Gesellschaft | Elezioni provinciali

Cari politici…

La Caritas propone 16 temi ai candidati. Si va dal diritto alla casa al rapporto con i nuovi cittadini. Valente: “La campagna elettorale si svolga in modo obiettivo”.
Paolo Valente
Foto: Caritas

Non solo il mondo dell’economia ma anche quello del sociale richiama l’attenzione dei candidati alle prossime elezioni provinciali su alcune tematiche che possano offrire una serie di contenuti programmatici. 16 sono i punti che propone la Caritas perché, dice il direttore Paolo Valente, “cittadini, nuovi e futuri, elettori, candidati, uomini di partito, futuri amministratori, vorremmo tutti provare a essere all’altezza dell’epoca in cui siamo chiamati a operare”. L’auspicio è che la campagna elettorale si svolga guardando in modo obiettivo alle cose fatte e alle cose da fare, sempre all’insegna del rispetto della persona umana: senza costruire artificiosamente l’immagine del nemico, senza strumentalizzare la sofferenza delle persone, senza fomentare la disinformazione, senza provocare guerre tra poveri col solo obiettivo di raccogliere voti. 

Consolidare lo stato sociale, condividere la ricchezza - materiale e spirituale - con le persone che vivono in stato di bisogno, sviluppare la comunità in senso inclusivo, valorizzando la tradizione e l’innovazione, applicando il principio di sussidiarietà, promuovendo il dialogo e la coesione sociale. Queste sono alcune delle priorità che secondo Valente l’Alto Adige deve rispettare e deve contrapporre a parole e azioni che “portano a nuovi centralismi, alla contrapposizione, alla strumentalizzazione delle insicurezze dovute ai rapidi cambiamenti di cui siamo testimoni e di cui vorremmo essere, in positivo, anche protagonisti”.

 

 I 16 punti, in breve

 

Le proposte della Caritas riguardano la situazione dei giovani e delle famiglie, la povertà materiale e relazionale, il diritto alla casa e al lavoro, l’inclusione delle persone con disabilità, il rapporto con i nuovi cittadini e la responsabilità globale (a questo link il documento dettagliato).

Sarà necessario, nei prossimi anni, promuovere le famiglie affinché possano svolgere al meglio il loro compito educativo, educare i giovani alla libertà nella responsabilità, prepararli a una società multiculturale. Sostenere, inoltre, chi fa più fatica.

Per quanto riguarda invece la povertà materiale e relazionale bisognerà assicurare a tutti il minimo indispensabile per una vita dignitosa, accompagnare le persone e le famiglie all’autonomia, dare loro gli strumenti per programmare in modo sostenibile la propria vita. Dare dignità alle persone, quindi, in ogni fase della loro esistenza. Fondamentale sarà inoltre riconoscere la casa e il lavoro come diritto di ogni individuo, dare opportunità di sviluppare la propria personalità anche a chi non può lavorare e promuovere una società capace di accogliere chi fa più fatica. Non si potrà dimenticare di lavorare allo sviluppo di una comunità inclusiva, promuovendo l’autonomia delle persone con disabilità, assicurando loro i servizi necessari a una vita dignitosa e allo sviluppo delle proprie abilità.

In merito al nostro rapporto con i nuovi cittadini e alla nostra responsabilità globale è di primaria importanza per la Caritas tutelare il diritto a emigrare e il diritto a rimanere nella propria terra. Come? Accogliendo, proteggendo, promuovendo e integrando in modo dignitoso i nuovi e futuri cittadini ed educando noi stessi, in primis, alla complessità e alla diversità. “Solo in questo modo - conclude Valente - sarà possibile promuovere insieme l’Europa come ‘progetto di pace’”.