Umwelt | L'interrogazione

“Agricoltura sostenibile, ma davvero?”

Dati Ispra sui pesticidi in Alto Adige, Nicolini (M5s) incalza Schuler. L’assessore Svp: “In molti vigneti e frutteti della provincia ci sono già cellule ecologiche”.
Pesticidi
Foto: NaturalNews.com

L’allarme era stato lanciato di recente dal Wwf in seguito alla pubblicazione del report Ispra sui pesticidi nelle acque italiane. Dall’ultima rilevazione dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, risalente al 2018, è emerso che nelle acque superficiali dell’Alto Adige sono presenti residui di sostanze chimiche in 14 punti (87,5%) su 16, e nel 37,6% dei campioni (la media nazionale è del 77,3%, e nel 32,2% dei campioni).

In tutto sono state rintracciate 42 sostanze; boscalid, metossifenozide, glifosate, clorantraniliprolo, fluodioxonil, imidacloprid e difenilammina quelle individuate con maggiora frequenza. Per le acque superficiali il livello di contaminazione risulta superiore ai limiti di qualità ambientale in 3 punti: a Magrè sulla Strada del Vino (nella Fossa Grande di Caldaro), a Roverè della Luna (nella Fossa Piccola di Caldaro), e a Laces (nel Rio Plima), che scorre in Val Martello, nel Parco Nazionale dello Stelvio.

 

“Come è possibile promuovere un’immagine di agricoltura sostenibile e magari anche bio a fronte di questi dati?” è una delle domande poste quindi dal consigliere provinciale del Movimento 5 stelle Diego Nicolini all’assessore competente Arnold Schuler che risponde così: “Il concetto classico di sostenibilità deriva dal mondo agricolo e forestale. In molti vigneti e frutteti dell’Alto Adige già adesso si possono trovare delle cosiddette cellule ecologiche, in cui crescono erbe, piante e siepi che offrono riparo a svariati piccoli animali. Vogliamo proteggere questi habitat naturali e crearne nuovi al fine di incrementare la biodiversità. Arbusti, muri a secco, cumuli di pietre e scarpate rappresentano un rifugio per tante specie animali”. L’intenzione, dice Schuler, è quella di arricchire le zone agricole del fondovalle, prevalentemente coltivate a frutteti e vigneti, con siepi e piante erbacee in grado di conferire al paesaggio un aspetto più vario e più naturale.

Nella sua interrogazione l’alfiere dei 5 stelle chiede allora perché non sia stato messo un freno all’uso dei pesticidi, “considerato il trend in crescita tra il 2017 ed il 2018 che fa prevedere un’ulteriore impennata, in relazione anche alle serie storiche, ed alla loro presenza nelle acque?”. Secondo Schuler, tuttavia, non si può parlare di trend. “La rete di monitoraggio delle acque superficiali si basa su un ciclo di 6 anni, ovvero i 40 punti vengono campionati una o più volte nei 6 anni, di conseguenza ogni anno i punti di monitoraggio sono diversi - spiega l’assessore Svp -. Negli anni 2017 e 2018 il monitoraggio dei pesticidi viene quindi eseguito su una rete di 24 punti di monitoraggio per le acque superficiali. Tra il 2017 e il 2018 non è stato riscontrato un trend e non è nemmeno possibile di calcolare un trend, perché i trend si possono vedere soltanto nel corso di più anni o confrontando i diversi periodi di 6 anni”.

 

Riguardo infine il controllo delle acque nel tratto tra Merano e Bolzano che, sottolinea Nicolini, servirebbe a comprendere se l’inquinamento delle acque della bassa atesina sia prodotto in loco o provenga da altri luoghi, Schuler specifica che la definizione dei punti di monitoraggio, la frequenza di monitoraggio e la scelta delle sostanze da analizzare avviene in base al rischio di impatto; “e nel periodo 2014-2019 nel tratto tra Merano e Bolzano venivano monitorati anche diversi affluenti dell’Adige, ma non annualmente”.

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rotaderga Di., 06.04.2021 - 13:01

Nix Genaues will man nicht wissen. Herr Schuler, ich kann auch in ihren Argumentationen keinen Willen zu einer Trendwende ausmachen.

Di., 06.04.2021 - 13:01 Permalink
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Christoph Gatscher Di., 06.04.2021 - 13:50

Intanto una settimana fa è stato spruzzato un insetticida tosto in tutta la valle dell' Adige , per niente.
Grandi progressi signor Schuler.
Siepi che barzelletta.

Di., 06.04.2021 - 13:50 Permalink
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Christian I Di., 06.04.2021 - 15:57

Antwort auf von Christoph Gatscher

Lo chiamano "integrierter Obstanbau"... belle parole. Poi mio suocero, grande produttore di mele, mi ha mostrato la sua "Spritzmittelkammer"... da rabbrividire!
Gli studi sulla contaminazione dei terreni e delle acque si stanno moltiplicando in tutto il mondo. Gli effetti dannosi di alcuni pesticidi, diserbanti e ormoni sono ormai noti da tempo, eppure... solo belle parole.

Di., 06.04.2021 - 15:57 Permalink