Chronik | Curiosità

Locandine fake e turbomonopattini

Bolzano tra vero e falso. Fake i manifesti con l’hashtag #lacittàchevorrei e il logo del Comune. Vero invece il monopattino-motorino sequestrato: multa di 1.100 euro.
Locandina fake, Comune, Bolzano, Bozen
Foto: Comune Bolzano

Si annunciano improbabili iniziative di prossima realizzazione, ma in realtà si tratta solo della diffusione di notizie false. Così il Comune di Bolzano presenta le locandine comparse ieri in diversi luoghi della città, anche sui tabelloni per i manifesti elettorali. Scritte in italiano e tedesco, con l’hashtag #lacittàchevorrei ed il logo ufficiale della città “palesemente contraffatto”, riportano “la descrizione di una serie di improbabili iniziative di prossima realizzazione e con l’invito a rivolgersi a Comune e Provincia per avere maggiori informazioni”. Si tratta evidentemente di “fake”, ossia falsi, avverte sempre il municipio.

 

Falso: le locandine di #lacittàchevorrei

 

Probabilmente dietro il gesto c’è “lo scherzo di qualche buontempone, che però cessa di essere tale nel momento in cui si diffondono notizie ed informazioni false, facendo riferimento ad indirizzi di posta elettronica veri”: è infatti reale, come ricorda l’amministrazione, l’indirizzo riportato sui manifesti e relativo all’Urp comunale, al quale i cittadini vengono invitati a rivolgersi per avere maggiori informazioni.

 

 

Pronta la condanna dell’iniziativa da parte del sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi, che avverte di aver già provveduto ad informare del caso la questura per un’eventuale identificazione dei responsabili. Lo scherzo insomma può costare caro. Ad ogni modo, conclude il municipio al riguardo, “i cittadini sono invitati a non alimentare ulteriormente questa singolare, quanto impropria performance goliardica o presunta tale, evitando di rivolgersi all’Urp del Comune o alla Provincia per chiedere informazioni”.

 

Vero: il monopattino-ciclomotore

 

Al campo delle curiosità a Bolzano si associa l’episodio avvenuto in via Druso, relativo alle nuove forme di mobilità che possono presentare degli inconvenienti se non si fa bene attenzione a quali mezzi si scelgono. Quello che all’apparenza poteva risultare un monopattino, si è rivelato in realtà ai fini del codice della strada un veicolo dotato di sellino ed equiparabile a tutti gli effetti ad un ciclomotore, elemento che impone l’immatricolazione, la targa, la copertura assicurativa e l’utilizzo del casco. È questa mancanza che ha fatto scattare il sequestro da parte della polizia locale in via Druso e la multa complessiva di 1.100 euro.

 

 

La conducente e proprietaria, una donna residente a Bolzano, è stata fermata la mattina di giovedì 3 dicembre da una pattuglia dei vigili urbani per un controllo, all’incrocio di viale Druso con via Roma. Il mezzo che stava utilizzando, acquistato in rete per 560 euro, è risultato omologato per circolare solo sulle aree private e non sulla strada pubblica. Durante gli accertamenti è emerso inoltre che la casa produttrice pubblicizzava il prodotto quale “scooter elettrico”. Dettaglio “per nulla insignificante - conclude l’amministrazione - che avrebbe dovuto mettere in guardia o quanto meno insospettire l’ignara acquirente”.