Wirtschaft | Il report

Addio posti di lavoro

Gli effetti del coronavirus: in Alto Adige tra marzo e aprile 2020 lavoratori dipendenti diminuiti di 25mila unità. La proposta di Perini (IPL): nuove forme di welfare.
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Foto: Pixabay

Quanti posti di lavoro si perderanno a causa della pandemia? Secondo una simulazione elaborata dall’Osservatorio del mercato del lavoro tra marzo e aprile 2020 i lavoratori dipendenti saranno diminuiti di 25mila unità. Effetti del coronavirus e delle conseguenti misure restrittive decise dal governo per contenere il contagio. Per farsi un’idea: nello stesso periodo, l’anno scorso, il calo del numero dei dipendenti - comunque “fisiologico” in questi mesi specifici, come fanno notare gli esperti - era stato di 8.300 unità. A passarsela peggio è il settore ricettivo e della ristorazione. La netta flessione riguarda anche gli operai e gli apprendisti residenti in Alto Adige (-9.500); i dipendenti non residenti nella nostra provincia (-6.600), e gli impiegati, seppur in misura minore (-2.400). 

“Il mercato del lavoro altoatesino si trova ad affrontare sfide completamente nuove, sfide che solo poche settimane fa sembravano impensabili. Ora dobbiamo fare tutto il possibile per sostenere le aziende, gli occupati e le persone in cerca di lavoro, a tal fine ci siamo impegnati a fondo nelle ultime settimane” commenta l’assessore competente Philipp Achammer secondo cui è necessario rafforzare e mettere in rete le istituzioni che attuano misure di politica del lavoro. “Già adesso - aggiunge l’assessore della Svp - dobbiamo prepararci per ammortizzare anche gli eventuali effetti futuri della crisi attuale e per sostenere il rilancio economico”.

Ciò che fa notare Stefan Perini, direttore dell’AFI-IPL, è che occorre, ora più che mai, evitare un fatale effetto domino scatenato da fallimenti di aziende (fallimenti che a causa della chiusura forzata dovuta al coronavirus nel 2020 potrebbero aumentare bruscamente) e tutelare i posti di lavoro. “A tal fine è importante osservare mese per mese determinati indici, come ad esempio i dati sulle chiusure di aziende e sulle procedure di fallimento avviate - spiega Perini -. Affrontare in modo deciso l'emergenza Covid-19 con politiche economiche non convenzionali potrebbe dare il via a nuove forme di welfare universale”. Occorre infatti vedere la crisi anche come un’opportunità, sottolinea infine Perini scendendo nei dettagli: “Da questa esperienza potrebbe nascere addirittura un sistema universale di ammortizzatori per brevi periodi di inattività per i lavoratori dipendenti e autonomi, o perfino un reddito base sociale per l'Alto Adige, scollegato dal quadro nazionale”.

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Profil für Benutzer Klaus Hartmann
Klaus Hartmann Mi., 08.04.2020 - 18:08

Ich war das erste Mal vor 30 Jahren dort. Kann mich an ein Schild im kleinen Gemischtwarenladen von Evdilos erinnern: "Sauber genug um nicht krank zu werden und schmutzig genug um noch glücklich zu sein." Gute Einstellung finde ich. Könnte man auf alles anwenden.

Mi., 08.04.2020 - 18:08 Permalink