Politik | Pd

L’evanescente Bressa

La lettera di Uwe Staffler (Pd) a Renzi, “ti chiedo di proporre per un posto in Direzione una persona della mia terra”. Il sottosegretario Bressa? “Non si è mai visto”.
Uwe Staffler
Foto: Youtube

Galeotta fu la lettera scritta da Alessio Evangelista, segretario del circolo Pd di Salto-Sciliar, dal direttivo e dal consigliere comunale di Cornedo all’Isarco Karl Saxer e inviata a Matteo Renzi dopo l’esito delle primarie di domenica 30 aprile per sottolineare le ragioni dell’astensionismo del circolo in questione (50 schede bianche su 73 votanti). “Riteniamo che questa espressione di voto - si legge nel documento - possa rappresentare uno spunto di riflessione per il segretario nazionale, tale da indurlo a considerare l'opportunità di aprire un ragionamento su un soggetto PD a forte vocazione territoriale che possa finalmente contendere la leadership alla SVP, caratterizzandosi come forza democratica e progressista aperta a tutti i gruppi linguistici: cosa già in essere nel partito ma mai compiutamente realizzata per le dinamiche nazionali che, oggettivamente, mal si conciliano con la quotidianità di questi territori, rappresentata da tematiche pregnanti e rappresentative della forte connotazione autonomistica”. La missiva si chiudeva con un invito al segretario nazionale del Pd a venire in Alto Adige.

Sulla scia di quanto scritto dai “sovversivi” dello Sciliar, anche Uwe Staffler, membro dell’assemblea nazionale costituente del PD e dell’assemblea provinciale del PD Alto Adige, prende posizione ponendo l'attenzione sull’obiettivo mancato del partito democratico di “diventare un partito plurilingue” in Provincia e sui rapporti con la SVP tenuti da Gianclaudio Bressa, “apprezzo le sue capacità politiche, ma non ho mai capito il suo ruolo per l’Alto Adige, visto che non si è mai fatto vedere”. Questo il contenuto della lettera aperta inviata a Renzi:
 

Caro Matteo,


prendo spunto da una lettera del circolo Salto Sciliar pubblicata sui giornali di oggi. Quando il PD è stato fondato una decina di anni fa ha riscosso molto interesse anche in Alto Adige. Alle prime elezioni, le politiche della primavera 2008, abbiamo raggiunto un risultato che è andato oltre il 16%. Finora rappresenta il nostro record! Secondo le mie stime circa metà di quei voti proveniva da concittadine/i di madrelingua tedesca e ladina.
Anche se l’integrazione rafforzata tra le culture presenti sul nostro territorio, ed in particolare l’istituzione di una scuola multilingue, è da sempre una delle richieste prioritarie dei nostri elettori, dopo i primi anticipi di fiducia abbiamo colpevolmente mancato l’obiettivo di diventare un partito plurilingue. Pochi mesi dopo il primo successo nell’autunno del 2008 abbiamo raccolto meno di un misero 7% alle elezioni provinciali.

Da quel momento a ogni elezione andiamo peggio, fatta eccezione per le europee del 2014. Molte/i Altoatesine/i vedevano nella Tua persona la possibilità di rinnovamento della politica, così di nuovo molte persone di lingua tedesca e ladina hanno provato a darci fiducia. Anche questo è durato poco. Da molti il PD locale è visto come un gruppo di “Italiani” che si siedono al tavolo Südtiroler Volkspartei per riscuotere quanto dovuto al gruppo italiano (che brutta espressione!) da statuto e proporzionale. Dal punto di vista politica non siamo mai capaci di entrare nel dibattito pubblico della mia terra. A dire il vero mi chiedo anche come ciò possa succedere, se non si mostra alcun interesse per i contenuti e per il 70% della popolazione.

Il rapporto con la Volkspartei e le grandi decisioni che ne conseguono sono gestiti da Gianclaudio Bressa. Apprezzo le sue capacità politiche, ma non ho mai capito il suo ruolo per l’Alto Adige, visto che non si è mai fatto vedere (Scommetto che non saprebbe riconoscere metà dei componenti della nostra assemblea provinciale per strada). Non accetterò mai che il destino del PD Alto Adige debba essere quello di accogliere senza potervi partecipare in alcun modo le decisioni di una persona che viene da fuori, non capisce il territorio e si rifiuta di confrontarsi con i compagni e le compagne.

Oltre a tanti altri fatti criticabili durante gli ultimi dieci anni ritengo l’emarginazione delle persone di lingua ladina e tedesca la colpa primaria del nostro partito. Per questo Ti chiedo di verificare la possibilità di invertire la rotta e dare qualche segnale, perché non da Roma?

"Anche se mi fa abbastanza ribrezzo cominciare con richieste di posti e nomine, ti chiedo di riflettere sull’opportunità di proporre per un posto in Direzione una persona della mia terra capace di parlare a tutti i miei concittadini e tutte le mie concittadine. Secondo me sarebbe un passo nella giusta direzione, così questo territorio così speciale potrebbe dare anche un contributo maggiore alla crescita del PD a livello nazionale."


P.S. Nella tornata elettorale comunale della primavera 2015 abbiamo dimezzato i voti delle europee. Il circolo Salto Sciliar era la grande eccezione, in alcune situazioni abbiamo pure potuto migliorare il risultato.

 

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Mario Innocenti Fr., 05.05.2017 - 18:03

Adesso i tedeschi si vogliono prendere anche i partiti italiani!!! Vade retro Staffler, lo sappiamo tutti che sei parente dell'Artioli (fratello del marito) e che per voi contano solo le poltrone e gli affari di famiglia!!! Se vuoi battere Bressa candidati e vediamo chi dei due prende più voti: se lui che a Roma lavora per il Paese, o se tu che a Bolzano fai il politicante solo per non lavorare (perchè nessuno si ricorda chi sei, e tua cognata abbiamo capito tutti che pensa solo alla poltrona)

Fr., 05.05.2017 - 18:03 Permalink
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carlo sperzna So., 07.05.2017 - 14:53

ma scusi signor Innocenti ma lei e del PD? Spero di no altrimenti siamo messi male in Alto Adige
lei ragiona come i cappelli piumati solo l'altro versante.
e poi questi attacchi personali sulla famiglia che non centrano nulla con la questione che lei pone. si vergogni!

So., 07.05.2017 - 14:53 Permalink
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Robert Tam... Mo., 08.05.2017 - 14:45

Antwort auf von carlo sperzna

Da quale pulpito, caro Sperzna?
Condivido l'affermazione che attacchi personali sulla famiglia non vadano fatti. Ma proprio tu, Carlo Sperzna, ti era lanciato contro un ex consigliere comunale di Bressanone, "accusandolo" di essere nipote di un nazista (il nonno, si sa, uno non se lo sceglie e comunque le colpe dei nonni non ricadono sui nipoti).
Questa "accusa" si rivelò tra l'altro infondata e tu fosti costretto a scusarti.
Proprio tu, caro Sperzna, avresti bisogno di riflettere un po' sul principio (peraltro giustissimo) di non attaccare la famiglia altrui.

Mo., 08.05.2017 - 14:45 Permalink