Politik | Merano

39 milioni per un garage

Si tratta di quello di Monte Benedetto a Merano. Alle stelle i prezzi delle materie prime. Dal Medico: “Sicurezza e attenzione al disturbo ai confinanti sono le priorità”
Dario Dal Medico
Foto: Comune di Merano
Doveva costare 27 milioni di euro e invece - per ora – ne costerà dodici in più. Motivi: i prezzi delle materie prime sono impazziti al rialzo. E il numero di faglie riscontrate dai geologi è passato da uno a sette.
Non c’è nessun miracolo di Natale (e solo pochissimi sprovveduti lo avevano evocato) per il progetto del garage in caverna sotto monte Benedetto, porta girevole di molte polemiche politiche e ridefinito da noi “Monte Groviera” perché i lavori provocheranno buchi numerosi nella montagna.
Il comune di Merano ci crede però ancora molto. E il vertice dell’esecutivo meranese ha avuto un lungo incontro ieri 6 dicembre con i rappresentanti della Meran Centrum Parking e dell’impresa appaltatrice e con i progettisti. Dice il sindaco Dal Medico: “I maggiori costi andranno adeguatamente suddivisi”. Ovvero molto di più rispetto alla molta parziale anticipazione di un quotidiano locale che ha tentato il piccolo scoop.
Ma tant’è. I membri della Giunta comunale di Merano, il presidente della Meran Centrum Parking Georg Oberrauch, il titolare dell’impresa appaltatrice Carron Bau srl Christian Lechner e il progettista ingegner Aribo Gretzer si sono riuniti nella fredda mattina del primo martedì dicembrino, tutti attorno a un tavolo per discutere del progetto in caverna sotto monte Benedetto. All'incontro ha preso parte anche la Segretaria generale del Comune di Merano e responsabile unica del progetto, dottoressa Lucia Attinà.
 
 
"Assieme abbiamo fatto il punto della situazione prima che la Giunta approvasse il progetto esecutivo”, spiega il sindaco Dario Dal Medico. Il quale aveva comunque già informato dei costi aggiuntivi per la realizzazione dell'autorimessa in caverna. I lavori dovrebbero prendere il via nel gennaio 2023.
Ancora Dal Medico: "Due sono le ragioni fondamentali dell’incremento della spesa. La prima è l’aumento del prezzo delle materie prime conseguente alla crisi internazionale per la guerra in Ucraina: l’articolo 27 del decreto legislativo 50/2022 ci obbliga a riconoscere all’impresa la somma spettante per l’aggiornamento dei costi. La seconda ragione è la cosiddetta “sorpresa geologica”: nel corso di più approfondite analisi si è potuta infatti accertare la presenza di sette faglie di roccia (anziché di una come risultava dalle prime indagini)”.
Il primo cittadino meranese, che abitando a Lagundo tocca con mano (anzi con ruota di bici e talvolta di auto) ogni giorno i disagi dei meranesi che si spostano, insiste molto “sui temi della sicurezza e in particolare dei disturbi ai confinanti. Due preoccupazioni che per me sono altrettante priorità e motivi di rispetto verso meranesi e turisti”.
Ma allora gli scavi saranno più complessi del previsto? “Sì, anche e soprattutto nell’ottica della sicurezza che deve essere garantita durante l’esecuzione dell’opera. È questo un onere del quale si farà carico l’amministrazione comunale, tenuto conto che fin qui non vi è stato alcun impegno finanziario da parte del Comune per un progetto che inizialmente risultava essere a tutti gli effetti un PPP, un progetto di partenariato pubblico-privato a costo zero per le casse comunali”.
E la cosiddetta Matrice Rischi? Risponde sempre Dal Medico: “È ora nostra intenzione, contratto alla mano, valutare più dettagliatamente la matrice rischi, ovvero il documento in base al quale il costo relativo alle diverse tipologie di rischi (rischi relativi al sito, di progettazione e di costruzione, rischi finanziari, legislativi, amministrativi, politici, di mercato, di forza maggiore, di gestione e manutenzione, etc.) viene ripartito fra la società concessionaria, l’impresa appaltatrice e il Comune. Dobbiamo anche procedere alla revisione e all’approvazione deI PEF (il Piano economico e finanziario): valuteremo quindi gli spazi di manovra esistenti per rivedere eventualmente la durata della concessione o altri parametri, come ad esempio il range della tariffa per l’utilizzo del futuro parcheggio in caverna, che in origine era stato calcolato in correlazione con le tariffe del blue park, nel frattempo ritoccate”.
Fin qui il futuro di Monte Benedetto – Monte Groviera (e di conseguenza di vita e spostamenti di molti meranesi).
 
 
Ma, a proposito di vita dei meranesi, la giunta ha anche varato, sempre il 6 dicembre, un’operazione di riassetto dell’organigramma comunale. Per l’assessore alle finanze e al personale Nerio Zaccaria “la macchina amministrativa del Comune di Merano conta complessivamente 400 dipendenti, assegnati/e a 30 diversi settori organizzativi. Assieme ai colleghi e alle colleghe di Giunta e alla Segreteria generale abbiamo ragionato su alcuni interventi necessari per rendere più funzionale la struttura organizzativa e adattarla alle nuove esigenze"
Ma prima una notizia importante per la città. In attesa che le anticipazioni che state per leggere divengano ancora più articolate e riguardino perciò un numero maggiore di persone.
Sentiamo ancora Zaccaria: “Oltre che a 400 dipendenti, il Comune di Merano - nell’ambito di progetti specifici e per una spesa complessiva di 332.000 euro, in parte coperta da contributi - offre ogni anno un’opportunità professionale a decine e decine di persone che hanno difficoltà a re/inserirsi nel mondo del lavoro. Si tratta - prosegue l’assessore - di uomini e donne disoccupati/e (attualmente 24), di persone diversamente abili (al momento 11), di giovani che chiedono di poter effettuare stage presso gli uffici municipali (35-40 ogni anno, a fronte di oltre 90 domande in media) o che sono chiamati a svolgere lavori socialmente utili (dai 20 ai 30 ogni anno)."
Decisamente una buona notizia ma si deve ovviamente guardare avanti.
E mentre arriva la conferma che l’Ufficio del Comune di Merano risponderà direttamente alla direzione, ovvero alla Segretaria generale Lucia Attinà, l’assessore Zaccaria tiene a dire anche che “i/le dirigenti di cui siamo moderatamente soddisfatti, e che verranno quasi tutti riconfermati, rimarranno in carica quattro anni anziché tre come avvenuto finora. Così da consegnare al nuovo esecutivo che verrà eletto nel 2025 un apparato amministrativo a pieno organico e perfettamente funzionante”.