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2° Festival dell’educazione

A Bolzano un festival dedicato a famiglie, studenti e operatori della scuola organizzato dalla cooperativa sociale Canalescuola. L’appuntamento è per il 18 maggio 2019.
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Foto: Canalescuola

Il prossimo 18 maggio 2019 Bolzano ospita il Festival dell’Educazione, nella sua seconda edizione, l’evento organizzato da Canalecuola Coop. Soc. Onlus per condividere con la cittadinanza l’impegno e la passione di tutte le persone che dedicano la loro vita professionale alla crescita educativa di bambini ed adulti.
Abbiamo parlato con il responsabile dell’evento per capire meglio cosa aspettarci da questa giornata dedicata al mondo della didattica e dell’educazione e in che modo sia collegata a Cyber Bee - Internet Safety Program, progetto di sensibilizzazione all’uso critico, consapevole e creativo della rete, promosso durante questo anno scolastico nelle scuole altoatesine e di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo.

Che cos’è il Festival dell’Educazione?

Il Festival è un luogo di scambio, confronto, dialogo e ricerca in cui scuole, docenti, ragazzi,  famiglie e cittadini che parteciperanno potranno seguire gratuitamente laboratori ludico-educativi per bambini/giovani, partecipare a brevi conferenze, conoscere nuove realtà cooperative e associative, nonché alcuni servizi proposti dal sistema scolastico provinciale e riunirsi per un pomeriggio di animazione e di festa. L'evento ha ricevuto il patrocinio del Comune di Bolzano e saranno presenti autorità cittadine, cooperative, associazioni, scuole, enti ed esperti legati al mondo della didattica e dell'educazione. Parco dei Cappuccini, sabato 18 maggio, a partire dalle ore 14.00 diventerà un teatro di attività didattiche all’aperto, contornato da musica e gastronomia, dedicato a tutti i bambini/ragazzi e alle loro famiglie. Abbiamo inoltre chiesto alle scuole di partecipare attivamente con gli studenti: due delle scuole che si candideranno e parteciperanno riceveranno una donazione proveniente dal ricavato della vendita di cibi e bevande.

C’è un tema che fa da filo conduttore al Festival?

Quest’anno il focus tematico è la sensibilizzazione all’utilizzo critico del web da parte dei giovani e la riflessione sui linguaggi multimediali e le nuove tecnologie come strumenti di informazione e formazione utili e creativi.
È dedicata, a riguardo, una zona “conferenze” all’interno del Parco dei Cappuccini che ospita il Festival, in cui si alterneranno: esperti sulle dipendenze dal web; la Polizia Postale che darà consigli per evitare i pericoli in rete; formatori che usano le nuove tecnologie a supporto della didattica inclusiva… insieme per raccontare e discutere con la cittadinanza adulta l’approccio dei nostri ragazzi alla rete. Canalescuola Coop. Soc. Onlus nasce proprio a sostegno della valorizzazione intelligente del supporto tecnologico alla didattica: non mancheremo durante il pomeriggio quindi di premiare anche i nostri ragazzi che durante l’A.S. in corso hanno partecipato al progetto “Aiutami a fare da solo!”.

Ci sembra di capire che il tema dell’evento sia legato al progetto Cyber Bee – Internet Safety Program. In che modo si inserisce la presentazione del progetto nel contesto del Festival?

Il progetto Cyber Bee – Internet Safety Program ha coinvolto più di 1000 studenti altoatesini, 15 scuole italiane e tedesche e 2 centri giovani, presenti in tutta la provincia autonoma.
Dopo una fase di riflessione in classe e più di 80 laboratori realizzati, tra attività base e attività creative, abbiamo raccolto quanto prodotto dai ragazzi, che si sono resi portatori di messaggi di sensibilizzazione circa l’uso di internet tra i giovani nonché produttori creativi, imparando a lavorare con diversi strumenti multimediali. Una parte dei loro messaggi è già stata pubblicata sul sito del progetto e sulle pagine social Facebook e Instagram. Ma la parte più creativa e di testimonianza la vivremo live proprio il giorno dell’evento. Questa è una delle ragioni per le quali il Festival quest’anno prende il nome del progetto: abbiamo voluto che la manifestazione ospitasse anche la performance conclusiva del progetto. Se, da una parte, il tema della sicurezza in rete viene affrontato dagli esperti nel corso delle conferenze al Parco dei Cappuccini, con un approccio più informativo, tirando un filo immaginario di connessione, in un’altra Piazza del centro di Bolzano, Piazza della Mostra, avremo modo di vedere e sentire, in una modalità più artistica, ciò che i ragazzi hanno da dire sul loro interfacciarsi al mondo della multimedialità.

Ci sarà quindi una performance live?  

Sì, una “bolla” trasparente gigante, una vera e propria installazione artistica interattiva, collocata in Piazza della Mostra rappresenterà il “mondo virtuale dei ragazzi”. La bolla è “operativa”, come i nostri ragazzi Cyber Bee, le nostre api virtuali. Le scene saranno create dagli stessi ragazzi che entrano nella bolla, mentre verranno mostrati i video, le foto e gli audio prodotti durante i laboratori. Durante le attività laboratoriali si è parlato di dipendenze dai videogames, profili social e uso dell’immagine, acquisti pericolosi, cyberbullismo… ma anche di come con gli strumenti digitali si può fare arte, informazione e sensibilizzazione. Chi è all’esterno è mosso alla riflessione: la bolla rappresenta un mondo chiuso, ma il contatto tra l’adulto e i giovani può avvenire? Sono i ragazzi a dover uscire per riconnettersi al mondo reale o sono gli adulti e la cittadinanza ad aver bisogno di “digitalizzarsi” per comprendere i giovani nativi digitali? 

Avete intenzione di proseguire con il progetto Cyber Bee – Internet Safety Program nelle scuole?

Certamente, abbiamo nuove scuole che richiedono l’attivazione del progetto per il prossimo anno. Continueremo migliorando quanto prodotto fino ad ora. Questo primo anno di sperimentazione, grazie anche al contributo per il progetto della Presidenza del Consiglio dei Ministri – dipartimento per le Politiche Antidroga, ci ha permesso di indagare maggiormente sulle reali necessità dei ragazzi dell’Alto Adige/Südtirol. I giovani non hanno solo bisogno di conoscere i pericoli del web, ma di sviluppare le loro competenze in direzione tale da diventare essi stessi testimoni positivi di “cultura della rete”.
Il vero contrasto alle dipendenze, all’isolamento e al cyberbullismo non si può ottenere negando ai ragazzi l’uso della tecnologia, o lavorando sulla psicologia del terrore, ma riflettendo realmente con loro circa l’utilizzo che ne fanno a 11, 13 o 17 anni, anche quello negativo, e insegnando che il mondo digitale può diventare un alleato a vantaggio loro (per formarsi, parlare delle loro sensazioni e fare nuove scoperte) e di tutta la comunità. Diventa importante quindi infondere nelle nuove generazioni il seme della curiosità e della creatività per vincere l’isolamento, la noia e la “maschera” digitale attraverso l’autoaffermazione di un sé “operativo e innovativo”.   

Info:
Programma dell’evento
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