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Capire il passato, leggere il presente

Sono all'incirca 180 i ragazzi in partenza per il progetto "Promemoria_Auschwitz.eu" che quest'anno torna in presenza, ma con una nuova destinazione: Vienna e Mauthausen.
Partecipanti in partenza
Foto: Ana Andros

Pullulava di giovani, stamattina, l’Auditorium di Bolzano. Di nuovo, finalmente, in partenza per Promemoria_Auschwitz.eu. Un progetto formativo e di cittadinanza attiva, che si pone come obiettivo quello di accendere le sensibilità – emotive, critiche, cognitive – di giovani dai 16 ai 25 anni, accompagnandoli sui luoghi della storia e della memoria del nazifascismo e della sua macchina della morte.
Una frenesia palpabile quella che si respirava in via Dante a poche ore dalla partenza dei gruppi di Promemoria_Auschwitz.eu. Un grumo di giovani, tra partecipanti e accompagnatori, dissolto non appena si sono seduti sulle poltrone del teatro e hanno fatto mente locale: si riparte. A presentare e ricordare gli obiettivi del viaggio sono i partner che da anni co-costruiscono il progetto: Arciragazzi Bolzano, Deina Alto-Adige e AGJD (Arbeitsgemeinschaft der Jugenddienste). “E’ un progetto che sta a cuore – spiega Michele Dalla Serra, presidente Deina Alto Adige – e la Provincia Autonoma di Bolzano lo dimostra ogni anno, dandoci la possibilità, attraverso i finanziamenti, di far partecipare i ragazzi”. Dopo un’edizione speciale, online, saranno circa in 180 i giovani, da ogni angolo dell’Alto Adige, a partire per Vienna. Un cambio di rotta complicato e sofferto, ma necessario date le circostanze attuali e la vicinanza della Polonia – sono Cracovia e i campi di Auschwitz e Birkenau le mete consuete – ai confini ucraini.

Il nostro obiettivo è dare gli strumenti per conoscere e comprendere ciò che è stato, per leggere l’oggi


Non sarà però la meta a cambiare gli obiettivi e neppure il senso del viaggio, di questo sono tutti convinti. “Andare a Vienna e avere la possibilità di visitare il campo di Mauthausen-Gusen permette di affrontare un tema legato al nazionalsocialismo e allo sterminio da un punto di vista leggermente diverso – afferma Sergio Bonagura, direttore Arciragazzi Bolzano – e questo arricchisce la nostra prospettiva, perché il nostro obiettivo è dare gli strumenti per conoscere e comprendere ciò che è stato, per leggere l’oggi.” Un luogo della storia e della memoria che si intreccia, inevitabilmente, con la storia di Bolzano e del suo campo di transito, che ha visto partire i prigionieri cinque convogli, tra il 1944 e il 1945, proprio in direzione Mauthausen. Un appunto necessario per Bolzano Città della Memoria 2022, come ricorda Guido Margheri, presidente ANPI Alto Adige, raccomandando ai giovani di tornare con una “testimonianza che abbia una forza viva, una memoria viva, capace di ricostruire dei ponti di pace.” Una consapevolezza che i partecipanti, come Gaia, hanno ben chiara: “Sono pronta per fare questo viaggio, penso che sia molto importante, anche se immagino non sarà facile, e sono convinta che il cambio di meta non ne cambi il senso.” Sono pronti a partire anche i tutor, che tornano, finalmente, accanto ai ragazzi, divisi per gruppi: tre per il territorio di Bolzano, uno per la città di Merano e uno che raccoglie i partecipanti di Bressanone e Campo Tures. “Accompagno i ragazzi da quattro anni – spiega Miruna e sarà sicuramente un’esperienza forte anche questa volta, sempre ricca di riflessioni.” Come Miruna, anche Lucia riveste da qualche anno il ruolo di tutor: “Sono molto felice che quest’anno si possa riprendere il progetto in presenza. L’anno scorso, per il Covid, avevamo dovuto fare il progetto online e, per quanto ai ragazzi sia piaciuto, è un’altra cosa vivere questa esperienza di persona, visitando i luoghi della storia e della memoria. Quest’anno è difficile ma è importante fare il possibile per tenere sempre sveglie le coscienze e gli occhi sempre critici.” Allora zaino in spalla. Si riparte.