Gesellschaft | DIRITTI

Sposarsi a Innsbruck

In Austria i matrimoni egualitari dal 2019. Schuster: "Non serve la residenza, gli altoatesini possono registrarsi oltre confine, così come tutte le coppie italiane".
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Foto: Pixabay

Un punto in più sul mappamondo. La felix Austria del cancelliere in pectore Sebastian Kurz, che condivide l’alleanza di governo con l’estrema destra di Heinz-Christian Strache, si aggiunge alla lista – crescente – di Paesi che nel mondo permettono i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Non è un’iniziativa parlamentare, ma della giustizia. A dare il via libera è stata la Corte costituzionale che con una sentenza ha cancellato la norma che impediva le unioni. La legge sarà abrogata dal 31 dicembre 2018: i matrimoni egualitari saranno possibili dal primo gennaio 2019.

“È la prima volta che accade in Europa” afferma circa la via giudiziaria Alexander Schuster, rappresentante per l'Italia della Commissione europea per il diritto in materia di orientamento sessuale (Ecsol). Finora, ricorda l’avvocato trentino, i matrimoni omosessuali erano stati introdotti nelle legislazioni dei vari Paesi tramite decisioni parlamentari, oppure referendum (in Irlanda). “L’iniziativa è della Corte costituzionale austriaca – aggiunge – che è la più antica del mondo essendo stata fondata da dal giurista Hans Kelsen all’inizio del Novecento”.

I giudici costituzionali hanno ritenuto discriminatoria la legge attuale. Al momento in Austria gay e lesbiche possono formalizzare la loro relazione solo attraverso l’unione civile. L’istituto, introdotto nel 2010, garantisce quasi gli stessi diritti di chi si sposa con il matrimonio tradizionale. Ma la Corte ha ritenuto necessaria un’equiparazione, eliminando le discriminazioni per le coppie dello stesso sesso.
Schuster precisa un particolare importante che interessa anche gli italiani e gli altoatesini in particolare. “Dato che le unioni civili in Austria non avevano requisiti di nazionalità e di residenza, e lo stesso varrà per il matrimonio, gli altoatesini potranno recarsi facilmente ad esempio a Innsbruck e registrare lì le proprie nozze”. Per tutte le coppie gay italiane è un’opportunità, una meta molto più vicina di altre, dal Portogallo a New York o al Canada. In Germania invece i matrimoni egualitari, introdotti a giugno con un voto parlamentare che ha abrogato le unioni civili (per mantenere un solo istituto, quello con gli obblighi e le tutele maggiori), richiedono la residenza. Vienna quindi secondo Schuster ha seguito la decisione tedesca. “Solitamente Austria e Svizzera, entrambe nell’area germanofona seguono Berlino. Probabilmente anche Berna procederà sulla stessa strada”.

I matrimoni omosessuali sono realtà in 24 nazioni del mondo: in 24 Paesi: Spagna, Francia, Regno Unito, Germania, Portogallo, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia, Irlanda, Malta, Stati Uniti d’America, Canada, Messico, Colombia, Argentina, Brasile, Uruguay, Sudafrica e Nuova Zelanda.