Politik | covid-19

Mascherine, sì alla proroga

Il presidente della Provincia Arno Kompatscher firma un’ordinanza per mantenere fino a fine anno l’uso dei dispositivi di sicurezza all’interno delle strutture sanitarie.
Mascherine
Foto: Unsplash

Bocca e naso coperti fino al 31 dicembre, ma solo all’interno delle strutture sanitarie e sociosanitarie. È questo il contenuto dell’ordinanza del presidente della Provincia Arno Kompatscher firmata ieri, che recepisce la proroga dell'obbligo voluto nei giorni scorsi dal Ministro della Salute.
L'obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie vale su tutto il territorio provinciale ed è rivolto a lavoratori, utenti, semplici visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali. Tra queste figurano le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali (RSA), gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, nonchè tutte le strutture residenziali menzionate all’articolo 44 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017. Tale obbligo non si riferisce ai bambini di età inferiore ai sei anni assieme alle persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina. Sono escluse anche le persone che devono comunicare con una persona con disabilità, qualora i dispositivi ne pregiudicassero le funzioni.
Continuano nel frattempo le somministrazioni dei vaccini per proteggere la popolazione più fragile dall’infezione di Covid-19. 
Il terzo richiamo, detto anche “quinta dose” viene raccomandato a tutte le persone di età superiore agli 80 anni nonché alle persone particolarmente vulnerabili, come i malati cronici, di età superiore ai 60 anni. Per potersi sottoporre al terzo richiamo è necessario che siano trascorsi almeno 120 giorni dall’ultima dose o da una pregressa infezione.
Nella scorsa settimana in Alto Adige sono state inoculate 2.295 dosi, di cui 194, 1.884 e 200 rispettivamente corrispondenti al terzo, quarto e quinto richiamo.
 

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Brigitte Ennemoser Fr., 04.11.2022 - 19:21

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Wenn im obigen Artikel davon die Rede ist, dass man in Südtirol die schwache Bevölkerung durch eine Covid19 Impfung vor der "Infektion" schützen will, dann würde mich persönlich interessieren, worauf sich diese Aussage basiert und wie man dazu kommt, diese Aussagen so selbstsicher und unseriös zu tätigen.
Jedem und jeder müsste mittlerweile klar sein, dass einer Infektion nicht vorgebeugt wird.
Ich war selbst in zwei Impfzentren, Meran (Juli 2021) und Bruneck (Juli 2022), und die beiden mir zugewiesenen Ärzte haben mir persönlich wie folgt erklärt:
Die Hauptaussage im Juli 2021 (Meran): Die Impfstoffe seien schädigend für Kinder und man wisse noch viel zu wenig über Wirkungen und Nebenwirkungen.
Die Hauptaussage im Juli 2022 (Bruneck): Die Impfstoffe würden NICHT vor der Infektion schützen.

Fr., 04.11.2022 - 19:21 Permalink