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Il Tribunale speciale

Kerstin von Lingen affronta la giustizia nei territori occupati nei confronti dei sudtirolesi nel contesto della politica annessionistica nazionalsocialista.
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Foto: Storia e Regione

Questo numero di Geschichte und Region/Storia e regione (Curatori: Tullio Omezzoli / Kerstin von Lingen) è dedicato all’analisi di alcune (tra le molte) forme di giurisdizione che si incontrano nei due stati – nemici tra di loro e occupati da forze armate avversarie – in cui è divisa l’Italia tra l’autunno 1943 e la primavera del 1945, in seguito alla resa dell’Italia agli Alleati (annunciata l’8 settembre) e alla successiva dichiarazione di guerra alla Germania. Sono giurisdizioni civili e militari, ordinarie e straordinarie, che in parte si affiancano e in parte sovrappongono, concordi o rivali.
 

Il Tribunale speciale di Bolzano: la “giustizia d’occupazione” contro i sudtirolesi 1943–1945

Dopo l’8 settembre 1943, con le zone di operazioni delle Prealpi e del Litorale Adriatico – sotto l’autorità dei loro Commissari Supremi, rispettivamente i Gauleiter Hofer e Rainer − Hitler aveva creato due entità regionali “ibride”, collegate sotto plurimi aspetti al Reich ma formalmente ancora sotto la sovranità italiana. La politica nelle zone di operazioni mirava chiaramente a una loro rapida annessione al Reich germanico nonché alla parificazione dello status die suoi abitanti a quello dei cittadini del Reich, per i quali proprio negli ultimi mesi di guerra la situazione sotto il profilo della giustizia si era notevolmente inasprita.

Un importante strumento della politica d’occupazione era la giustizia e in questo campo i cosiddetti “tribunali speciali” (Sondergerichte) rivestivano un ruolo primario. Nel corso della seconda guerra mondiale, i tribunali speciali diventarono strumento di arbitrio giuridico perché semplificarono sommariamente il diritto e le procedure vigenti, in nome del diritto penale di guerra, oppure introdussero nuovi reati, ad esempio attraverso l’ordinanza sul sabotaggio e disfattismo del 5 settembre 1939. In una comparazione a livello europeo, emerge che – pur in presenza di analogie riguardo a singoli parametri e alla cornice giuridica generale – questi tribunali speciali furono istituiti con modalità diverse a seconda della posizione rivestita dal paese occupato all’interno della Weltanschauung nazionalsocialista. In Italia i tribunali speciali ebbero competenze simili a quelle che in altri paesi detenevano solitamente i tribunali militari. Infatti, oltre ai reati normalmente affidati ai tribunali speciali (ascolto di trasmissioni radio nemiche, macellazione clandestina, “barzellette sul Führer”, saccheggio in occasione di allarmi aerei e presso gli scali ferroviari etc.) essi procedevano anche nei casi di reati contro le forze armate germaniche e nei confronti dei renitenti al servizio militare.
Il tribunale speciale di Bolzano ebbe un ruolo indiscutibilmente più importante rispetto a tutti gli altri in entrambe le zone di operazioni in Italia. Come si evince da nuove acquisizioni documentarie, esso comminò severe condanne agli abitanti della provincia di Bolzano (oltre che di Trento e di Belluno). Il contributo apre una breve parentesi anche sulla prassi punitiva nel Reich, dato che la maggior parte dei prigionieri condannati a Bolzano furono portati a Coswig presso Dessau (Sassonia-Anhalt) e destinati ai cosiddetti “Lager sul fiume Elba”; qui furono impiegati come lavoratori coatti nelle officine aeronautiche che producevano gli “Junkers”, in altre aziende di armamenti oppure nella navigazione sull’Elba. A questo riguardo, la prassi del ricorso a tale pena dev’essere interpretata come strumento di disciplina nel contesto della “nazificazione del Sudtirolo”, in particolare per ciò che concerne la diserzione. Il trattamento dei “Dableiber” e degli altoatesini di lingua italiana segnala come la giustizia nei territori occupati venisse caratterizzata sempre più anche da un altro motivo, d’ordine irrazionale: la vendetta. Ciò è rilevabile anche in altri ambiti del sistema di potere nazista (ad esempio nelle condanne dei disertori) con un’evidenza, sia all’interno che all’esterno, direttamente proporzionale al peggioramento delle sorti della guerra.

Presentazione della rivista
Bolzano, Tessmann
10.01. ore 20:00