Umwelt | Sustainability Days

"Non sprecare mai una buona crisi"

Nel primo incontro dei Sustainability Days il Ministro Giovannini e il Commissario UE Hahn hanno discusso sul futuro delle strategie ambientali italiane ed europee
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Foto: @salto.bz

Con i saluti del Presidente Kompatscher si sono aperti oggi i Sustainability Days alla Fiera di Bolzano. Una 4 giorni di eventi e conferenze che ha l’intento di fornire riflessioni non solo sulle sfide ambientali che ci attendono, ma anche sulla capacità di reagire dei territori, in una location che da tempo si interroga sull'impatto dei cambiamenti climatici. Come ricordato da Kompatscher nel suo benvenuto infatti, le montagne dell’Alto Adige rappresentano una zona particolarmente complessa, in cui i delicati equilibri degli ecosistemi possono subire importanti ripercussioni. Proprio per questo motivo la Provincia di Bolzano ha deciso di includere nei suoi programmi l’Agenda 2030, con un monitoraggio costante dei 17 obiettivi, che devono, però, ancora essere raggiunti. Resta necessario infatti colmare i ritardi, in un’azione che rimane ancorata alle specificità dell’autonomia, pur sapendo che tutte le zone rurali attraversano problemi simili e che, proprio per questo, richiede una collaborazione tra questi territori, per un cambiamento più rapido e duraturo. 

  É proprio in questi momenti che si deve mettere in discussione il modello di sviluppo finora utilizzato e ripensare le modalità di crescita

Anche Marco Frey, Presidente di UN Global Compact Network Italia, ha ricordato la necessità della partecipazione nelle strategie messe in campo nella lotta al cambiamento climatico, le quali interessano i 3 pilastri fondamentali del capitale: economico, sociale e naturale. Nonostante le grandi crisi attuali, che riguardano tutti e 3 i pilastri e che hanno segnato un peggioramento del benessere, del coinvolgimento sociale e delle risorse naturali, è proprio in questi momenti che si deve mettere in discussione il modello di sviluppo finora utilizzato e ripensare le modalità di crescita, in una nuova visione che integri i vari livelli e permetta di accedere a buone condizioni di vita, senza intaccare irrimediabilmente l’ambiente e la tenuta sociale.

A fare eco alla presentazione di Marco Frey si è aggiunta quella dell’uscente Ministro delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili Enrico Giovannini, che prima di dedicarsi al dibattito con il Commissario europeo per la programmazione finanziaria ed il bilancio Johannes Hahn, ha illustrato i provvedimenti che il governo dimissionario ha deciso di adottare nell’ambito del Green New Deal europeo: agendo non solo mediante i fondi del PNRR, ma anche con i fondi strutturali europei e con quelli nazionali, il Governo è intervenuto sulla mobilità, con piani strategici per strade e autostrade, investendo sull'elettrificazione dei porti e sulla rete ferroviaria. Dei 61,4 miliardi di euro del PNRR destinati al Ministero delle infrastrutture e della mobilità, ben il 70% è programmato per contrastare il cambiamento climatico, in un’azione coordinata che punta non solo a rivoluzionare i trasporti (circa 36,6 miliardi andranno alle ferrovie), ma guarda anche all’edilizia, alla costruzione e alla manutenzione delle opere infrastrutturali, con una nuova certificazione di sostenibilità, integrata nel sistema di appalti per verificare che il settore delle costruzioni sia in linea con gli obiettivi europei e con il principio Do not significant harm, per non arrecare un pregiudizio troppo grave all’ambiente. Giovannini ha inoltre ricordato l’importanza delle partnership pubblico privato, già ben collaudate in Alto Adige, per permettere anche al risparmio privato di essere parte attiva nel cambiamento. 

 


Al termine della presentazione il Ministro si è unito al Commissario Hahn per rispondere alle domande di Andreas Pfeifer sull’imminente futuro italiano: l’insediamento di un nuovo esecutivo, infatti, può minare i progetti ambientali in cantiere e far allontanare l’Italia dall’asse strategico del Green New Deal dell’Unione. Giovannini, però, ha ricordato che, pur essendoci il rischio di una marcia indietro sulle strategie di contrasto al cambiamento climatico, molti programmi dei partiti contengono riferimenti agli investimenti sull’alta velocità e sulle ferrovie, nonostante ci sia una divergenza sui piani di sviluppo cittadino, visto da alcuni partiti come un ritorno all’utilizzo delle auto anche nei centri; il Ministro ha segnalato poi una maggiore attenzione da parte della sinistra, da sempre più reattiva ai temi ambientali. Anche Hahn ha dichiarato di seguire con grande attenzione, insieme ai suoi colleghi in UE, la situazione italiana ma ha ricordato come il sistema dei fondi prevede il raggiungimento di obiettivi e la realizzazione di progetti, senza i quali non sarebbe possibile erogare i fondi. Del resto il Green New Deal è un piano di sviluppo, che, se applicato, permetterà agli Stati membri e alle proprie imprese di aumentare la competitività e di diventare leader in un macrosettore, quello ambientale, che avrà sempre più spazio in futuro. Si tratta quindi di un’opportunità abbastanza evidente, che prescinde dal colore politico e che può aiutare l’Italia, paese fondamentale dell’UE per la sua economia e per la sua posizione geopolitica.  

In seguito ad una domanda sulla necessità di riformare il sistema di mercato il Ministro Giovannini e il Commissario Hahn hanno concluso ricordando entrambi la distinzione tra crescita quantitativa e qualitativa e l’esigenza di stabilire orientamenti nuovi in molti settori, rivedendo anche le definizioni. Nella chiusura finale infatti Giovannini ha dichiarato: “ Nel ‘44 si decise di optare per la versione del PIL inglese, orientata a dimostrare la differenza di produzione capitalista rispetto a quella comunista, mentre rimase in secondo piano la versione statunitense, che guardava maggiormente al benessere generale. Dobbiamo quindi riconsiderare anche questi aspetti, focalizzandoci su un modello di sviluppo che mescoli grandi investimenti e cambiamenti nello stile di vita.”
 

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Michele De Luca Di., 06.09.2022 - 18:26

A dimostrazione di come questa manifestazione, purtroppo, sia piuttosto autoreferenziale. Sarebbe stato ben meglio parlare di casi e di proposte nonché esempi concreti.
A proposito di sostenibilità, come mai fino ad oggi non si è tenuta a Bolzano una sessione degli incontri di "Everyday for future"? L'avevo evidenziato ormai cinque mesi fa ma nulla fino ad ora si è mosso, davvero singolare.

Di., 06.09.2022 - 18:26 Permalink
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Gerold FIEDLER Di., 06.09.2022 - 21:51

Fuer mich nur "Viel Geschrei und wenig Wolle". Aber Hauptsache es gibt viel Politprominenz und ein paar schoene Fotos in deren Anwesenheit. Kann in Vorwahlzeiten recht zweckdienlich in den Medien plaziert werden. Alsdann, wenn die hochbezahlten Diskussionsteilnehmer die Begriffe "Sustainability", "New Green Deal" , Climatic Change" usw., genug zerredet haben, und man sich zum Schluss gegenseitig lobend auf die Schultern geklopft hat, wird zum Tagesgeschaeft uebergegangen. Heisst:- noch ein Hotel hier,....zwei Schipisten und eine Seilbahn dort,....nicht zu vergessen die immens wichtige Bob/Rodelbahn fuer Olympia, welches man ja als Nachhaltigkeits-Sport Event schlechthin bezeichnen kann. Aber wie hiess schon im alten Testament? Huete dich vor den falschen Propheten....

Di., 06.09.2022 - 21:51 Permalink
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Dietmar Nußbaumer Mi., 07.09.2022 - 20:29

Die Wirtschaft muss neu gedacht werden, aber können das (abhängige) Politiker überhaupt leisten? China z.B. ist in Sachen Klimaschutz weiter als Europa. Kein Wunder, die werden auch nicht von Konzernen, Investoren und Banken vor sich hergetrieben.

Mi., 07.09.2022 - 20:29 Permalink