Kultur | VIAGGIO DI CULTURA

I RAGAZZI DI BOLZANO DA INTERNAZIONALE

I ragazzi di COOLtour al Festival di Internazionale a Ferrara. Riflessioni.
Hinweis: Dieser Artikel ist ein Beitrag der Community und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.
internazionale_immagine.jpg
Foto: Valentina Stecchi

COOLtour al Festival di Internazionale

Il festival di giornalismo organizzato dalla rivista di informazione Internazionale è giunto quest’anno alla sua undicesima edizione. Il patrimonio culturale del Rinascimento ferrarese ha lasciato spazio ad argomenti di attualità e interviste ai giornalisti di tutto il mondo. La giornata uggiosa di domenica non ha fermato la voglia di conoscere e la curiosità dei partecipanti che hanno tuttavia assistito alla manifestazione combattendo il meteo con un clima culturale accogliente e motivante. Ci si sente piccoli, non solo anagraficamente, ad essere immersi in un ambiente nuovo ed imponente come quello del giornalismo internazionale di un certo rango. Tutt’a un tratto le conoscenze che si pensavano di avere vengono sovrastate e spazzate via dalla magnificenza del sapere che domina la città, che anima le persone e i visitatori, lì con scopi diversi, forse per divertimento o svago, per lavoro o per curiosità. Il fattore comune che ha mosso tutti verso il festival, però, non è solo la voglia di conoscere, ma quella di confrontarsi, di uscire dalla propria ottica per vederne una differente, più ampia o più dettagliata che sia. La folla, guidata da questa fame di cultura e di confronto sui temi dell’attualità, che ci riguardano tutti come cittadini di una grande realtà condivisa, si è messa in gioco. La condivisione è stato uno degli aspetti caratterizzanti della giornata. La condivisione di idee, di sapere. La stessa condivisione della città ferrarese come sfondo e della sua pioggia. La condivisone di ideali, della voglia che spinge tutti a partecipare e a scoprire grandi nomi e tematiche. Si è parlato molto di attualità, di presente. Abbiamo fatto un tuffo in ciò che ora più che mai ci tocca da vicino: il terrorismo islamico, internet e il turismo. La paura e il terrore seminati dall’ISIS sotto il cielo di Palazzo Roverella, spiegato dal libro del politologo e orientalista francese Olivier Roy che ci presenta “Generazione Isis”, un’analisi attuale che espone i motivi per i quali i giovani entrano a far parte del Califfato, sradicando completamente la cultura dei loro genitori e differenziandosi dai loro valori. La grande potenza di internet, un posto innovativo e utile quanto insidioso se si cade nelle grinfie dei cosiddetti “haters”, i leoni da tastiera che si divertono e si sentono forti insultando gratuitamente. Dire che non hanno nient’altro di meglio da fare è giusto e ci è stato confermato dal fotogiornalista norvegese Kyrre Lien con il suo documentario “Quelli che odiano su internet”, una ricerca reale sulle figure che dominano il lato negativo della rete. Marco d’Eramo ci illustra invece ne “Il selfie del mondo” la differenza tra turisti e viaggiatori in un mondo che cambia molto in fretta, con noi animali sociali che ci spostiamo modificando l’economia, l’andamento del pianeta e della società, riguardo ai viaggi, ai luoghi e alla bellezza dei posti che ci circondano. Una presentazione - con l’intervento del regista Andrea Segre - leggera ma non banale, riflessiva, che innesta in tutti la visione aperta dell’avanzamento e dell’importanza del turismo nel nostro secolo, partendo dai primi treni, per arrivare alla rete complessa e fondamentale che è per l’economia odierna. Ci si sente piccoli, sì, ma incredibilmente forti ed invincibili, di fronte ad un mondo pieno di cose grandiose da scoprire e dominare. Ci si sente sopraffatti ma soprattutto meravigliati. “È un’improvvisa ebbrezza di libertà.” (Marco D’Eramo)

Testo di Ana Andros e Illustrazione di Valentina Stecchi