Politik | Provinciali 2013

Il Partito Democratico presenta la lista

Molte donne, rappresentati tutti i gruppi linguistici, i nuovi cittadini e cinque punti programmatici da proporre agli elettori. Il Pd punta a confermare il suo ruolo di governo.

Sole sul partito in costruzione, sole che batte sulla fiducia di entrare ancora una volta nella coalizione. Magari il riferimento alla famosa canzone di Francesco De Gregori potrà essere giudicato stravagante, ma il sole che batteva, almeno quello, c’era davvero.

Nessuno deve considerarsi autosufficiente
Il Pd ha scelto l’Eurac per presentare la lista dei suoi 35 candidati alle prossime elezioni provinciali. Carlo Costa introduce con due stoccatine ai possibili avversari (o ai possibili alleati, staremo a vedere): “Sento in giro tensioni, c’è chi ha paura di scendere sotto la soglia del 50%. Non capisco, in realtà dobbiamo imparare tutti a non pensare di essere autosufficienti. Poi sento ancora che chi segue Monti è un autonomista. Ma da quando Monti è un autonomista?”.  Costa ripercorre il percorso che ha condotto alla formazione della lista. “Abbiamo 20 uomini e 15 donne. Non abbiamo avuto difficoltà a trovarle, le donne, e due di loro figurano nei primi quattro posti (Cornelia Brugger ed Ester Brunini, ndr). Poi ci sono i giovani e ci sono soprattutto persone che rappresentano sia il mondo tedesco che i nuovi cittadini italiani. Oggi il Pd è un partito autenticamente interetnico. In questo senso ci tengo a dire – ha evidenziato Costa – che sosterremo con forza il cambiamento delle cose. Vogliamo un Alto Adige più aperto e non ripiegato su se stesso. Ripeto: la strada non è quella dell’autosufficienza”. Poi la parola passa ai cinque candidati scelti per rappresentare le linee guida del programma.

Le linee guide del programma
Christian Tommasini, vicepresidente della Giunta, ha ribadito l’impegno a favore del plurilinguismo, visto non tanto, o non solo, come risorsa obbligata in chiave professionale, ma come “elemento di cittadinanza attiva”. Roberto Bizzo ha articolato il suo intervento, che alla fine è sembrato il più strutturato, coniugando il concetto di autonomia a quelli di innovazione, responsabilità e solidarietà: “Noi siamo per l’autonomia, ma per un’autonomia che non sia più da qualcosa, bensì per qualcosa”. “Il nostro obiettivo – ha proseguito – è quello di incrementare l’occupazione di un punto percentuale annuo, in modo da portarla entro il 2020 all’80% (oggi siamo al 77%)”. Quindi ha citato Willy Brandt: “Il modo migliore d’immaginare il nostro futuro è quello di costruirlo”. Insieme, ha poi aggiunto. Cornelia Brugger ha parlato in tedesco: “Ho accettato con gioia questa candidatura, in questa lista mi sento a casa. I temi che più mi stanno a cuore sono quelli dell’ambiente, che deve essere visto come una fonte di ricchezza e non di brutale sfruttamento”. Il suo riferimento alla difficile vicenda di Hans Peter Stauder (che però si è candidato per i Verdi, ndr) ha raccolto molti applausi: “In Sudtirolo storie come queste non dovranno più ripetersi”. Alessandro Huber, candidato giovane e motivatissimo, ha posto l’accento sulla questione sociale: “Possiamo combattere le situazioni di difficoltà soltanto fornendo migliori servizi, servizi che sono diventati diritti non contrattabili. Ma ciò è possibile solo sulla base di una politica fiscale più equa: tutti devono pagare le tasse proporzionalmente alle loro possibilità”. Daniela Rossi, infine, ha toccato il tema della sussidiarietà e del decentramento dei poteri alle amministrazioni locali, affermando che una corretta interpretazione del titolo quinto della Costituzione spinge verso “una ridistribuzione delle risorse sul territorio e a una revisione dell’accordo finanziario tra Provincia e comuni”.

Lo show
Chiusura con i due sindaci, Luigi Spagnolli e Liliana Di Fede, a chiamare i candidati (alcuni erano però assenti) sul proscenio. Spagnolli, in particolare, ha saputo sfoggiare doti da anchorman collaudato, tanto che una voce maligna sussurrava: “A questo punto potrebbe tranquillamente lasciare la politica”. Non è mancato neppure il vocabolario sportivo di marca berlusconiana: “Ora entri in campo la squadra e ognuno dia il massimo per vincere la partita”. Poi gli altoparlanti sparano “We are the Champions” dei Queen e tutti si spostano verso il buffet.

I nomi
Ma ecco tutti i 35 nomi dei candidati del Pd: Christian Tommasini, Roberto Bizzo, Cornelia Brugger, Ester Brunini, Alessandro Bertinazzo, Sandra Lando, Renate Prader, Horand Meier, Andrea Bonatta, Erika Zomer Kössler, Michele Badaluccio, Linda Baldessarini, Francesco Bertoldi, Monica Bancaro Scrinzi, Fernando Biague, Luciana Bassanello, Claudio Della Ratta, Maura Galera, Thomas Demetz (unico candidato di lingua ladina), Claudia Lanteri, Mauro De Pascalis, Maria Lorusso, Paolo Gastaldo, Debora Pasquazzo Cornella, Andrea Gerolimon, Anna Scuttari, Alessandro Huber, Renata Tomi, Emiliano Lutteri, Sanaa Younes, Renato Martinolli, Sandro Repetto, Antonio Sottilotta, Luigi Tava, Carlo Visigalli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Gianluca Trotta So., 08.09.2013 - 11:13

Penso che la chiusa fotografi perfettamente la situazione: "Poi gli altoparlanti sparano “We are the Champions” dei Queen e tutti si spostano verso il buffet". Ecco.

So., 08.09.2013 - 11:13 Permalink