Gesellschaft | carcere

“Che senso ha tenere le persone così?”

Con il caldo delle ultime settimane le condizioni del carcere sono al limite: i medici sono costretti a elemosinare i ventilatori che i detenuti non possono neanche avere
Carcere di Bolzano
Foto: Asp

L’ondata di caldo delle ultime settimane ha fatto boccheggiare l’intera Europa. Quando si tratta di carcere tuttavia la situazione si fa ancora più difficile. Le condizioni dei penitenziari italiani durante il periodo estivo hanno attirato l’attenzione degli osservatori indipendenti, in particolare Antigone che dal 1991, si occupa di tutela dei diritti nel sistema penale e penitenziario e che ha monitorato nell'ultimo periodo la situazione delle principali strutture italiane: “Alle ondate di caldo sempre più forti prodotte dai cambiamenti climatici non sono immuni neanche le carceri che, sempre di più, dovranno far fronte anche a questa variabile che può mettere a rischio la salute e la dignità delle persone detenute e degli operatori”. Lo ha ricordato Patrizio Gonnella, presidente di Antigone,  durante la conferenza stampa di presentazione del rapporto “La calda estate delle carceri” dell’associazione.
In carcere non esiste l'aria condizionata e le finestre, spesso schermate,  non consentono il corretto passaggio di aria. In molti istituti le celle non dispongono di docce, in altri addirittura manca addirittura l'acqua in alcune ore della giornata. A peggiorare il tutto c’è il sovraffollamento che in Italia è tra i peggiori d'Europa, dopo Cipro e Romania.

I medici del carcere hanno dovuto bussare in prima persona alle porte dell’Azienda Sanitaria per chiedere alcuni ventilatori da posizionare all’interno della minuscola infermeria, ricevuti solo recentemente


La situazione della Casa circondariale di Bolzano a causa delle precarie condizioni strutturali in cui versa si fa drammatica. A riferirlo è la Garante dei Detenuti per il Comune di Bolzano Elena Dondio che ha effettuato ieri (4 agosto) un sopralluogo all’interno della struttura di Via Dante. Con l’eterna attesa di un carcere nuovo ancora da finanziare, la Provincia non porta avanti nessuna miglioria, nemmeno la più basilare. I medici del carcere hanno dovuto bussare in prima persona alle porte dell’Azienda Sanitaria per chiedere alcuni ventilatori da posizionare all’interno della minuscola infermeria, ricevuti solo recentemente.
Per i detenuti niente da fare, da un lato perché non esiste un collegamento della corrente all’interno delle celle dall’altra a causa del regolamento interno dello stesso carcere che ne vieta l’acquisto a differenza di altre carceri italiane che hanno dato la possibilità di acquistare, a prezzi elevati, ventilatori a batteria.

 

“L’aria nel carcere è irrespirabile. Le temperature sono altissime, l’umidità elevata. I muri sono spessi e non passa un filo d’aria. - riporta Dondio -. L'unico sollievo che possono avere sono le docce, ma le condizioni restano difficili sia per i detenuti sia per tutto il personale impiegato all’interno delle mura della casa circondariale, costretto a lavorare in condizioni inenarrabili. La costruzione del nuovo carcere è urgente più che mai, ma nel frattempo si potrebbero comunque portare avanti alcuni piccoli lavori di manutenzione. Che senso ha tenere le persone così?”.