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“Orari, una norma di attuazione”

Achammer incassa l’ok alla legge sul commercio che però esclude gli acquisti online. Unione soddisfatta. Sulle chiusure festive dialogo con i Verdi: richiesta a Roma.
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Foto: Pixabay

La prima sessione di lavori di novembre del consiglio provinciale di Bolzano si chiude con l’approvazione del codice del commercio. In Aula nessun contrario: sono 19 i sì e 12 le astensioni - da parte di tutte le opposizioni - per la normativa proposta dall’assessore Philipp Achammer allo scopo principale di proteggere, attraverso un testo unico, la struttura commerciale esistente in Alto Adige. In particolare i negozi di vicinato e le piccole e medie aziende. Un impianto condiviso dall’Unione-Hds, che plaude all’ok: “Si tratta di una pietra miliare e di un’ulteriore conferma della filosofia altoatesina in ambito commerciale”. I Verdi vedono rifiutato l’emendamento sulle chiusure domenicali e festive, ma ottengono l’avvio del percorso per una norma di attuazione che dia alla Provincia la competenza sugli orari.

 

La pecca sugli acquisti online

 

Tutto ok dunque, salvo la lacuna obbligata sull’online. “Il commercio virtuale avrebbe bisogno di maggiori regole, anche a garanzia del commerciante stesso, ma mancano le competenze. Riguardo alla struttura commerciale locale, da molti riconosciuta, non va solo conservata, ma anche tutelata nel quotidiano, con acquisti in loco”. Così interviene Achammer al termine del dibattito sul ddl. Una discussione articolata, punto per punto, che ha portato i consiglieri a confrontarsi su vari 76 articoli. “Il dibattito costruttivo influenzerà anche la stesura dei regolamenti d’esecuzione” aggiunge.

Il commercio virtuale avrebbe bisogno di maggiori regole, anche a garanzia del commerciante stesso, ma mancano le competenze. Riguardo alla struttura commerciale locale, non va solo conservata, ma anche tutelata nel quotidiano, con acquisti in loco (Philipp Achammer)

 

Tutele ai negozi, l’Unione ringrazia

 

Il testo, stando alla relazione allegata, ha lo scopo dichiarato di “introdurre maggiore chiarezza nella materia” riordinando le disposizioni di settore. Viene precisata meglio la procedura per ottenere l’autorizzazione ad aprire: per gli esercizi di vicinato e per le medie strutture di vendita nelle zone residenziali resta la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) come titolo abilitativo, mentre per le strutture di vendita fuori da queste zone e per i centri commerciali si dovrà seguire una procedura più complessa.

Risulta più chiara la regolamentazione delle autorizzazioni all’attività commerciale per le nuove aperture. Ciò comporta una maggiore sicurezza giuridica e di programmazione per le aziende (Philipp Moser)

Per l’Unione commercio, turismo e servizi Alto Adige è una garanzia per le imprese, soprattutto dalla concorrenza della grande distribuzione e dagli ipermercati. “Risulta più chiara - afferma il presidente Philipp Moser - la regolamentazione delle autorizzazioni all’attività commerciale per le nuove aperture di tutte le grandezze nelle zone residenziali e non residenziali. Ciò comporta una maggiore sicurezza giuridica e di programmazione per le aziende”. 

Significa, riepiloga l’associazione, che per l’esercizio del commercio al dettaglio a partire da superfici commerciali di 800 metri quadrati (in Comuni fino a 10.000 abitanti) e di 1.500 metri quadrati (in Comuni sopra i 10.000 abitanti) sia richiesta la relativa autorizzazione commerciale. In questi casi la semplice segnalazione certificata di inizio attività (Scia) non è più sufficiente. “Noi accogliamo sempre con favore nuovi insediamenti commerciali in Alto Adige, se questi avvengono nei centri urbani e nelle zone residenziali, garantendo un equilibrio tra piccole attività e grande distribuzione”, conclude Moser.

 

Chiusure festive, verso la norma di attuazione

 

Tra le varie questioni affrontate, tra cui la valorizzazione del mercato di piazza Erbe a Bolzano, un posto di rilievo è stato riservato all’annoso tema delle aperture festive. I Verdi hanno proposto un emendamento per recepire un accordo di valenza locale tra aziende, sindacati e associazioni dei consumatori utile a tenere chiusi i negozi nelle domeniche e nei festivi, come avviene nel vicino Tirolo. Il no della maggioranza avrebbe avuto solo una motivazione tecnica. “La maggioranza ha bocciato la proposta per dubbi giuridici, ma vuole portare avanti la riflessione dei Verdi per una disposizione funzionale a portare la competenza alla Provincia”, precisa il gruppo consiliare. Anche Achammer parla espressamente di una norma di attuazione “perché anche delle eventuali linee guida sull’argomento - chiarisce - potrebbero essere impugnate”.

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gorgias Sa., 09.11.2019 - 05:23

Ein Rückschritt. Es ist doch fast schon skuril, dass Achammer am liebsten auch Einkaufszeiten für Onlineshops einführen möchte.
Wie würde das denn aussehen? Wenn man nach 19 Uhr auf die Seite des Shops geht, steht dann: Wir sind leider geschlossen. Bitte besuchen Sie uns morgen ab 9 Uhr wieder?

Sa., 09.11.2019 - 05:23 Permalink
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Martin Daniel Sa., 09.11.2019 - 07:39

Online-Öffnungszeiten für wen? Nur für im Lande angesiedelte Betriebe, die dadurch gegenüber der internationalen Konkurrenz weiter an Boden verlieren, oder sollen auch IKEA, Amazon & Co. mit einem Geoblocker zu gewissen Zeiten als "in Ihrem Lande nicht verfügbar" angezeigt werden?

Sa., 09.11.2019 - 07:39 Permalink
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Massimo Mollica So., 10.11.2019 - 18:10

Qui si fa gli interessi di alcuni e non si ascolta le esigenze dei cittadini (la stra grande maggiornaza). Comunque fa ridere che si voglia regolamentare il web, è proprio il segno che non si è capito nulla di cosa sia internet.
In un futuro prossimo le auto e i camion viaggeranno in modo autonomo e la carne verrà creata tramite le molecole. E questi signori non potranno farci nulla!

So., 10.11.2019 - 18:10 Permalink