Politik | Mozione-scandalo

La condanna di tutti

La maggioranza in consiglio comunale contro CasaPound: “Proposta razzista e choccante”. Ma attaccano anche M5s, Lega e centrodestra. Seehauser (Svp): “No all’apartheid”.
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Foto: Pixabay

Svp, Pd, Verdi, ma anche Il centrodestra e Lega. Le forze politiche in consiglio comunale a Bolzano che si risconoscono nell'arco democratico si associano al sindaco Renzo Caramaschi. E condannano in coro il dispositivo, poi ritirato, presentato da CasaPound per vietare la bici agli immigrati. Una proposta, resa nota da salto e ripresa da Fatto quotidiano e Open, che risale al 2017 ed era passata inosservata. Anche per la volontà, rivela Sebastian Seehauser (Svp), di non concedere visibilità ai “fascisti del terzo millennio”. Una scelta che potrebbe risultare opinabile. “L’atto è razzista e choccante, ne avevamo già chiesto il ritiro - spiega il capogruppo Volkspartei -, ma non volevamo dare l’occasione a CasaPound di rilanciare l’iniziativa sui social”.

 

 

Centrodestra

 

Condanna piuttosto unanime dunque. “Meno male che l’hanno ritirata” commenta Gabriele Giovannetti, capogruppo del Centrodestra. La proposta presentata dai tre consiglieri della formazione di estrema destra per vietare la bici agli immigrati, senza distinzioni, a causa dei presunti pericoli che recherebbero dalla loro circolazione agli altri cittadini, è ritenuta dal consigliere “una follia”: “Non si può impedire la libertà di movimento a una persona solo perché straniera. Si tratta di pura discriminazione, sicuramente in aula non l’avremmo neanche mai discussa o votata”. Riguardo alla linea politica di Casapound, aggiunge “noi siamo distanti anni luce da un tale atteggiamento discriminatorio”.

Meno male che l’hanno ritirata. Non si può impedire la libertà di movimento a una persona solo perché straniera. Si tratta di pura discriminazione (Gabriele Giovannetti, Il centrodestra)

 

 

Lega

 

Kurt Pancheri, capogruppo della Lega, non nuovo ad intemperanze verbali come quella sui gay “finocchi”, si associa al biasimo seppure con toni più morbidi. “Io di sicuro non avrei depositato la mozione. Faccio una considerazione pragmatica: se la ragione del divieto è che in prevalenza gli stranieri sono privi di assicurazione sui danni provocati alla guida di una bicicletta, è chiaro che anche tutti gli altri cittadini lo sono. Chi è infatti che pur andando in bici è assicurato?”. Pancheri quindi si destreggia e parla di un’iniziativa “inappropriata”: “Non entro nel merito del fatto se si tratti di discriminazione. La posizione di rigore della Lega sugli stranieri è nota, ma vietare una cosa dove anche altri hanno colpa che senso ha?”.

Io di sicuro non avrei depositato la mozione. Chi andando in bici risulta assicurato? La posizione della Lega sugli stranieri è nota, ma vietare una cosa per la quale anche altri hanno colpa che senso ha? (Kurt Pancheri, Lega)

 

 

Verdi

 

Sonora bocciatura invece da parte dei Verdi, che attraverso Rudi Benedikter hanno denunciato pubblicamente il dispositivo. “Ci eravamo accorti già sei mesi fa come gruppo dell’atto depositato” riepiloga il capogruppo Tobias Planer. “Da subito lo abbiamo segnalato. La presidente Judith Peintner Kofler è stata informata, poi è arrivato il ritiro. Detto questo, la cosa in sé non sarebbe neanche da commentare, è completamente inaccettabile. E mi chiedo: mia mamma è austriaca, anche lei non può andare in bici a Bolzano secondo CasaPound? Ma il divieto sarebbe razzismo verso tutti gli stranieri, da ovunque vengano”.

Mia mamma è austriaca, anche lei non può andare in bici a Bolzano secondo CasaPound? Ma il divieto sarebbe razzismo verso tutti gli stranieri, da ovunque vengano (Tobias Planer, Verdi)

 

Svp

 

Anche Seehauser risulta informato dei fatti: “Da mesi sapevamo dell’atto, visto che come capigruppi guardiamo i documenti in attesa di trattazione. Ci eravamo accorti della mozione e ne avevamo discusso in maggioranza qualche mese fa. Abbiamo avvertito la presidente e avuto rassicurazioni sul fatto che non sarebbe stato trattato. Quanto alla scelta di non pubblicizzare la cosa, era per non dare l’occasione a CasaPound di avere visibilità. Il loro scopo infatti è farsi pubblicità sui social”.

Non volevamo parlarne per non dare visibilità a CasaPound. Il contenuto è chiaramente razzista, choccante. Sono tornato pochi giorni fa da una vacanza in Sudafrica, Paese che ha vissuto con dolore l’apartheid. Vogliamo riportare la segregazione in Europa? (Sebastian Seehauser, Svp)

 

 

Il capogruppo Volkspartei scende poi nel merito: “Il contenuto è chiaramente razzista, choccante. Sono tornato pochi giorni fa da una vacanza in Sudafrica, Paese che ha vissuto con dolore l’apartheid. Ebbene, vogliamo riportare la segregazione in Europa? Perché questo documento va proprio in quella direzione. Bisogna fare attenzione affinché atteggiamenti razzisti e fascisti che pensiamo relegati alla Storia non tornino dalla finestra grazie a iniziative come questa”.

 

Pd 

 

Parla di “mozione inammissibile e vergognosa” anche Alessandro Huber, capogruppo Pd e segretario provinciale dei democratici. “L’avevamo già segnalata con Svp e Verdi ed è stata stralciata”. Gli fanno eco sempre dai “dem” Silvano Baratta (“Siamo fuori da ogni logica, come si fa a proibire qualcosa solo a una persona perché straniera?”) e l’assessore Juri Andriollo: “Atti come questo mirano a creare connessioni con il colore della pelle, è aberrante. Dimostrazione che non dobbiamo mollare di un centimetro verso chi nascondendosi dietro la democrazia vuole la deriva totalitaria”.

Una mozione inammissibile e vergognosa, l’avevamo già segnalata con Svp e Verdi (Alessandro Huber, Pd)

 

 

M5s 

 

Paolo Giacomoni, alla guida del gruppo penta stellato in Comune, lo definisce un documento “che sembra scritto da bambini”. “È un contenuto anticostituzionale - afferma -, ma anche puerile. Comunque indifendibile, dal punto di vista sia normativo che etico“.

È un contenuto anticostituzionale, ma anche puerile. Comunque indifendibile. Ma gli autori, i consiglieri di CasaPound, partono da un humus culturale piuttosto povero (Paolo Giacomoni, M5s)

E conclude: “È chiaro che l’intento è precludere dei diritti ad una categoria di persone. Ma gli autori, i consiglieri di CasaPound, partono da un humus culturale piuttosto povero. Il ritiro dell’atto è questione di decenza”.

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Manfred Klotz Do., 09.05.2019 - 08:00

Antwort auf von Günther Alois …

Das liegt daran, dass nicht jeder im Gemeinderat die hinterlegten Beschlussanträge kennt und kennen kann, weil sie werden im Sekretariat bzw. im Protokollamt hinterlegt und dann vom Gemeindesekretär auf die Tagesordnung gesetzt (wo sie meistens auch versauern). In diesem Fall hätte der Gemeindesekretär hellhörig werden und die Verfassungswidrigkeit erkennen müssen.
Wenn man den Gemeinderäten einen Vorwurf machen kann, dann der, dass sie IMMER, wenn Casapound einen Beschlussantrag einreicht (das ergibt sich aus der Tagesordnung), stutzig werden sollten.

Do., 09.05.2019 - 08:00 Permalink