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Time Zap

"Time Zap" è il nuovo fumetto sulla storia sudtirolese uscito per Raetia. Tre ragazzini in viaggio attraverso le epoche scoprono com'è stato il Sudtirolo nei secoli.
Time Zap
Foto: Armin Barducci, Stefano Zangrando, Selma Mahlknecht

Time Zap è un libro che potete trovare (da poco tempo) sugli scaffali delle librerie nella sezione fumetti: ai disegni della storia troverete il fumettista bolzanino Armin Barducci (che già si era cimentato nella storia sudtirolese con il fumetto muto Ötzi. L'uomo venuto dal ghiaccio, suo e di Suri; mentre alla sceneggiatura ci sono lo scrittore e traduttore Stefano Zangrando e la romanziera e regista teatrale Selma Mahlknecht.

Time Zap (un volume cartonato, in edizione di pregio particolarmente curata) si apre con una futuribile Bolzano del 2110, in cui si allude a un multiculturalismo molto più lontano dall’integrazione e dalla convivenza interna in Alto Adige: “Bo zan”, “Ötzi San” sembrano fare riferimento più alla lingua nipponica che ai dialetti locali. Ma c’è spazio per tutti. La storia comincia con una punizione - poco severa, sia chiaro - quando una maestra caccia via dalla classe Ale e Toto, una ragazzina e un ragazzino che si punzecchiano tutto il giorno in classe. Vengono affiancati alla bravissima e geniale Dini, che intanto in una piccola stanzetta ha fabbricato un congegno per viaggiare nel tempo. Insomma, un progetto per la lezione di storia come un altro, nella Bolzano del 2110.

 

 

Sì, ovviamente qualcosa va storto: altrimenti la storia non esisterebbe. Per sbaglio i tre ragazzini finiscono per attivare il congegno - in modo molto goffo - e vengono catapultati in un'altra epoca attraverso un portale temporale. Il portale si materializza ogni volta che si schiaccia il pulsante rosso della macchina. Dal dialogo un po’ surreale (sic) e divertente con un villico della popolazione dei Celti alla corte degli Asburgo, dagli screzi tra due giovani Cesare Battisti e Alcide Degasperi sul futuro della Mitteleuropa e dell’Italia all’indomani dello scoppio della prima guerra mondiale. Time Zap prende frammenti di storia per trasmettere qualcosa. E lo fa - più che attraverso un metodo - attraverso una certa attitudine al racconto delle storie: quella del mutamento costante. La presunta immutabilità viene presa i giro dagli autori dall'inizio alla fine del fumetto.

Come dice anche la postfazione al libro (c’è anche una comoda legenda storica alla fine) la storia e gli eventi sono stati ovviamente selezionati: se non c’è l’uomo del Similaun ci sono le storie di Michael Gaismair, se non c’è la seconda guerra mondiale (il libro di ferma a cento anni fa) ci sono i salotti buoni e aristocratici di almeno un paio di secoli (è anche un libro sul potere). Gli eventi, quindi, sono stati accuratamente selezionati con l’aiuto valente di alcuni storici locali: per questo vi rimandiamo alla fine del fumetto, tra gli altri si citano Carlo Romeo, Hans Karl Peterlini e Hans Heiss.

Religione, politica, vita civile e vita militante, carestia e abbondanza, guerra e stato di quiete, montagne inospitali e luoghi curiosi e accoglienti. Il Sudtirolo per immagini a fumetti di Barducci, Zangrando e Mahlknecht entra tutto (si fa per dire, per nota meritoria) in 72 pagine scritte per essere lette da un generico lettore di ogni età. Il classico 0-99 anni intramontabile e speriamo imperituro. Il formato e la gabbia sono quelle di un fumetto popolare italiano della tradizione classica, con qualche piccola scelta grafica che si prende qualche scarto nell’impostazione delle vignette nella pagina. Sia i disegni che la colorazione sono ad opera di Barducci, con uno stile che mischia il popolare cartoonesco all’immaginario del fumetto delle sottoculture urbane (è autore di Misantromorfina) e il tutto lo rende un fumetto leggibile a più piani, anche graficamente.