Chronik | Giudiziaria

Prove evidenti

Processo Taschler-Ferrari, pubblicate le motivazioni della condanna. Fondamentali le intercettazioni dell’ottobre 2010.
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Foto: Osttirol heute

Una prova evidentemente inconfutabile, secondo il giudice Carlo Busato, quella dell’intercettazione ambientale nel camper, nei pressi del casello autostradale di Ferrara nord, dove il dottor Michele Ferrari e il biatleta Daniel Taschler si sono incontrati nell'ottobre 2010. I due, insieme a Gottlieb Taschler, padre di Daniel, lo ricordiamo, sono stati ritenuti colpevoli di violazione della normativa antidoping. L’intercettazione è uno dei punti fondamentali delle 66 pagine di motivazione della sentenza di condanna dal momento che quella conversazione, attesta il giudice, sarebbe la prova dell’assunzione continuativa da parte dell’atleta, dell’eritropoietina, sostanza dopante. Le intercettazioni agli atti confermerebbero che i contatti con Ferrari si verificarono nell’approssimarsi di gare importanti per l’atleta.

Non convince inoltre la tesi secondo cui Ferrari stesse seguendo Daniel in qualità di medico sportivo per via di alcuni problemi di salute, “non vi è riscontro di una visita medica, né tantomeno di una qualche diagnosi emessa dal medico sulle condizioni di salute di Daniel Taschler”, scrive il giudice. “Taschler continuava ad essere seguito dal dottor Mitterhofer (medico di fiducia di Daniel), anche nel periodo della ‘cura Ferrari’”, riporta il documento. Durante l’incontro nel camper Ferrari indicò anche “tempi e modi della sostanza dopante” suggerendo anche “procedure di comportamento in occasione di possibili controlli”. Per il giudice l’intercettazione è dunque un “documento di significato inequivocabile e che dimostra l’illecito in maniera netta”.