Wirtschaft | Grandi progetti

“Vogliamo una città più vivibile e più ricca”

Nei giorni cruciali per il Kaufhaus, anche Podini osserva con grande attenzione perché un 'via libera’ soffierebbe inevitabilmente anche sulle vele del South Point.

Mentre la magistratura fa il suo mestiere cercando di capire se il raddoppio del Twenty abbia potuto contare su favoritismi in comune a Bolzano, la Podini Holding intanto guarda con grande interesse a quanto sta avvenendo per quanto riguarda l’iter del Kaufhaus di via Alto Adige

Il progetto South Point di Podini ha infatti diverse caratteristiche in comune con il Kaufhaus di Benko ed è figlio anch’egli della discussa legge urbanistica provinciale
Per capire come vengono vissuti questi giorni da via Galilei, che il progetto del South Point ha prefigurato ‘verde’ nei prossimi decenni, abbiamo quindi raggiunto Giovanni Podini e gli abbiamo rivolto alcune domande. 

 

Giovanni Podini: in questi giorni state seguendo quanto avviene a proposito del Kaufhaus in centro? Quali sono le vostre impressioni in merito all’efficacia della legge provinciale ed agli effetti che essa sta avendo sulla politica e sulla cittadinanza?
Del Kaufhaus non conosco i dettagli, né dell’accordo né del progetto. Posso però dire che si tratta di un intervento molto importante e molto impattante per la città e che credo quindi vada valutato con grande attenzione, sia dal punto di vista economico che da quello urbanistico. Ma devo anche dire che non ho idea di quanto effettivamente il comune sia andato a fondo nell’approfondire tutti gli aspetti legati a questo progetto. 

Non avete mai pensato di coinvolgervi anche voi in qualche modo nella gara per la riqualificazione di via Alto Adige?
No, non ne abbiamo mai avuta l’intenzione.

Con la nuova legislatura provinciale sono cambiate le condizioni per imprenditori? Ci sono obiettivamente maggiori opportunità di manovra e, soprattutto, di proposta?
L’articolo 55 quinquies sicuramente è uno stimolo per ritrovare, sottolineo ‘ritrovare’, una dimensione di lavoro congiunta tra pubblico e privato. Ognuno deve mantenere il suo ruolo, ma si tratta di un incentivo e un forte impulso nell’ottica del rinnovamento della città. In una prospettiva di collaborazione ed è questo a mio avviso l’aspetto più importante.

Secondo voi il comune di Bolzano come si sta muovendo in questa fase?
Mi sembra che stia approfondendo la questione e veda di buon occhio l’art 55 quinquies che gli consente di gestire la cosa. A decidere alla fine è infatti il comune, è lui che deve guidare lo sviluppo della città.

Nel vostro South Point ma già nell’ampliamento del Twenty sono previsti servizi per la città e proposte di aggregazione. Perché è così importante per voi uscire dalla logica tradizionale del ‘centro commerciale’?
Credo sia fondamentale offrire alle città di Bolzano certi servizi che attualmente non ci sono, oppure sono presenti solo in città limitrofe. Inoltre è importante cercare di produrre e lasciare la ricchezza in Alto Adige e poi - cosa fondamentale per me - dare lavoro alle fasce giovanili. Quello della disoccupazione giovanile è un tema importantissimo che non va sottovalutato in Alto Adige. 

Nel progetto South Point così come in quello del Kaufhaus nel centro città vengono proposte anche soluzioni a costo zero per il pubblico volte a  migliorare la mobilità cittadina e diminuire l’inquinamento da traffico. Sono senz’altro elementi interessanti che però per voi comportano costi importanti e nessun profitto diretto. Perché per voi questi aspetti sono così importanti?
Non siamo imprenditori che realizzano e poi scappano. Noi lavoriamo a lungo termine ed abbiamo interesse a promuovere una città vivibile e più ricca. In sostanza è questo l’obiettivo di fondo di South Point.  

Quali sono le vostre previsioni per quanto riguarda l’iter del South Point?
I tecnici sono al lavoro e credo che fra qualche mese dovremmo avere i primi feedback per poter approfondire i termini dell’operazione. 

Un eventuale sblocco rapido del progetto del Kaufhaus in via Alto Adige potrebbe dare spinta anche a South Point?
Senz’altro. 

Un’ultima domanda. Si dice che nel South Point potrebbe in futuro trovare spazio anche un luogo da dedicare agli eventi musicali, un tema molto sentito soprattutto in ambito giovanile. È così?
Sì, lo confermo. Esiste questa possibilità, che andrà però approfondita attraverso un confronto con il comune per capire come potrebbe essere realizzata nel concreto. 

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Andrea Terrigno Fr., 06.03.2015 - 09:06

Non se ne può più di tutto questo blaterare; sappiamo che l'essere umano è infelice quando si lascia trasportare dal consumo, e che è felice quando cammina, pedala, crea arte, coltiva la terra.
Perché allora continuare a voler plasmare il territorio adducendo pretesti umanistici? Dei tetti verdi NON sono dei prati, il cemento è e resta cemento.
I mezzi a motore privati vanno mano a mano eliminati dal territorio. La gente tornerà a guardarsi negli occhi, ad incontrarsi e a dialogare. E saremo tutti più felici, perché ci basterà di meno, e avremo più tempo.

Fr., 06.03.2015 - 09:06 Permalink
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Fred Pace Fr., 06.03.2015 - 09:34

Mah, intervista del tutto fuorviante. Una cosa è la realizzazione di un colosso in centro a Bolzano, un’altra la situazione del twenty. Ci sono delle analogie per quanto riguarda le ricadute sul settore del commercio. In questo momento i riflettori sono giustamente puntati sul centro storico ed il suo possibile stravolgimento. Le uscite dei politici di questi giorni dimostrano che la partita in vista delle elezioni si gioca lì (anche).

Fr., 06.03.2015 - 09:34 Permalink
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Nam eis Sa., 07.03.2015 - 16:43

"Non siamo imprenditori che realizzano e poi scappano."

Zumindest was den privaten Wohnungsbau betrifft, kann ich diesem Satz nicht zustimmen, da habe ich leider andere - konkrete - Erfahrungen gemacht! Gewinnmaximierung, schnelle Profite und gerade mangelndes Verantwortungsbewusstsein scheinen allenthalben die derzeitigen Maximen zu sein. Glaube daher kaum, dass all diese großen Einkaufzentrums-Projekte wirklich dem Wohle der Stadt dienen. Die Stadtverantwortlichen werden eher zu Entscheidungen getrieben als dass überlegte Entscheidungen zum Wohle der Allgemeinheit getroffen werden. So erscheint es mir jedenfalls...

Sa., 07.03.2015 - 16:43 Permalink