Gesellschaft | Lettera aperta

Coronavirus e clima, le due crisi

“La pandemia ci ricorda quanto siamo fragili, così come il riscaldamento globale” scrive Georg Kaser. “Dobbiamo rimetterci in piedi e affrontare sfide ancora più grandi”.
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Foto: Pixabay

La lettera aperta alla società altoatesina di Georg Kaser, ricercatore climatico, sul rapporto tra la crisi climatica e quella provocata dal Coronavirus, un argomento già affrontato sempre su salto.bz da Marc Zebisch.

 

Ai membri della giunta provinciale della Provincia autonoma di Bolzano, alle associazioni altoatesine di riferimento, ai Media altoatesini

 

Oltre alla tuttora inquietante crescita quotidiana del numero di malati di Covid‐19 e di morti da noi e in tutto il mondo, sono sempre più numerose le notizie dal mondo dell’economia che trovano spazio nei notiziari. Questo è un fatto positivo. È l’economia ad essere particolarmente colpita dal virus Sars‐CoV‐2, ancora in rapida diffusione. Quelle microscopiche particelle hanno duramente colpito i settori produttivi e con essi la nostra società. Grandi sforzi da parte di responsabili politici, economici e finanziari per rafforzare l'economia e sopravvivere alla crisi si rendono urgentemente necessari. Un’economia forte diventerà ancora più importante nel prossimo futuro, quando sarà necessario aiutare la nostra società a rimettersi in piedi dopo la fine delle emergenze nazionali e delle restrizioni e per resistere alle prossime sfide, imminenti e ancora più grandi.

Sebbene le premonizioni relative alla ricomparsa di un virus SARS e alle sue conseguenze siano state numerose, ad esempio nel 2007 in un saggio della rivista Clinical Microbiology Reviews* (vedi nota in fondo), l’attacco è giunto completamente inatteso e ci ha trovati impreparati. Le nostre conoscenze sul cambiamento climatico, sulle sue cause e sulle sue conseguenze datano invece a molto prima e sono molto più solide. Il cambiamento climatico già in atto e quello ancor più virulento a cui si assisterà in un prossimo futuro farà aumentare le temperature nell’arco alpino e quindi anche in Alto Adige; i ghiacciai si scioglieranno in pochi decenni, la copertura nevosa, così importante per le riserve d’acqua, sparirà e gli eventi atmosferici estremi aumenteranno in magnitudine e frequenza. La disponibilità di risorse idriche diventerà sempre più problematica, mentre nuovi parassiti infesteranno non solo l’agricoltura e la silvicoltura, ma rappresenteranno un crescente problema anche per la salute umana, così come i pericoli naturali metteranno a rischio la sicurezza dei nostri insediamenti e degli spazi economici. Le conseguenze in tutti gli ambiti della società altoatesina saranno drastiche nei prossimi decenni. Proprio la crisi da Coronavirus ci mostra come noi siamo dipendenti da ciò che accade a livello globale e quanto siamo vulnerabili.

Questo vale anche per il cambiamento climatico. L’apporto di ossigeno agli strati più superficiali degli oceani sta diventando sempre più debole a causa del riscaldamento globale. Inoltre, i mari stanno diventando più acidi a causa del crescente assorbimento di CO2. Le catene alimentari degli oceani sono fortemente minacciate. Il ghiaccio dei ghiacciai e delle calotte polari si sta sciogliendo a un ritmo sempre più rapido e il livello del mare si innalza sempre più velocemente. I recenti rilevamenti nell’Antartide occidentale e in Groenlandia indicano che ci troviamo in prossimità del limite superiore degli scenari di previsione. La salinizzazione di delta fluviali precedentemente fertili e densamente popolati sta progredendo rapidamente, così come l'erosione e le inondazioni costiere. Il permafrost della Siberia e dell’Alaska si sta scongelando rilasciando metano e carbonio. Gli agenti patogeni si stanno diffondendo sempre di più e numerose specie si stanno estinguendo, mentre la violenza e la durata degli eventi atmosferici estremi (anche alle nostre latitudini) stanno aumentando in modo allarmante. Siamo già nel bel mezzo di un cambiamento climatico che nei prossimi decenni priverà centinaia di milioni di persone dei mezzi di sussistenza, costringendoli a fuggire, a migrare e, purtroppo, molti di loro moriranno. Con le economie finora conosciute viaggiamo verso un riscaldamento globale causato dall’uomo di oltre 3° C nei prossimi 80 anni e anche di più. Che in Alto Adige le temperature crescano di circa 3° o 4° C non farà alcuna differenza. La Terra sarà comunque un’altra! 

Non appena avremo superato la crisi da Coronavirus avremo bisogno di una società forte che possa resistere a sfide ancora più grandi ed evitarne di peggiori. Soprattutto, avremo bisogno di un’economia che non sia minacciata nelle sue stesse fondamenta quando un virus relativamente piccolo e temporaneo si diffonde nel mondo, ma che sia invece in grado di far fronte alle minacce future che saranno certamente più gravi e, nella maggior parte dei casi, permanenti. Abbiamo bisogno di un'economia che sia al servizio del benessere delle persone e che fornisca un supporto materiale fondamentale quando arriveranno i prossimi problemi, nelle nostre valli, nei paesi, nelle città, in Europa e nel mondo. Abbiamo bisogno di voi come decisori consapevoli di queste sfide e pronti a fare tutto il possibile per stabilizzare la nostra economia futura e quindi la nostra società post‐Covid 19 materialmente, culturalmente e socialmente. E abbiamo urgente bisogno di un'economia che metta rapidamente fine al cambiamento climatico già iniziato. Un'economia che faccia a meno dei combustibili fossili. Un non si può” è inaccettabile poiché solo uniti possiamo affrontare questa sfida. Iniziamo dunque ad affrontarla insieme, con tutta le nostre forze.

 

Cheng et al. (2007): Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus as an Emerging and Reemerging Infection. Clinical Microbiology Reviews, October 2007, 660 – 694, doi:10.1128/CMR.00023‐07: „The presence of a large reservoir of SARS‐CoV‐like viruses in horseshoe bats, [...], is a time bomb. The possibility of the re‐emergence of SARS and other novel viruses from animals or laboratories and therefore the need for preparedness should not be ignored.“

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Peter Gasser Mo., 06.04.2020 - 17:27

Eine zweite hervorragende Zusammenschau mit realistischem Ausblick in die Zukunft.
Erstmals liest man auch bei uns, dass das 1,5-Grad-Ziel, das von Politikern und Journalisten noch immer propagiert wird, obsolet ist (scheint?), und wir uns auf eine Welt mit +3 bis +4 Grad Celsius zubewegen, wenn nicht noch wärmer.
Ja, die Welt wird nach Corona und mit dem Klimawandel eine andere sein - so oder so.
Und auch hier im Forum treten immer mehr Corona-Leugner auf, welche am besten schon morgen alle schützenden Maßnahmen sofort aufheben möchten, um gleich wieder massenhaft Öl und Gas zu verbrennen und die Spaß- und Fan-Gesellschaft wieder auf Hochtouren zu drehen, erkauft mit importierten Billigst-Konsumgütern.

Mo., 06.04.2020 - 17:27 Permalink