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Contro speculazione e malaffare

La “Staffetta delle Alpi” promossa da Libera, contro le infiltrazioni mafiose negli appalti dei prossimi giochi invernali: “L’Italia avrà i riflettori del mondo puntati”.
Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026
Foto: Fondazione Milano Cortina 2026

Sette appuntamenti in sette città. L’iniziativa di Libera contro le Mafie, in collaborazione con CIPRA Italia, Italia Nostra, Legambiente, Mountain Wilderness e WWF, sarà una manifestazione itinerante che si concretizzerà attraverso l’organizzazione di conferenze ed eventi pubblici nei luoghi protagonisti delle prossime Olimpiadi invernali del 2026.
Una staffetta simbolica per mettere in guardia sul pericolo di infiltrazioni mafiose e speculazioni economiche all’interno degli appalti per le grandi infrastrutture. 
La “Staffetta delle Alpi” partirà da Verona il prossimo 7 febbraio 2023, con un incontro intitolato “Le mafie nel Nord Italia”. Farà successivamente tappa a Belluno (“La trasparenza amministrativa”, 13 febbraio), Cortina d’Ampezzo (“Le opere invasive”, 17 febbraio), Valdaora (“La mobilità e la viabilità”, 18 febbraio), Bormio (“Il turismo invernale”) e Cavalese (“Il consumo di suolo”, 10 marzo) per concludersi a Milano il 21 marzo 2023 in concomitanza della manifestazione nazionale della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. 

Non si tratta di un'iniziativa contro lo sport e il grande evento


“Con questi momenti di riflessione si intende manifestare, in una ideale staffetta, la richiesta che le prossime Olimpiadi siano rispettose dell’ambiente, delle comunità, scevre da speculazioni economiche e da infiltrazioni mafiose – si legge in una nota –. L’Italia avrà i riflettori del mondo intero puntati addosso e sarà indispensabile garantire la trasparenza, il rispetto e la responsabilità, nel nome della buona riuscita dei Giochi stessi. Non si tratta di un'iniziativa contro lo sport e il grande evento – sottolinea Libera – ma si riprendono le preoccupazioni avanzate dalle Corti dei Conti del Veneto e Lombardia dopo aver valutato i bilanci delle società costituite. I giudici chiedono agli amministratori regionali attenzione riguardo alla possibilità che organizzazioni di stampo mafioso, ben presenti nel Nord Italia, si infiltrino nelle gare di appalto e subappalti delle opere olimpiche, oltre 4 miliardi il totale”.
La “Staffetta delle Alpi", che auspica a delle "Olimpiadi invernali trasparenti, rispettose e responsabili” vorrà essere da stimolo per creare occasioni per conoscere i meccanismi di infiltrazione delle mafie nel tessuto politico, economico e sociale delle comunità, sensibilizzando l’opinione pubblica e le pubbliche amministrazioni. Un “monitoraggio civico”, così lo definisce Libera, per non trovarsi impreparati dal momento che “si rischia uno spreco di ingenti risorse pubbliche in un periodo storico di grandi difficoltà economiche”.
Il “testimone” che i partecipanti della “Staffetta” si scambieranno tra un incontro e l’altro sarà una sorta di torcia olimpica ideata e realizzata dal designer/professore Kuno Prey, della facoltà di “Design e Arti” - Libera Università di Bolzano.

La partecipazione diffusa e il rispetto dei principi di trasparenza sono i primi argini al manifestarsi di condotte speculative, corruttive e alla penetrazione della criminalità organizzata

“I meravigliosi panorami imbiancati, però, sono un ecosistema delicato che va preservato dall’aggressività delle attività antropiche e dalle infiltrazioni mafiose, soprattutto in occasione di competizioni che richiedono strutture di accoglienza di grandi dimensioni, fortemente energivore, che non favoriscono un ruolo attivo delle comunità locali – scrivono i promotori –. Anche le politiche di gestione dei rifiuti e degli spostamenti di sportivi e pubblico, così come la scelta dei materiali per gli approvvigionamenti e per le costruzioni, sono elementi di sviluppo da osservare con attenzione, con l’obiettivo di preservare legalità, ambiente e comunità locali. Si rammenta – ribadisce l’associazione – che la partecipazione diffusa e il rispetto dei principi di trasparenza sono i primi argini al manifestarsi di condotte speculative, corruttive e alla penetrazione della criminalità organizzata nella realizzazione delle opere collegate alla manifestazione olimpica”.