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“A scatola chiusa”

Il presidente di ABD Michaeler spiega perché l’aeroporto è una struttura importante per l’Alto Adige. Gli ambientalisti insorgono: “Diffondono informazioni incomplete”.

“L’aeroporto costituisce un’opportunità per tutti. In tempi in cui sembra si vogliano ripristinare le frontiere terrestri, ecco che un aeroporto può veramente essere la porta di accesso al mondo”.

Esordisce così il presidente della società di gestione ABD Otmar Michaeler snocciolando dati e cifre sul futuro sviluppo dello scalo bolzanino in occasione di una conferenza stampa odierna. L’intenzione è quella di far luce sugli aspetti ancora nebulosi sulla questione e “smentire tutte le favole che circolano sul conto dell’aeroporto”.


L’aeroporto in cifre

Il piano di sviluppo aeroportuale prevede che negli anni dal 2017 al 2021 si raggiunga l’obiettivo dei 170mila passeggeri l’anno che tradotto in numeri significherebbe 14,5 milioni di valore aggiunto in più per il territorio altoatesino, posti di lavoro e un aumento del gettito fiscale pari a circa 2,2 milioni di euro, assicura Michaeler. Dal 2022 la Provincia, a fronte dell’1,5 milioni di sovvenzioni all’aeroporto, incasserà 2,2 milioni sotto forma di tasse. Sul fronte dei costi il presidente dell’ABD fa sapere che per lo scalo ogni altoatesino pagherà 5 euro l’anno; “vorrei far notare che la Provincia spende ogni anno circa 160 milioni di euro per la mobilità interna, per i collegamenti con treni e pullman, per il trasporto scolastico ecc., penso quindi che valga proprio la pena, investire una somma tutto sommato bassa – 2,5 milioni l’anno – per avere un collegamento aereo funzionante e di ampia utilità”. Come si raggiunge la soglia dei 170mila passeggeri l’anno? Secondo il piano di sviluppo con 5 decolli e 5 atterraggi, e il calcolo è così spiegato: “Poniamo il caso che nei primi anni atterrino perlopiù aerei Dash 8Q-400, che possono trasportare fino a 80 persone. Calcolando per ogni volo un tasso di occupazione del 70%, a bordo ci sono 56 persone. Per arrivare ai 170.000 passeggeri complessivi ci vorrebbero quindi 3.035 voli in un anno, ovvero 8,3 al giorno”.

Il fattore ambientale

Come noto, è stata richiesta una nuova valutazione di impatto ambientale dalla Commissione VIA per un tratto di prolungamento della pista, nello specifico gli ultimi 30 metri dal momento che l’allungamento fino a 1.432 metri è già stato concesso. “Un provvedimento che comporterà una spesa di oltre 100mila euro” fa notare Michaeler dicendosi in ogni caso disposto a “fare quanto ci sarà richiesto”. Secondo quanto emerge dalla relazione ambientale l’aumento di inquinamento acustico derivante dal prolungamento della pista d’atterraggio sarà insignificante - chiarisce l’ingegnere Federico Pasquali -, stessa cosa dicasi per le altre fonti inquinanti presenti nella zona; irrilevanti anche gli effetti su flora, fauna e agricoltura; non verrà, inoltre, intaccata la biodiversità.

Perché dire di sì all’aeroporto

La consultazione popolare ci sarà il prossimo 12 giugno, esprimere parere favorevole sull’aeroporto “significa lasciare nelle mani della Provincia l’aeroporto e garantirle potere decisionale nelle scelte, significa darci cinque anni di tempo per dimostrare che lo scalo di Bolzano funziona e serve a tutta la popolazione altoatesina”, chiosa il numero uno di ABD. In caso di vittoria del no, invece, la Provincia avrebbe pochissima voce in capitolo sul futuro dell’aeroscalo, poiché un gestore privato ha delle altre priorità e i suoi piani di sviluppo sarebbero sicuramente orientati alla massimizzazione dei profitti.

Le critiche degli ambientalisti

Dura la replica del Dachverband alle dichiarazioni di Michaeler; secondo gli ecologisti, infatti, tutte le cosiddette “informazioni eque” squadernate dall’ABD nascondono i fatti più che renderli trasparenti. In quanto ai costi si sa che la Provincia finanzierà dal 2017 al 2021 la struttura con 2,5 milioni di euro l'anno; 1,5 milioni negli anni successivi, e questi, dicono gli ambientalisti, sono gli unici costi di cui parla la società di gestione dell’aeroporto. Non si parla invece degli 80 milioni che fino al 2035 dovranno essere spesi per investimenti e manutenzione; una cifra che la Provincia pagherà solo in parte, il resto spetterà all’ABD che però è una società inhouse della provincia, ciò significa che i costi saranno di fatto sostenuti dalle tasse e semmai l’ABD dovesse contrarre debiti, questi finirebbero per gravare sulle spalle dei cittadini. Altro punto critico il numero di passeggeri: 170mila l’anno che verrebbero raggiunti con 10 voli al giorno. Nel piano di sviluppo si parla di 240mila passeggeri all’anno nel 2021 e di 539mila nel 2035, in questo modo il numero di voli già si triplicherebbe con la conseguenza di un aumento dell’inquinamento acustico e atmosferico. Michaeler, secondo il Dachverband, definisce le emissioni causate dal traffico aereo “irrilevanti”, ma è davvero così considerando il fatto che la zona è già notevolmente inquinata? E ancora: si continuano a diffondere timori fra i cittadini attraverso l’argomento preferito dei favorevoli all’aeroporto: se il 12 giugno vincerà il no, la Provincia perderà qualsiasi influenza decisionale sull’aeroporto, cosa - insistono gli ambientalisti - non vera, in quanto a Roma sono già stati presi provvedimenti per il passaggio dallo Stato alla Provincia, la quale dunque potrà disporre del futuro dell’aeroporto. Lo scopo di Michaeler, ribadiscono gli ecologisti, era quello di fornire un’informazione equa, un bersaglio mancato già ieri quando il consiglio provinciale ha impedito la pubblicazione dello studio sullo scalo, “si ha evidentemente paura di dire la verità sulla questione aeroporto che vogliono ‘venderci a scatola chiusa’ propinandoci informazioni incomplete”.

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Michela Dalla L. Fr., 08.04.2016 - 20:00

Solo cinque euro all anno per cittadino... Inquinamento acustico insignificante ed ambientale irrilevante... complimenti per la considerazione che avete di noi cittadini. Oramai avete perso ogni credibilità.

Fr., 08.04.2016 - 20:00 Permalink
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Alessandro Zuech Fr., 08.04.2016 - 22:09

240€ a testa i soldi buttati via da ogni altoatesino fino ad ora (120M€ in totale) in epoca di austerity. Un nuovo progetto ancor più megalomane in grado di incidere, se va bene, su di un aumento netto massimo pari all'1% della quota turistica. Un'area di rumore a livelli molto elevati che parte dal quartiere di Don Bosco a Bolzano e finisce a Laives. La zona più densamente popolata della provincia tutta intorno che con A22, inceneritore, aeroporto, ferrovia e zone industriali che guadagna la medaglia al valore di cassonetto provinciale. Voli low cost per i residenti inesistenti. Sarebbe questa la pianificazione per il futuro e l'innovazione?

Fr., 08.04.2016 - 22:09 Permalink
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Oscar Ferrari Sa., 09.04.2016 - 08:27

poniamo il caso di una vittoria del SI al referendum e un risultato negativo della VIA. Ha più valore la salute dei cittadini o la loro volontà "direttamente democratica"?

Sa., 09.04.2016 - 08:27 Permalink
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nel mondo volo… Sa., 09.04.2016 - 13:19

Lei rispecchia quella classe imprenditoriale altoatesina che vuol fare il "Marchionne" della situazione con i soldi delgli altri.
Lei, che è riconosciuto quale imprenditore di successo con 1.800 e passa dipendenti, potrebbe cogliere l'occasione di subentare come privato e portare a casa SUA tutti quei profitti che tanto paventa....

Poi, sul fatto che possano cambiare i comandanti e gli obiettivi dell'aeroporto.... ben venga perchè Lei e "gli altri" avete dimostrato nel tempo di essere incapaci e lo sarete pure nel futuro.... perchè comunque vada farete un buco nel..... bilancio provinciale....

Eviti di fare un altra figuraccia ... Lei e gli altri.....

Sa., 09.04.2016 - 13:19 Permalink