Chronik | Polizia stradale

Lotta ai furbetti versione motoGp

Velocità, sorpassi azzardati, ma anche l’elmetto militare al posto del casco. Multati i motociclisti indisciplinati sui passi altoatesini: 30 sanzioni, 135 mezzi fermati.
Passo Lavazè, controlli, polizia stradale
Foto: Polizia stradale

Stop ai motociclisti indisciplinati sui passi dell’Alto Adige. Nel mirino della polizia stradale, che ha svolto una serie di controlli nei punti caldi del traffico in quota, dalla val Sarentino alle valli Gardena e Badia, sono finiti i biker. Su 135 mezzi fermati, sono state 30 le sanzioni contestate dagli agenti, per una serie di illeciti che vanno dall’eccesso di velocità ai sorpassi azzardati, fino all’utilizzo di un elmetto militare al posto del casco omologato per la strada. Da parte delle autorità si tratta di un modo per sollecitare il rispetto delle regole, a vantaggio di tutte le componenti della mobilità, e soprattutto durante i fine settimana estivi. 

L’arrivo dell’estate e la ripresa del turismo nella fase post-emergenza Covid ha reso di nuovo animate le strade in quota situate nel territorio altoatesino e in quelli confinanti. Con il ritorno di vacanzieri ed escursionisti ritorna altresì d’attualità la questione della regolazione del traffico sui valichi, un tema ancora non risolto dalla politica. In mancanza di interventi strutturali, resta necessaria la vigilanza sul rispetto delle regole da parte di tutti.

È la stessa polizia stradale di Bolzano che parla dell’attività di contrasto alle “condotte indisciplinate” dei motociclisti (di una parte, naturalmente), rivolta a “prevenire e reprimere tutte quelle azioni indisciplinate che pongono in serio pericolo la vita degli stessi conducenti e degli altri utenti della strada”. 

I controlli del fine settimana, riporta la nota della questura del capoluogo, si sono concentrati sui passi nell’area del Sarentino e del Renon, della val d’Ega e del passo Lavazè, in val Gardena e nelle località di Corvara in Badia e Armentarola. Sono stati controllati 135 motoveicoli, per un totale di 30 infrazioni contestate, tra cui eccessi di velocità, inosservanza della segnaletica orizzontale sulla carreggiata, sorpassi azzardati, alterazioni dei veicoli, e irregolarità documentali varie.

I controlli non sono mancati anche durante la settimana, in considerazione del periodo estivo, che attrae un gran numero di turisti anche dall’estero. Durante la scorsa settimana le pattuglie hanno contestato quattro infrazioni per le irregolarità nei dispositivi di sicurezza dei conducenti. In particolare, le infrazioni hanno riguardato l’uso di caschi non omologati, tutti sequestrati. Di questi, uno, completamente in metallo, rappresenta secondo la polizia stradale una replica degli elmetti militari utilizzati in tempi di guerra, se non addirittura un originale. La violazione del codice della strada comporta il fermo amministrativo del motoveicolo, nonché la decurtazione di 5 punti dalla patente.

L’attività, conclude la nota, proseguirà con controlli mirati anche nelle prossime settimane.

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Michele De Luca Di., 07.07.2020 - 17:22

Il problema è che le pattuglie delle forze dell'ordine non possono essere dappertutto e quindi avranno beccato praticamente la "punta dell'iceberg".
La moto nella foto, ad esempio, cosa ci fa sulla strada normale? Dovrebbe correre solo in pista e basta. Invece si ammette di omologarle per strada e ce le troviamo a fare manovre spericolate, "piegate" in curva, sorpassi allegri dove c'è la linea continua, rientri a "pelo di cofano" dell'auto e via discorrendo, per non parlare del rumore (i taroccamenti sono all'ordine del giorno) e della puzza.
Inutile girarci intorno, il problema c'è e non mi si dica che sono intollerante. Basterebbe rispettare le norme del buon senso oltre a quelle del C.d.S. Evidentemente quando si sale su certi bolidi a due ruote, si scollega automaticamente il cervello (vale anche per tanti automobilisti, beninteso).

Di., 07.07.2020 - 17:22 Permalink
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Paolo Gelmo Mi., 08.07.2020 - 15:01

Michele de Luca, lei ha stra-ragione!!
Tutti si lamentano della pericolosità delle moto e del loro rumore che arriva fino sulle vette. Poi però la soluzione che spesso viene proposta è la chiusura dei passi a tutto il traffico. Che senso ha??

A meno che non siano sport-car, le automobili non si sentono e l’inquinamento atmosferico che producono è irrilevante tanto più in un ambiente aperto e pieni di boschi.

Il problema vero nelle Dolomiti sono proprio le moto.

Perché non si comincia a vietare loro di salire sui passi Dolomitici? (e aggiungerei anche le sport-car). Sono questi veicoli che rombano e sfrecciano pericolosamente. Per i loro autisti le strade dolomitiche sono solo piste da corsa. Non fanno nemmeno la fatica di arrivare fin qui in moto. Li vediamo in auto con furgoni o carrelli al seguito che trasportano i loro centauri.. e gli autisti comodamente in auto.. poi scaricano le moto e cominciano a girare e girare..

Dopo anni di immobilismo chiudere tutto è una sciocchezza. La via vera e più razionale è "un passo alla volta".. cominciando dal problema più grande: dalle moto e dai rally con le sport-car.

Mi., 08.07.2020 - 15:01 Permalink
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m s Mi., 08.07.2020 - 18:10

Das Schließen der Pässe für jeglichen Individualverkehr wäre begrüßenswert,-überhaupt für ein UNESCO-Gebiet Weltnaturerbe. Touristisch und für die Natur ein Gewinn, hier hat Reinhold Messner Recht. Unglaublich was sich in den engen Straßen für Szenen abspielen...Und dass solcherart lärmende Motorfahrzeuge überhaupt zugelassen wetden wundert mich auch.

Mi., 08.07.2020 - 18:10 Permalink
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Paolo Gelmo Mi., 08.07.2020 - 18:31

Antwort auf von m s

Cominciamo dal problema maggiore (le moto, le sport-car).. senza danneggiare (troppo) coloro che nelle e delle Dolomiti vivono. Se è un Patrimonio Mondiale, deve essere un Patrimonio Mondiale di tutti.. non solo per i ciclisti. Tutti hanno diritto di visitare le Dolomiti.. ma non coloro che le considerano un carosello per veicoli sportivi..

Mi., 08.07.2020 - 18:31 Permalink