pianificazione urbanistica più vincolante di interesse pubblico, procedure più trasparenti, snelle, semplici e vicine ai cittadini, abitazioni a prezzo calmierato e misure contro la svendita del territorio privilegiando sempre i cittadini residenti. I Comuni dovranno delimitare, con il coinvolgimento dei cittadini, delle associazioni e dei gruppi di interesse, le eventuali aree in cui lo sviluppo viene agevolato. All’interno e all’esterno della zona insediativa vigono regole completamente diverse tra loro: all’interno dell’area insediabile prevale l’utilizzo, all’esterno la tutela; all’interno si agisce in modo flessibile, all’esterno in modo più rigido; all’interno decide il Comune, all’esterno resta competente la Provincia. Pertanto ora il ruolo dei Comuni nella pianificazione urbanistica diventa fondamentale. Per ridurre il consumo di suolo, le nuove zone edificabili dovranno essere contigue alle zone edificabili già esistenti: si dovrà dare la preferenza all’esistente rispetto al nuovo; gli edifici non utilizzati o sottoutilizzati dovranno essere sfruttati in modo più efficiente; le nuove zone edificabili potranno essere individuate solo se la necessità abitative non possono essere soddisfatte nelle zone già esistenti.

Si tratta di disposizioni che se applicate con sensibilità da parte dei comuni, potranno fermare l’impatto ambientale che ha prodotto danni paesaggistici importanti nelle nostre valli più esposte dal punto di vista paesaggistico, come la Val Gardena, la Val Badia e la Val Pusteria. La nuova urbanistica si dovrà indirizzare prevalentemente sul costruito evitando le zone residenziali e artigianali che compromettono i limiti delle città e dei villaggi, evitando anche gli enormi e ingiustificati ampliamenti alberghieri nelle valli dolomitiche, che in molti casi hanno deturpato il paesaggio naturale e culturale, patrimonio sapiente della nostra storia alpina. Concludendo, è curioso notare che con la nuova legge urbanistica provinciale, molto probabilmente progetti importanti come l’areale Benko di Bolzano, ma anche l’Iceman Oetzi Peak in Alta Val Senales, difficilmente sarebbero stati approvati dalla nuova Commisione Territorio e paesaggio, che ora va a sostituire l’obsoleta commissione edilizia comunale, inadeguata per un approccio di qualità urbanistica e architettonica. Un altro rischio, potrebbe consistere nel fatto che alcuni Comuni a maggioranza assoluta con Amministazioni accentartrici potrebbero approffittare della nuova legge per una pianificazione comunale personalizzata e lontana dagli interessi collettivi.