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“Cura del piede, un servizio importante”

Emanuele Bagante presenta il Centro podologico altoatesino: “Siamo l’unica struttura convenzionata con l’Asl in regione. Una cooperativa per crescere assieme”.
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Foto: centro podologico altoatesino

salto.bz: Emanuele Bagante, direttore del Centro podologico altoatesino, come è nata la prima clinica del piede di Bolzano?

Emanuele Bagante: nasciamo ormai sette anni fa per dare la possibilità agli studenti di podologia di effettuare un tirocinio specifico per la loro professione in Trentino Alto Adige. Prima infatti per gli iscritti al corso della Claudiana di Bolzano non esisteva tale opzione. Con il primo ciclo si è aperto il centro podologico e man mano i laureati si sono integrati nel Centro come soci lavoratori. Poi purtroppo il corso di studi è stato interrotto, il secondo ciclo è stato anche l’ultimo.

Apprezzereste una ripresa del corso di podologia in Alto Adige?

Sì, certamente: in tutto il Trentino Alto Adige parliamo di più o meno 35 podologi, dunque il bisogno di investire nella formazione verso questa particolare figura sanitaria esiste. Di contro c’è una mancanza da parte dell’azienda sanitaria della regione Trentino-Alto Adige di posti di lavoro pubblici adibiti a podologo. I professionisti nelle strutture pubbliche sono circa sei, quattro in Alto Adige e due in Trentino, e sono focalizzati sulle patologie più gravi, ovvero quelle del piede diabetico.

Lei pensa che servirebbe una maggiore attenzione verso la podologia e ai pazienti che ne hanno bisogno?

In altre regioni sicuramente il tema della podologia è più conosciuto. A Bolzano ci sono cinque centri, compreso il nostro, ma manca in effetti una certa conoscenza della figura del podologo.

Quanti pazienti in Alto Adige hanno bisogno delle cure del piede?

Noi abbiamo circa 150-200 pazienti al mese che passano per la nostra struttura. Il fabbisogno è senz’altro più ampio. Guardando al Trentino Alto Adige, siamo una regione abbastanza anziana e nel nostro piccolo abbiamo tanti diabetici. In totale possiamo stimare che ci siano diverse migliaia di persone che necessitano di cure podologiche.

Un bacino di tutto rispetto.

Di sicuro si potrebbe migliorare sulla conoscenza di cos’è il podologo e quale attività svolge. Su questo ci stiamo lavorando.

Per chi non lo sa, appunto, chi è il podologo?

Il podologo è lo specialista del piede.  Si occupa del piede sia a livello dermatologico che della sua funzione, quindi della bio-meccanica e deambulazione. Può trattare problemi che vanno dalla callosità o verruca, alle patologie ungueali fino al piede cavo, piede diabetico, piede reumatico, e inoltre può aiutare lo sportivo a migliorare le prestazioni o ad evitare dolori dovuti a posture e atteggiamenti podalici errati attraverso ortesi plantari su misura.

Venendo al Centro podologico, come si struttura la vostra offerta?

Il Centro podologico al momento raggruppa cinque podologi tra il suo staff e copre tutte le possibilità di interventi del professionista in questo campo. Essendo una struttura all’avanguardia con macchinari e attrezzature performanti, che non tutti i privati da soli si possono permettere, riesce a offrire nella sua sede di via della Torre a Bolzano prestazioni con strumentazioni che ci aiutano sia per la diagnosi clinica, come l’ecografia o la baropodometria e il laser per particolari trattamenti.

Che cos’è la baropodometria?

Si tratta di un macchinario che aiuta a prendere i dati della camminata e fornisce informazioni su pressione, tipologia del passo, baricentro, dati molto utili per la diagnosi e la cura.

Siete convenzionati con il servizio sanitario?

Abbiamo convenzioni con associazioni, ad esempio Anteas, e poi con l’azienda sanitaria per la cura del piede per i pazienti diabetici, che dietro presentazione dell’impegnativa non pagano quasi tutte le prestazioni di cui possono avere necessità. Inoltre, sempre grazie all’azienda sanitaria, i plantari vengono forniti in maniera gratuita ai pazienti minorenni, che ne hanno necessità, e a coloro che hanno un’invalidità certificata superiore al 34% dovuta ad una patologia podo-posturale acclarata.

Da quante persone è composto il Centro?

Siamo cinque soci podologi lavoratori, il nostro presidente Stefano Ruele e il nostro direttore scientifico, Eduard Vigl Egarter, mentre io sono il direttore tecnico. Abbiamo inoltre una segretaria, dipendente, e poi negli anni abbiamo inserito nel nostro Centro anche gli igienisti dentali. Sono cinque giovani laureati nella disciplina alla Scuola superiore Claudiana. Questi soci cooperatori lavorano presso alcune case di riposo.

Perché la scelta della cooperativa sociale?

La cooperativa ci permette di prendere le decisioni insieme e di lavorare fianco a fianco e questo è motivo di crescita per tutti i soci. La nostra età media è di circa 30 anni e l’essere tutti piuttosto giovani è un valore aggiunto. Abbiamo infatti deciso di investire molto nella formazione e garantiamo che i nostri soci, sia i cinque podologi che i cinque igienisti, siano sempre aggiornati grazie alla frequenza di corsi specifici per il nostro settore.

Qual è in conclusione l’unicità del Centro podologico altoatesino?

Siamo l’unica struttura con una convenzione podologica attiva con l’Asl in regione e che io sappia anche in tutta Italia.

Nuovi progetti?

Stiamo potenziando il servizio degli igienisti, che finora si è sempre svolto presso le case di riposo pubbliche e private. Noi infatti sia come podologi che come igienisti andiamo direttamente nelle Rsa, al momento cinque in regione, quattro a Bolzano e una a Brentonico in Trentino. Forniamo i servizi sia podologici che di igiene dentale agli ospiti. Prevediamo la possibilità di aumentare il numero di case di riposo servite. Inoltre intendiamo aprire anche presso la nostra sede di via della Torre 18 un ambulatorio di igiene dentale a servizio dei pazienti diabetici. A breve dovrebbe essere operativo.