Wirtschaft | I dati

Economia altoatesina, guai in vista?

2018 positivo ma nell’ultima parte dell’anno si prospetta una diminuzione degli impulsi congiunturali provenienti dall’estero. C’entrano gli USA, la Cina e i debiti.
Geldscheine
Foto: Pixabay

L’economia altoatesina è destinata a subire un rallentamento. A pronosticarlo è Stefan Perini, direttore dell’IPL, presentando il Barometro autunnale dei lavoratori dipendenti dell’Alto Adige. Le cause di questa, seppur lieve, perdita di slancio sono soprattutto il possibile inasprimento della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e i dubbi sulla stabilità finanziaria di paesi debitori quali Italia, Argentina e Turchia. Nei paesi dell’Europa centrale, in particolare in Germania, la carenza di personale qualificato inizia a porre dei limiti alla crescita economica.

A ottobre 2018 la stima dei tassi di crescita da parte del Fondo Monetario Internazionale (FMI) per l’anno in corso è la seguente: Stati Uniti: +2,9%, area Euro +2,0%, Germania +1,9% e Italia +1,2%. “In Italia il clima di fiducia dei consumatori si mantiene buono, mentre quello delle imprese si mostra nuovamente in calo”, dichiara Perini. Inoltre il governo italiano è ai ferri corti con la Commissione Europea per il deficit del 2,4% previsto nella legge di bilancio. La reazione sui mercati finanziari non si è fatta attendere: il differenziale (“spread”) tra il rendimento dei titoli di Stato decennali italiani e quelli tedeschi è salito a più di 300 punti.

 

Fiducia in declino

 

“Nel Barometro d'autunno appare una novità poco piacevole: l’indicatore che misura le aspettative dei lavoratori relativamente all’andamento economico dell’Alto Adige nei prossimi 12 mesi si mostra in calo per la terza volta consecutiva. Si può quindi affermare con certezza che ci si trova di fronte a un trend in calo”, segnala l’Istituto. Tutti gli altri indicatori del Barometro IPL rimangono quantomeno stabili rispetto ai 12 mesi precedenti. Le possibilità di trovare un nuovo posto di lavoro oggi vengono giudicate addirittura notevolmente maggiori rispetto ad un anno fa.

 

Crescita rallentata 

 

L’economia altoatesina vanta un buon bilancio intermedio relativo al 2018, dunque niente panico. Qualche dato: il numero di lavoratori dipendenti aumenta segnando un +3,5%; tasso di disoccupazione: 2,9%; esportazioni: +2,7%; importazioni: +4,8%; pernottamenti turistici: +3,2%; tasso d’inflazione: 1,8%; volume dei crediti: +3,8%. In linea con l’andamento economico europeo, il ritmo della crescita della provincia di Bolzano dovrebbe calare lievemente nell’ultimo scorcio dell’anno. “I primi segnali sono dati dal calo delle esportazioni altoatesine nel 2° trimestre dell’anno”, asserisce Perini.

 

 

Indipendentemente da ciò la congiuntura economica altoatesina nel 2018 è risultata migliore rispetto a quanto ci si potesse aspettare in sede di previsione un anno fa. L’aumento dell’occupazione è stato particolarmente evidente, la domanda interna si è mostrata solida, il mercato italiano e il turismo hanno dato ulteriori impulsi positivi alla congiuntura economica locale. La somma di tutti questi fattori porta l’IPL ad innalzare la stima di crescita dell’economia altoatesina per l’anno 2018 a +2,0%. “Nel 2019 - conclude Perini - il rallentamento dell’economia internazionale impatterà in misura maggiore sull’economia altoatesina attraverso il commercio estero, portando per il 2019 la stima di crescita al +1,4%”.

Christine Pichler, presidente dell’IPL, commenta infine: “L’Alto Adige oggi si trova in una competizione europea per attirare i migliori talenti. Per avere successo, il nostro territorio deve diventare più attrattivo per il personale qualificato. Si deve puntare su contratti di lavoro stabili, possibilità di sviluppo professionale, orari di lavoro flessibili e conciliabili con le esigenze familiari, un clima di lavoro collaborativo e soprattutto su una retribuzione dignitosa. Solo in questo modo si può frenare la 'fuga dei cervelli' dall’Alto Adige e solo così arriveranno nel nostro territorio le nuove figure professionali di cui abbiamo urgentemente bisogno”.