Politik | La polemica

Telecamere sì, telecamere no

Spagnolli promette sgravi sulla Cosap agli esercenti che le installano. L’annuncio a sorpresa a pochi giorni dalle elezioni.
Ecco le reazioni.

"Guai a chi nomina le telecamere" è stata la medaglia di coerenza appuntata sul petto del sindaco Spagnolli per una decade intera. E ora? Ora, a quanto pare, è la campagna elettorale che decide.
Il primo cittadino incentiva gli esercenti locali a installare le telecamere di sorveglianza in cambio di una promessa: in caso di elezione ridurrà il Canone municipale di occupazione suolo pubblico. I primi esperimenti si faranno al centro commerciale naturale “Four You”, dalle parti di piazza Matteotti. "Si tratta - ha detto il Sindaco - di un atto piuttosto complicato da un punto di vista formale e burocratico a cui stiamo lavorando da tempo. Abbiamo scelto gli operatori commerciali di Four You per testarne l'efficacia. Dopodiché valuteremo il da farsi".

A chi lo accusa di aver cambiato idea sull’utilizzo della videosorveglianza Spagnolli risponde: “ho sempre detto che non era compito del Comune installarle”. Dunque la differenza (se c'è) è che il Comune non spenderà per metterle ma incasserà meno (attraverso gli sgravi). 

Elogia l’iniziativa, accaparrandosene anche una fetta di merito il fido Matteo Bonvicini, che dichiara: “noi della Lista civica per Spagnolli abbiamo insistito con il sindaco per le telecamere. Noi le vogliamo. Stop. Punto. Spagnolli, da persona intelligente, finalmente ha annunciato che le metterà. Bravo sindaco”.

Di tutt’altro parere Luigi Gallo e Angelo Gennaccaro di "Io sto con Bolzano" che sul Corriere dell’Alto Adige commentano il dietrofront di Spagnolli. “È evidente - dice l’assessore Gallo - che si tratta di un annuncio elettoralistico. Questa scelta sconfessa la linea sostenuta per anni da questa giunta. Questo è il classico annuncio spot, una mossa perdente perché insegue le idee della destra”. Non meno intransigente Gennaccaro: “Ci davano dei fascisti quando parlavamo di telecamere, per anni abbiamo provato invano a ragionare su uno strumento che non è la panacea ma può essere utile. Così è una pantomima”. La parola alle urne.