Gli esperti lo avevano annunciato già nelle settimane successive alla distruzione portata dalla tempesta Vaja, a fine ottobre del 2018. Oltre all'abbattimento di 6.000 ettari di bosco solo in Alto Adige l'evento avrebbe portato nel tempo ad avere gravi danni a causa dei parassiti. Così, purtroppo, sta avvenendo. A seguito della tempesta negli ultimi anni  si è creato un habitat che ha fortemente favorito la proliferazione del bostrico. Il bostrico tipografo, o bostrico dell'abete rosso (Ips typographus -Linnaeus, 1758) è un insetto dell'ordine dei coleotteri e della famiglia dei curculionidi  ed è responsabile della morte degli alberi. Scavando dei passaggi sotto la corteccia è in grado di interrompere il flusso della linfa. Di norma vengono attaccati alberi abbattuti o abeti rossi indeboliti. Le foto aeree diffuse dalla ripartizione foreste tolgono davvero il fiato: alberi sempreverdi con il fogliame rossastro-marrone come fossero caducifoglie in pieno autunno.

"Dal momento che la maggior parte dei tronchi giacenti non erano più utilizzabili dal bostrico il coleottero ha infestato anche gli alberi ancora in piedi", riferisce l’assessore all’agricoltura, Arnold Schuler. I forestali altoatesini valutano ogni dieci giorni le oltre 100 trappole installate nei boschi per monitorare lo sviluppo del bostrico. A causa delle particolari condizioni meteorologiche che si sono verificate quest’anno il bostrico ha registrato uno sviluppo abnorme con effetti evidenti e problematici nelle foreste altoatesine. Per valutare gli ulteriori sviluppi sarà comunque necessario attendere la prossima primavera. 

A questo proposito è fondamentale, secondo la Ripartizione foreste, che gli alberi schiantati vengano rimossi al più presto dai boschi. "L'Ufficio per la pianificazione forestale - infoma la Provincia - raccomanda pertanto ai proprietari di foreste di valutare attentamente i costi ed i benefici quando si taglia un albero infestato dal bostrico. Le stazioni forestali sono a disposizione per ulteriori consulenze".